domenica 13 aprile 2014

L'Euro, la Lira, la Cadrega del nord e il Tarallo del sud

Il dibattito sull’euro si è ormai ridotto all’essenziale: esserne fuori o dentro.

Mi sembra la Terra dei Cachi di Elio e le Storie Tese (Italia si, Italia no…)

Ma il dibattito oramai ha raggiunto livelli di confusione inverosimili, tanto che anche forze come il M5S che inizialmente avevano cercato di spiegare bene cosa volessero fare dell'euro, sono ben presto scesi al livello degli altri, con i "basta euro" e i "facciamo il c...o alla Merkel" contro i "sarebbe una catastrofe" e gli "avremo l’inflazione al 30%!"

In questo articolo vorrei affrontare il problema dal punto di vista dei fatti (come al solito). Se mi metto anche io a dire la mia, non ne usciamo più. Quindi non opinioni, ma fatti visti nei mercati, che non mentono. Se riuscite a seguirmi nel ragionamento fino in fondo, non ve ne pentirete.

  1. Iniziamo a dire che le monete normalmente rappresentano le rispettive economie sottostanti. In base ad una serie di variabili caratteristiche, tra cui la più importante e la QUANTITA’ DI MASSA MONETARIA stampata, esse possono essere relativamente forti o deboli.
  2. Va da se quindi, che quando una moneta è messa nelle condizioni di rappresentare un’economia, non crea squilibri all’economia stessa.
  3. Se si verifica uno squilibrio, in situazioni non create artificialmente, è il CAMBIO che si occupa di ristabilire l’equilibrio. Se ad esempio, la moneta del Regno di Sbrodolonia è svalutata, i comportamenti degli Sbrodoliani manifestati attraverso i consumi, gli investimenti e la spesa pubblica, la faranno rivalutare e viceversa. Questa rivalutazione sarà espressa alla fine dal cambio.
Spero sia chiaro a tutti adesso. Sento solo parlare dei vantaggi di una moneta forte o una moneta debole. Nessuno parla della cosa fondamentale: la moneta deve essere BILANCIATA all’economia sottostante ed alla situazione macroeconomica mondiale. Punto.


Primo dato di fatto: la svalutazione la stanno facendo tutti da un pezzo.
Negli ultimi anni, per sopperire ad un calo generalizzato dei consumi mondiale, ogni paese ha, di fatto, iniziato a svalutare la propria moneta, tranne l’Europa. Questo non è un’opinione, ma un dato di fatto. Osservate sotto esempi lampanti di cambi di valute mondiali rispetto all’euro:

La Svizzera stava subendo una rivalutazione fortissima, che avrebbe messo in ginocchio l’economia di quel paese distruggendone le esportazioni. La banca centrale è dunque intervenuta per ristabilire l’equilibrio. Siccome parliamo degli Svizzeri, non del Regno di Sbrodolonia, hanno affrontato il problema in maniera matematica e si sono calcolati un cambio di circa 1.2 contro l’euro.
















Gli inglesi hanno fatto lo stesso con la sterlina, ma con una precisione minore (mica tutti sono come gli Svizzeri…)













I Giapponesi che stavano vedendo come la Svizzera la loro valuta diventare fortissima, sono scesi in campo recentemente, altrimenti le Toyota se le sarebbero date tutte in faccia…

 
E che ne dite degli USA? Quelli neanche hanno aspettato che venisse la crisi, un euro debole li ha messi subito in apprensione, e con la complicità della BCE lo hanno portato un bel po’ su





Per non parlare dei Cinesi, che mantengono la loro valuta artificiosamente bassa dall’inizio della crisi, comprando debito pubblico americano (facendo preoccupare, e non poco, gli americani stessi…) e ciurlando nel manico alla prima opportunità











Insomma, una corsa al ribasso, con l’obiettivo di vendere ad un prezzo vantaggioso e rilanciare le esportazioni. Non c’è altro motivo, una valuta bassa favorisce le esportazioni e rende le importazioni più care. Significa quindi che tutte le potenze commerciali del mondo pensano che una valuta debole sia vantaggiosa per le loro economie in questo momento.


Ora già possiamo sfatare la panzana più ripetuta in relazione all'euro dai nostri politici: "svalutare? come nella prima repubblica? Giammai! è una cosa assurda, la fanno solo i paesi del terzo mondo" "sarebbe un ritorno al passato, a quel periodo dove per risolvere i problemi si ricorreva all’arma della svalutazione".
Cari politici d'Italia, le piu’ grandi potenze del mondo stanno svalutando da un pezzo. E chiunque voglia asserire il contrario semplicemente non può, visti le innumerevoli prove, sotto forma di numeri presi dalla realtà, di cui sopra. Fatti, non chiacchiere signori miei, e tantomeno opinioni.
 

Secondo dato di fatto : le economie in Europa non sono tutte uguali
Bella scoperta vero? Eppure le abbiamo messe in comune con l'Euro!

La domanda fondamentale è questa: ma perchè la Banca Centrale Europea non svaluta come gli altri?

Perché ha l’obiettivo di mantenere l’inflazione bassa, a qualunque costo, obiettivo settato quando si è fatta l’unione, e che è stato un colpo da maestro dei tedeschi.

Perchè dico questo?
La Germania è un’economia più forte di quella italiana, lo era già dopo pochi anni dalla fine della seconda guerra mondiale. Il marco era quindi una moneta forte, e limitava le esportazioni tedesche. Ed abbiamo visto prima che tutte le potenze mondiali reputano vantaggiosa una moneta debole piuttosto che una forte per aumentare le esportazioni.

Ma la i tedeschi e la Bundesbank dopo l'esperienza della Repubblica di Weimar non ci pensano neanche di svalutare stampando più denaro, quindi come risolvere il problema?
Associandosi con una o più economie più deboli.

Ma chi potrebbe essere cosi scemo?
Italiani, Greci, Portoghesi, e gli altri paesi in Europa, anche con la loro ignoranza economica diffusa, avrebbero fatto fatica ad accettare un patto simile.

Allora hanno confezionato una bella operazione di marketing: L’Europa Unita!
Tutti insieme per impedire una nuova guerra, muoverci senza frontiere, scambiarci baci e abbracci e diventare tutti fratelli. Ed è vero, questa è l’Europa che io e tutti quelli sani di mente vorrebbero. Ma di questa unione guarda caso si sono fatti solo gli accordi commerciali, la moneta unica, e un parlamento farlocco (per regalare poltrone e stipendi ungendo i politici dei vari paesi cosi da convincerli a farla).

La ciliegina sono stati gli "aiuti europei": la carota con cui hanno fatto abboccare i nuovi paesi che mano a mano entravano nell’Eurozona, e che è equivalente alle scarpe di Achille Lauro o le 80€ di Renzi. Per partecipare al grande "gioco dell’Europa" infatti devi pagare, poi la stessa Europa ti ridà i soldi al netto di una serie impressionante di burocrazia. Una partita di giro totalmente inutile.
Voi avete visto sforzi reali per integrare i popoli?
Io personalmente ho partecipato al progetto Erasmus: mi hanno dato la bellezza di 250€ al mese per mantenermi all’estero. Anche al progetto Leonardo, 600€ al mese. Ora hanno migliorato però: ti danno il doppio (sempre una miseria) ma puoi anche indebitarti e rimanere un po' di più.
Magnanimi, non c'è che dire, ci fanno la grazia di indebitarci da giovani. Che sforzo immane da parte dell’Europa dei Popoli!
Altri di grazia hanno esempi di integrazione SOCIALE che possono portarmi? Davvero, mi aiuterebbero molto a cambiare idea. Ecco la socialità dei tedeschi ad esempio, espellere chi non ha un lavoro, anche se e' cittadino europeo. Bella solidarieta’.

Terzo  dato di fatto: la stessa valuta non può rappresentare economie di paesi differenti
Adesso, abbiamo detto che la moneta rappresenta le rispettive economie sottostanti. Quindi è o non è una stupidaggine immane il fatto che la stessa moneta possa rappresentare economie così differenti?

Bravi, è una cazzata, anche solo a livello concettuale.
Ma questa moneta che valore acquisterebbe se esistesse (e purtroppo esiste)? Esatto, la media ponderata che deriva dalla forza delle varie economie sottostanti. Ma Trilussa con i suoi polli insegna che le medie possono essere truffaldine a volte…

Succede allora che se il cambio è fisso, (ricordo per noi, 1936,27 lire per un euro) e troppo forte, bisognerà attingere ad altre risorse interne per rispettarlo, visto che non può oscillare normalmente.
Quali risorse? Ma che ne so…

Tagli alla spesa pubblica ?

Dare fondo ai risparmi ?
Privatizzazioni ?

Vendita del demanio?

Ed inoltre si presentano problemi che quando avevamo la sovraneità monetaria non erano problemi, tipo il debito pubblico. Se puoi svalutare, anche il tuo debito si svaluta. Ma se non puoi, diventa un fardello che crea un problema irrisolvibile. Il Giappone sta al 200% di debito/PIL. Pensate che gliene freghi c...o ai Giapponesi del loro debito pubblico?
E la Germania ?

Si ritrova una moneta svalutata e l’inflazione bassissima. Ragazzi, questi hanno fatto BINGO, e mi dispiace ammetterlo, ci hanno fregato alla grande. Aumentano le esportazioni, e diventano più ricchi grazie ai soldi che gli danno quelli che importano i loro prodotti (tra cui noi).

E l’euro non si apprezza però, perché è zavorrato dalle economie deboli degli altri.
Che pensata!

L’Italia dopo l’euro ha perso quote di esportazioni e il 30% della produzione industriale. Le aziende hanno chiuso perchè i loro prodotti non potevano più avere un prezzo competitivo a causa della bassa produttività delle nostre aziende confrontata con quella tedesca. Una volte era il cambio a tenere conto di questa differenza di competitività.
La Germania dopo l’euro è l’unico paese a non avere problemi di crescita ed occupazione.
Vi serve altro per capire che sta succedendo?


Conclusioni
Spero di avervi convinto con i fatti che la nostra pemanenza nell’euro è, al momento e con queste condizioni, una cazzata enorme, come è stata una cazzata enorme entrarci.

Se non volete credere a me perché pensate che le mie siano opinioni come le altre, guardate gli innumerevoli grafici sopra. Potete solo negare l’evidenza.
Un ultimo appunto. Sto partecipando a discussioni in diversi blog con gente pro-euro. Devo dire che scappano tutti quando gli chiedo una spiegazione a questo altro dato di fatto:

l’Italia usci dallo SME, l’antenato dell’euro, nel 1992, e la lira si svalutò del 40%. Non ci fu l’inflazione al 40%, anzi si attesto intorno al 4/5%, cioè uguale agli anni precedenti. Ma cosa ancora più importante la borsa di Milano quasi raddoppio di valore in 2 anni.


Come è possibile, se svalutare è una mossa che ti fa fallire? Chi è così stupido da investire sui titoli di un paese che sta fallendo?

Ma la cosa più assurda? Milano fece meglio di Francoforte!

Questi poverini nelle chat sono disperati! Aiutateli, trovate una spiegazione oppure smetteranno tutti di scrivere!

Altri due begli articoli sulla svalutazione di quegli anni
http://intermarketandmore.finanza.com/un-tuffo-nella-storia-la-svalutazione-della-lira-del-1992-34023.html

http://www.rischiocalcolato.it/2012/09/analisi-della-svalutazione-del-1992-1995.html

Sempre fatti mai pugnette !
Auf wiedersehen!


P.S.
Cavolo !
Mi sono dimenticato di spiegare cosa sono la Cadrega e il Tarallo!
Sono le due monete che farei in Italia, io neanche alla Lira tornerei, ma farei due monete, una per il Nord e una per il Sud. Una volta che le due monete si saranno riallineate le rimetterei insieme.

O pensate davvero che l’economia del Nord vada meglio di quella del Sud perchè al Sud ci sono i "terroni" che non vogliono lavorare? A nessuno viene in mente che la Lira era una valuta troppo forte per l’economia del Meridione, depredata e annichilita dopo l'Unità d'Italia?

P.S.S.
La Cadrega è un omaggio ai mitici Aldo, Giovanni e Giacomo, che l’anno resa famosa (almeno per me). Il Tarallo invece, con quel sentore di finocchio e quella leggera piccantezza, semplicemente mi piace troppo!

2 commenti:

  1. A suo parere quanto sarebbe svalutata la lira del sud rispetto a quella del nord e rispetto al dollaro ?

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    1. Bella domanda, molto intrigante. Facciamo due conti della serva. La svalutazione della lira in caso di uscita' dall'euro viene valutata intorno al 30%, piu' o meno come la differenza tra PIL pro capite di Italia e Germania (ed io metterei il PIL tedesco dietro al valore dell'euro). Col cambio attuale quindi, una nuova lira varrebbe piu' o meno come un dollaro. L'ISTAT stima la differenza di PIL pro capite tra Nord e Sud Italia intorno al 40%. Quindi ad occhio e croce mi aspetterei un 30-50% di differenza tra la Cadrega e il Tarallo, con la prima che si rivaluterebbe e la seconda che si svaluterebbe rispetto alla parita' col dollaro, fino a raggiungere quella differenza del 40%. E' chiaramente una supersemplificazione, ma non credo vada molto lontano dalla realta'. Mi faccia concludere dicendo che una delle piu' grandi battaglie per fare davvero una Italia Unita sarebbe proprio quella di ridurre questo abisso di PIL che abbiamo nel nostro paese.

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