mercoledì 26 aprile 2017

Criptovalute, criptotrader e casinò - post di risposta

Il post sulle criptovalute ha generato una serie di discussioni. In particolare mentre preparavo la risposta ad un utente mi sono accorto di aver scritto praticamente un altro post.

Pubblico quindi le mie considerazioni a beneficio di tutti, per chiarire quale dovrebbe essere secondo me l'approccio verso le criptovalute. Cercherò di esprimermi meglio ed in maniera che risulti non offensiva per nessuno.

Premessa
La mia opinione è che chi si butta sulle criptovalute, sul forex con leva a 400:1 o sulle opzioni binarie è un pollo certificato nella stragrande maggioranza dei casi (sulle binarie al 100%), perché crede di investire invece scommette come al casinò.

Io non giudico uno che la domenica gioca il picchetto oppure due colonne al SuperEnalotto, ma mi girano se mi dice che sta investendo parte del suo denaro, perché fa passare il messaggio sbagliato su cosa sia un investimento (cosa che io invece cerco di fare come Dio comanda). Scommettere è bellissimo, ma non è investire.


L'idea
L'idea dietro il bitcoin è davvero rivoluzionaria. Una moneta digitale senza padrone che acquista valore, come tutte le monete, se esiste gente che glielo riconosce (altrimenti non varrebbe nulla). Sarebbe un sogno. Non serve infatti una banca centrale per avere una moneta (questo si sa da millenni, da prima del bitcoin), ma serve una economia sottostante per stabilirne il prezzo rispetto ad altre monete. E' infatti la necessità di avere una certa moneta per comprare certi beni, che ne crea il prezzo. Ma quale è l'economia o il mercato sottostante al bitcoin, che è apolide e globale? Da cosa è dato il suo prezzo quindi, considerando che sono ancora praticamente inesistenti (molto pochi) i beni che ci si possono comprare? Questa secondo me è la domanda che bisogna porsi per capire bitcoin. Chi volesse approfondire cosa è la moneta può farlo nelle tre puntate su denaro e inflazione, e qui e qui può vederne esempi di applicazione nel mondo di ieri e di oggi.


Il bitcoin è sempre più scambiato, è una nuova moneta.
In realtà bitcoin sembra più un "surrogato" dell'oro, la sua forma digitale (così lo definiscono anche molti bitcoin-guru). A differenza dell'oro però, non c'è nessuna controparte fisica o un ente che lo gestisca come un derivato, il che ne aumenta non di poco il rischio a parere mio. Ci sono stati casi di aziende che gestivano i bitcoin fallite o hackerate, potete vedere il documentario "The rise and rise of bitcoin" per farvi un'idea.

Personalmente compro online un miliardo di cose, e non ho mai avuto bisogno dei bitcoin. Tra una frazione di secondo e qualche secondo, da essere umano, non vedo la differenza. Considerate che le monete stanno tutte diventando criptomonete (abbiamo sempre meno contante in tasca e sempre più numeri in conti virtuali) quindi in futuro tra un dollaro ed un bitcoin ci sarà sempre meno differenza in termini di utilizzo (ma non ovviamente in termini di emissione).

Ragioniamo ora sull'uso del bitcoin come moneta (cioè mezzo di scambio). Perché io dovrei comprare roba in bitcoin invece che in euro o dollari? Per un solo motivo al momento: perché devo comprare materiale illegale oppure fare transazioni non troppo pulite, ed il bitcoin non è (facilmente) rintracciabile... Oggi non andiamo dal salumiere con l’oro o il bitcoin, ma con gli euro. Però in futuro sarà diverso? Io non credo, perché se il bitcoin è “oro digitale” come dicono i suoi co-fondatori, allora non riuscirà mai a sfondare come moneta di scambio proprio a causa della filosofia con cui è stato creato, che ne limita l'emissione.

La cessazione del legame oro-dollaro avvenuta con lo Smithsonian Agreement è stata necessaria perché una moneta a cambi fissi (e praticamente ad emissione fissa se il legame è con l'oro) non può far crescere l’economia come succede oggi e crea problemi di stabilità finanziaria. I sistemi a cambi fissi non funzionano (vedi euro se non fosse chiaro). Senza quel “pacco” che gli americani hanno servito al G10 nel '71, non esisterebbe la società di oggi, che nel suo male, ha portato comunque benessere a mezzo mondo (in parte rubandolo dall'altro mezzo, lo so...) Infatti una società capitalista non può utilizzare una base monetaria fissa per crescere.

Ultima considerazione che ci porta a rispondere alle domande iniziali. Un utente ha fatto presente nei commenti che ha venduto i suoi bitcoin a 1200$. Bene. Perché non se li è tenuti? In futuro poteva usarli per comprarci quello che voleva no? Io ho una risposta: sotto sotto nel profondo dell'anima li ha comprati ieri perché pensava che oggi sarebbero valsi più dollari. E quando ha visto alcuni brokers bloccare la conversione col dollaro, ha cominciato a sudare freddo... Ciò mi fa pensare che invece di essere la moneta del futuro, il bitcoin non sia altro che uno strumento per transazioni puramente speculative. La stessa impressione l'ho avuta guardando il documentario menzionato prima. Ad un certo punto si vede solo un gruppo di nerd incollati allo schermo h24 a vedere le quotazioni di uno strumento finanziario comprato a 250$ e dopo un giorno piombato a 150$.

Quantomeno oggi è così. Non avendo bitcoin funzione di moneta pura (mezzo di scambio), il suo prezzo non può che essere il risultato di una forte domanda speculativa che l'offerta non riesce a soddisfare, risultando in un folle incremento del prezzo, come succede in tutte le bolle.

Inoltre potrebbe esserci un "complotto" dei “potenti” che potrebbe rendere illegale il bitcoin? Certamente, se si sviluppasse come moneta alternativa non controllabile sarebbe l'incubo di ogni banchiere. Ma al momento...

...VEPAREPOCOPERSTARNEMOLTOMOLTOMOLTOLONTANISESIETEINVESTITORI?

Per finire, studiare fa sempre bene, chi si informa sulle criptovalute (ma anche su qualsiasi altra cosa) fa benissimo. Io studio bitcoin & Co., e ne sono affascinato anche se me ne tengo alla larga.


Conclusioni

Assiomi dell’investitore di Ivano:
  1. Non è ciò che è rischioso ad essere un azzardo, ma tutto ciò per il quale non è possibile stimare un fair-value e un rapporto rischio/beneficio.
  2. Giocare d’azzardo è figo, ma non significa investire.
  3. Non si può comprare o vendere qualcosa di cui non conosci né il valore né il giusto prezzo.

F.U.Q.: (Frequently Unasked Questions, si legge "fuck")

Q: “Comprare bitcoin è come investire in una start-up?
A: Col piffero, io me li studio i bilanci delle start-up, trovo il fair-value e semmai compro le azioni.

Q: “Comprare bitcoin è come comprare oro?
A: Col piffero, forse in futuro, ma oggi l’oro manterrà sempre il suo valore di bene rifugio (a meno che non scoppi una guerra nucleare, ma a quel punto chissenefrega se ho i bitcoin, l’oro o il tallero livornese in portafoglio...) il bitcoin non si sa.

E qui concludo, ringraziando tutti gli utenti che creano discussioni costruttive sul blog come questa.


Saluti
Ivano

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