domenica 16 novembre 2025

C'è di meglio di Publicis? Magari WPP?

Mi è stato chiesto di esprimermi su Publicis Group.


Non ho calcolato un valore equo preciso, ma ad occhio e croce la vedo decisamente sopravvalutata, ed a livello tecnico in discesa. Abbastanza solida fiscalmente, anche se ha un business che la mette costantemente sotto pressione e la costringe a passività correnti molto elevate, cresce in maniera costante, senza strappi.

Non so se lo sapete, ma anche nel mondo della pubblicità ci sono le "sorelle", come nel petrolio. Però sono sei. Una di queste è ovviamente Publicis, un'altra invece è WPP, che se la passa decisamente peggio...


...proprio per colpa di Publicis, che ultimamente le ha soffiato di versi clienti importanti.

Adesso bisogna capire una cosa riguardo la competitività. Può una compagnia petrolifera avere un vantaggio competitivo nei confronti delle altre? Ni, può esserci qualcosa di marginale ma alla fine quando il petrolio sale guadagnano tutte, quando scendono perdono tutte.

E nel meraviglioso regno della pubblicità? E' uguale, una volta tocca ad una agenzia essere sulla cresta dell'onda, la volta dopo all'altra, ma le tecniche sono le stesse, i cervelli creativi non sono esclusivi, i margini uguali. In più durante le recessioni, le compagnie tagliano i budget e tutte vengono penalizzate.

Se devo investire in pubblicità, WPP ad oggi è molto più interessante, perché potrebbe rivelarsi una turnaround. Se tornasse ai massimi del 2017, significa un 7-8X di guadagno. Bastano due anni buoni.

Che sappiamo di questa azienda? Primo, che i conti sono pessimi come nel 2008, quando prezzava come oggi, anche se gli utili erano inferiori.

Secondo, che finanziariamente è deboluccia, con un debito abbastanza pesante.

Ci sono gli utili, molto variabili ogni anno, ed i flussi di cassa positivi. C'è anche un dividendo dell'11%, senza doppia tassazione, che probabilmente verrà tagliato il prossimo anno. Ma anche se fosse la metà, non sarebbe affatto male.

Al momento, il mio valore equo è di 318. Ciò che mi preoccupa è il debito e il fatto che se il dividendo venisse tagliato, potrebbe esserci un altro crollo del 20-25%. Ma l'azienda, il prezzo ed in definitiva il rischio/rendimento sono molto, molto, molto interessanti.

La monitorerò con molta attenzione, e se vi interessa ci tornerò sopra. Fatemelo sapere.

23 commenti:

  1. https://www.tradingview.com/x/4kV1yvF0/

    Il mese non è ancora terminato ma, a meno di un miracolo (peraltro sempre possibile), il bitcoin chiuderà al di sotto della sua media mobile a 10 mesi. La liquidità si sta ritirando e gli investitori stanno uscendo dal rischio? Sembra proprio di sì e non è un bel segnale per i mercati azionari.
    L'ultima volta che si è verificato un segnale del genere è stato a fine dicembre 2021 e poi abbiamo visto tutti cosa è successo.
    Ognuno faccia le sue considerazioni.

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  2. Buongiorno e bentrovati.
    In ottica value investing, con un orizzonte temporale di 10 anni e oltre,
    cercherò di tenere i nervi saldi,
    veder girare il dossier da verde a rosso non fa piacere a nessuno.
    Le posizioni in ptf sono tutte basate su valutazione dei fondamentali.
    Finchè non cambiano le motivazioni di fondo, alla base degli ingressi, cerco di accumulare liquidità per approfittare dei futuri ribassi e ritoccare il prezzo di carico.
    Nell'occasione, vorrei condividere una riflessione.
    Ieri, ho confrontato i grafici degli ultimi 25 anni di Berkshire Hathaway e dell'indice Nasdaq100.
    Dopo 5 lustri e almeno tre grandi crisi finanziarie (2001, 2007, 2020),
    le fatiche di Warren Buffet e co., e quelle di chi avesse preso posizione sull'indice tecnologico, sarebbero arrivati allo stesso risultato.
    A vantaggio dell'illustre cittadino del Nebraska, da quanto posso apprezzare a vista, ci sarebbe la minor volatilità e migliori time to recovery nei ribassi. Più strade portano a Roma, alcune con meno salite e curve.
    Il senso del mio discorso non è svilire l'impegno che Warren B. ed il suo team hanno profuso per studiare i business, fare stock picking, aggiornare le posizioni. La soddisfazione immateriale del successo ed il bagaglio di conoscenze maturate sono impagabili.
    Il punto è che un investimento "ignorante", che si limita ad acquistare le 100 più grandi aziende di un listino esposto alle più promettenti tecnologie, senza far letteralmente nulla dopo il click di acquisto iniziale, in termini di risultato finale (accrescimento del capitale) ottiene, monetariamente parlando, praticamente lo stesso guadagno.
    Tornano alla mente discorsi sentiti 40 anni fa, commentando la formula 1 vista in tv, era luogo comune mettere in relazione il talento indivuale dei piloti con l'enorme progresso tecnologico dei bolidi. Uno bravo, al volante di una macchina "normale", fatta eccezione per i circuiti molto tecnici, era quasi sempre surclassato da gente mediocre, che poteva contare su ottimi motori, telai, gomme ecc ecc....tanto era il ruolo dirompente delle innovazioni.
    La sensazione è che in ambito finanziario, finchè le nuove tecnologie, oltre a offrire più benessere e produttività, produrrano anche utili crescenti per gli azionisti, il vantaggio in termini di ritorno sul capitale investito per chi detiene questi business è tale da surclassare altri possibili impieghi.
    In fase più matura, dovessero prosperare al di fuori degli specifici indici che finora li hanno contraddistinti, non dovrebbe essere complicato andare a scovare questi business, utilizzando i migliori strumenti AI.
    E cioè, interrogare le banche dati in base a Roic, EPS, FCF per individuare in modo rotazionale un ptf ottimale.
    Per esempio, per non fare venture capital, si potrebbero escludere le aziende con eps e fcf negativi negli ultimi 3/5 anni, scegliendo quelle con le migliori medie di Roic in un campione ampio come l'MSCI world.
    Un lavoro imparagonabile a quello tradizionale dei team di studio, che immagino supportano gli investitori più blasonati e che scandagliavano i bilanci di migliaia di aziende.
    Un caro saluto a tutti.
    Moris

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    1. Posso dare una risposta secca al tuo lungo commento: col value investing quel rendimento lo fai "no matter what", comprando l'indice invece, non puoi prevederlo.

      Se compri fondamentali compri ricchezza, se compri mode compri la speranza di un aumento di prezzo. Buffet (o Graham, o Peter Lynch) sapeva che avrebbe avuto quei rendimenti, chi ha comprato l'indice, si è affidato solo al fatto che nel lunghissimo periodo, tutto sale, ma di certo non prevedeva di quanto. La domanda è, preferiamo il 15% annualizzato, qualsiasi cosa accada, oppure il 50%, forse? E' tutta qui la differenza. Prima del nasdaq, c'era l'SP500, e Buffet lo ha polverizzato: tra 25 anni probabilmente polverizzerà anche il nasdaq. Nel periodo che hai preso in considerazione, mentre Buffet aveva flussi di cassa che reinvestiva, chi aveva l'indice ha vissuto 12 anni di rendimenti a ZERO, con un dividendo quasi inesistente. Era incastrato in quella situazione, e senza QE lo sarebbe stato chissà per quanto.

      Non è solo la volatilità più ridotta, sono anche le opportunità che puoi cogliere. I rendimenti di Buffet poi sono stati limitati a causa della mole di Berkshire: lo stesso Buffet ha detto più di una volta che se avesse un solo milione da investire, farebbe tranquillamente il 50% all'anno, ed io non stento a credergli. Le aziende di cui ho parlato negli ultimi tempi seguono questa filosofia: in un periodo di 10 anni dovrebbero almeno raddoppiare di prezzo, o meglio avere un rendimento tra l'8% e il 12% all'anno, dividendi inclusi "no matter what".

      Personalmente dopo tanto girare e tanti esperimenti sono ritornato alle origini, alla valutazione aziendale. Non faccio più sistemi, primo perché non mi riescono bene come vorrei, e secondo non per importanza perché mi costringono sullo schermo molto più tempo di quello che voglio passarci.

      Ciao Moris e grazie per gli spunti di riflessione.

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    2. Beati voi che siete così sicuri.
      Se scindiamo il periodo degli ultimi 25 anni nei due sottoperiodi 2000-2010 e 2011-oggi vediamo che nel primo (il famoso decennio perduto) Berkshire Hathaway ha ben superato il Nasdaq 100, ottenendo un rendimento positivo, mentre il Nasdaq 100 ha avuto persino un rendimento negativo. Nei successivi 15 anni però il Nasdaq 100 ha surclassato l'azienda di Buffett e di molto, il che ha portato alcuni a sostenere che il mago di Omaha potesse addirittura aver perso il suo tocco. Nulla di strano se si considera che in questi ultimi 15 anni la strategia basata sul valore è stata la strategia fattoriale meno performante tra tutte le strategie.
      Il punto è che a noi interessano i prossimi 10 anni: che rendimenti potrebbe dare verosimilmente il mercato azionario? Nessuno lo sa!
      Un'idea ce la possiamo fare guardando il CAPE Shiller PE https://www.multpl.com/shiller-pe
      Se dividiamo 1/39,01 (valore attuale) e lo moltiplichiamo x 100, otteniamo 2,56% che potrebbe essere il rendimento medio annuo del mercato azionario americano nei prossimi 10 anni a patto che la crescita degli utili resti costante. E' chiaro che se arrivasse un altro decennio perduto la crescita degli utili sarebbe più bassa e il rendimento del decennio potrebbe scendere anche a valori negativi. Ma chi può sapere cosa succederà? E' vero che la strategia value potrebbe tornare in auge ed ottenere quel 15% medio annuo, ma non possiamo esserne sicuri al 100%.
      Lo stesso si può dire della strategia rotazionale di aziende globali di qualità prospettata da Moris. Negli ultimi 15 anni una siffatta strategia ha dato buoni rendimenti, secondi solo ad una strategia basata sul momentum, ma chi può dire che continuerà ad essere così? Certo è sempre meglio avere buone aziende in portafoglio ma non possiamo assolutamente prevedere quali rendimenti potrà darci.

      Poichè il futuro è inconoscibile per definizione, secondo me è sempre meglio avere un portafoglio ben diversificato, che cresca il giusto (tanto da coprire la svalutazione monetaria e farmi guadagnare qualcosa in più) e cali poco nei periodi di crisi economica. Dal mio punto di vista puntare a un singolo fattore azionario è un po' un azzardo. Se esistesse un investimento che ha reso l'8% fisso per 50 anni senza drawdown (e con la sicurezza che continui a farlo anche per i prossimi 50), fanculo tutto il resto.
      Ma purtroppo qualcosa del genere non esiste.

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    3. Fabio la metodologia value non è in auge perchè veniamo da 15 anni di bull market, e tutti sono schifati dall'ottenere un rendimento "sicuro" del 15% mentre puoi fare il 100% in qualche mese con una Nvidia o una Netflix. Il problema è proprio questo: io preferisco sempre il value, perchè sto comprando beni reali e non aumenti di prezzo.

      Che rendimenti darà l'SP500 lo sappiamo, o meglio, con alta probabilità ci darà lo 0% reale ed un dividendo misero dell'1,2%, per molto tempo. Col portafoglio value che ho, porto a casa lo stesso rendimento dell'SP500, se va male probabilmente il dividendo che avrò sarà del 5% lordo, ed in più ho anche del cash per fare acquisti. E' tutto qui, non c'è niente di magico solo che nel comprare indici non si prende mai in considerazione il rischio del mercato, che nel value investing fa da fulcro a tutto il resto.

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    4. Ne " Il piccolo libro che batte il mercato", Joel Greenblatt, gestore di hedge fund, rivela la sua formula magica per trovare opportunità di investimento. Afferma che questa è una versione semplificata della strategia impiegata da Warren Buffett e Charlie Munger di Berkshire Hathaway.
      Ciò che non sapevo ed ho appreso leggendo un altro libro, "Richer, wiser, happier" di William Green, è che essendo la formula non praticabile da tutti, Greenblatt ha pensato, su consiglio del figlio, di creare un sito che fa questo lavoro gratuitamente per tutti.
      Ecco il link:
      https://www.magicformulainvesting.com/

      Registrandosi con un semplice account (anche fasullo), è possibile consultare l’elenco aggiornato delle aziende che la formula individua sul mercato statunitense. Chi fosse interessato dovrebbe leggere prima le semplici regole riportate nelle FAQ, utili per applicare correttamente la strategia.

      Interessante anche quanto riportato da wikipedia:
      https://en.wikipedia.org/wiki/Magic_formula_investing

      Anche chi, come me, non se la sente di seguire la strategia alla lettera (perché richiede l’acquisto di un po’ troppe aziende per i miei gusti, e per di più solo americane) può comunque ricavarne ottimi spunti partendo dall’elenco delle società proposte.
      Per esempio, impostando una capitalizzazione minima di 1.500 milioni e chiedendo una lista di 50 titoli, tra le opzioni compare anche Nomad Foods. ;)

      Un saluto a tutti,
      Max

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    5. Una volta vidi un video dove simulavano la famosa formula, dimostrando che non portava i rendimenti dichiarati. Comunque, una prima scrematura in base al PE la fa anche il sottoscritto, quindi la parte finale del commento la condivido. E per esperienza, molte aziende che presentano PE bassi non sono comunque "value". Greenblatt è un volpone, infatti solitamente non segue la sua formala, ma acquista aziende che ritiene sottovalutate dell'80%. Quelli secondo lui sono gli unici veri affari.

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    6. Max, ci posti la lista che hai trovato, per curiosità?

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    7. Ciao Max
      L'ambiziosa idea di Greenblatt, per quanto riguarda la ricerca delle azioni su cui investire, era quella di combinare l'approccio di Graham sulle aziende sottovalutate con quello di Buffett sulle imprese di qualità.
      https://qualitinvest.de/unser-konzept/anlagestrategien/joels-zauberformel/
      I ragazzi del sito sopra indicato hanno provato ad applicare la sua strategia (portafoglio costituito da 20 azioni e riequilibrato ogni 6 mesi) sul mercato azionario americano andando a ritroso nel tempo ed hanno ottenuto i risultati del grafico. Molto buoni nei primi anni del secolo, ma decisamente sottoperformanti rispetto all'indice S&P500 negli ultimi 10 anni. Ergo, la formula può sottoperformare anche per diversi anni di seguito.
      Nel 2008 Greenblatt ha fondato Gotham Asset Management e, tra i vari fondi che gestisce, c'è l'ETF Gotham Enhanced 500 ETF (GSPY), che è quello che più si avvicina alla sua strategia.
      https://www.tradingview.com/x/y1vmZwLt/
      Rendimenti praticamente identici allo SPY, salvo un TER annuo decisamente più alto. Un ottima operazione di marketing direi!
      https://www.quant-investing.com/strategies
      In questo sito di investimenti quantistici, trovate una serie di strategie basate su regole che combinano tra loro diversi fattori. Come potete vedere da soli, i migliori risultati dei backtest provengono quasi tutti dall'unione di fattori value e quality col momentum, che è quello che ho sempre sostenuto.

      Concludendo questa breve disamina, sono dell'opinione che strategie tipo quella di Greenblatt (ma il discorso vale per qualsiasi altra) siano un ottimo sistema solo per selezionare l'universo di aziende su cui investire, ma che poi sia necessario restringere il campo dell'investimento solo alle aziende col miglior momentum. Personalmente mi focalizzerei su non più di 10 azioni ruotate ogni mese, più un filtro di mercato (stile il mio RISK ON/RISK OFF) per uscire in liquidità nei momenti di performance negative delle azioni.

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    8. Certamente.
      Preciso che questa lista è ottenuto impostando un risultato di 50 aziende con capitalizzazione minima 1500 milioni.

      Nome Azienda, Ticker

      Abercrombie & Fitch Co.,ANF
      Adtalem Global Education Inc,ATGE
      Allison Transmission Holdings Inc,ALSN
      Altria Group Inc,MO
      Bath & Body Works Inc,BBWI
      Bausch Health Cos Inc,BHC
      Best Buy Co Inc,BBY
      Brightstar Lottery PLC,BRSL
      Bristol-Myers Squibb Co,BMY
      Brookfield Business Corp,BBUC
      Buckle Inc (The),BKE
      Catalyst Pharmaceutical Inc,CPRX
      CGI Inc,GIB
      Crocs Inc,CROX
      Deckers Outdoor Corp,DECK
      Enerflex Ltd,EFXT
      Fox Corp,FOXA
      Frontdoor Inc,FTDR
      Garrett Motion Inc,GTX
      Gen Digital Inc,GEN
      H&R Block Inc,HRB
      Harmony Biosciences Holdings Inc,HRMY
      HP Inc,HPQ
      Innoviva Inc,INVA
      InterDigital Inc,IDCC
      Interpublic Group of Cos Inc (The),IPG
      John Wiley & Sons Inc.,WLY
      Korn Ferry,KFY
      Lantheus Holdings Inc,LNTH
      Lululemon Athletica Inc,LULU
      Match Group Inc,MTCH
      Maximus Inc,MMS
      Nomad Foods Ltd,NOMD
      Omnicom Group Inc,OMC
      Organon & Co,OGN
      Pediatric Medical Group Inc,MD
      Perdoceo Education Corp,PRDO
      Pitney Bowes Inc.,PBI
      PTC Therapeutics Inc,PTCT
      Science Applications International Corp,SAIC
      Simply Good Foods Co (The),SMPL
      Sirius XM Holdings Inc,SIRI
      Strategic Education Inc,STRA
      Stride Inc,LRN
      The Cigna Group,CI
      TriNet Group Inc,TNET
      V2X Inc,VVX
      Visteon Corp.,VC
      Wesdome Gold Mines Ltd,WDOFF
      Yelp Inc,YELP

      Dati aggiornati al 21/11/2025

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    9. Sul sito di Greenblatt c'è questa informazione riguardo il valore del livello minimo di capitalizzazione: "Inserendo un minimo insolito come "83" o "178" si potrebbe ottenere un elenco unico di azioni interessanti per ciascun utente."
      Di seguito posto la lista delle 50 aziende con cap minima 83 milioni.

      Nome Azienda,Ticker

      Abercrombie & Fitch Co.,ANF
      Altria Group Inc,MO
      AMC Networks Inc,AMCX
      Atara Biotherapeutics Inc,ATRA
      biote Corp,BTMD
      Bitcoin Depot Inc,BTM
      Bristol-Myers Squibb Co,BMY
      Brookfield Business Corp,BBUC
      Bumble Inc,BMBL
      Catalyst Pharmaceutical Inc,CPRX
      Consensus Cloud Solutions Inc,CCSI
      Crocs Inc,CROX
      Deluxe Corp,DLX
      DHI Group Inc,DHX
      Enghouse Systems Ltd,EGHSF
      Espey Mfg & Electronics Corp,ESP
      European Wax Center Inc,EWCZ
      GAMBLING.COM GROUP LIMITED,GAMB
      GDEV Inc,GDEV
      Getty Images Holdings Inc,GETY
      GigaCloud Technology Inc,GCT
      H&R Block Inc,HRB
      Harmony Biosciences Holdings Inc,HRMY
      HP Inc,HPQ
      Innoviva Inc,INVA
      Interpublic Group of Cos Inc (The),IPG
      Ironwood Pharmaceuticals Inc,IRWD
      J Jill Inc,JILL
      John Wiley & Sons Inc.,WLY
      Keros Therapeutics Inc,KROS
      NL Industries Inc.,NL
      Omnicom Corp,OMC
      OneSpan Inc,OSPN
      Pediatric Medical Group Inc,MD
      Perdoceo Education Corp,PRDO
      Pitney Bowes Inc.,PBI
      Playtika Holding Corp,PLTK
      PTC Therapeutics Inc,PTCT
      Puma Biotechnology Inc,PBYI
      Rigel Pharmaceuticals Inc,RIGL
      Rimini Street Inc,RMNI
      SBC Medical Group Holdings Inc,SBC
      Shutterstock Inc,SSTK
      SIGA Technologies Inc,SIGA
      Sirius XM Holdings Inc,SIRI
      The Arena Group Holdings Inc,AREN
      Unisys Corp,UIS
      WW International Inc,WW
      Xponential Fitness Inc,XPOF
      Yelp Inc,YELP

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    10. E qui la lista delle 50 aziende con cap minima 178 milioni.

      Nome Azienda,Ticker

      Abercrombie & Fitch Co.,ANF
      Altria Group Inc,MO
      AMC Networks Inc,AMCX
      Bath & Body Works Inc,BBWI
      Bristol-Myers Squibb Co,BMY
      Brookfield Business Corp,BBUC
      Bumble Inc,BMBL
      Catalyst Pharmaceutical Inc,CPRX
      Consensus Cloud Solutions Inc,CCSI
      Cricut Inc,CRCT
      Crocs Inc,CROX
      Deckers Outdoor Corp,DECK
      Deluxe Corp,DLX
      Enerflex Ltd,EFXT
      Enghouse Systems Ltd,EGHSF
      GDEV Inc,GDEV
      Getty Images Holdings Inc,GETY
      GigaCloud Technology Inc,GCT
      H&R Block Inc,HRB
      Harmony Biosciences Holdings Inc,HRMY
      HP Inc,HPQ
      IDT Corp,IDT
      Innoviva Inc,INVA
      Interpublic Group of Cos Inc (The),IPG
      Ironwood Pharmaceuticals Inc,IRWD
      J Jill Inc,JILL
      John Wiley & Sons Inc.,WLY
      Keros Therapeutics Inc,KROS
      Korn Ferry,KFY
      NL Industries Inc.,NL
      Omnicom Group Inc,OMC
      OneSpan Inc,OSPN
      Pediatrix Medical Group Inc,MD
      Perdoceo Education Corp,PRDO
      Pitney Bowes Inc.,PBI
      Playtika Holding Corp,PLTK
      PTC Therapeutics Inc,PTCT
      Puma Biotechnology Inc,PBYI
      Rigel Pharmaceuticals Inc,RIGL
      Rimini Street Inc,RMNI
      SBC Medical Group Holdings Inc,SBC
      Shutterstock Inc,SSTK
      SIGA Technologies Inc,SIGA
      Sirius XM Holdings Inc,SIRI
      The Arena Group Holdings Inc,AREN
      The Cigna Group,CI
      TriNet Group Inc,TNET
      WW International Inc,WW
      Xponential Fitness Inc,XPOF
      Yelp Inc,YELP

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    11. Ho trovato questo sito che afferma di fare lo stesso lavoro del sito di Greenblatt ma per titoli azionari su Euronext Amsterdam, Euronext Paris, Deutsche Börse e London Stock Exchange. Quindi non è un sito affiliato e pertanto non ufficiale.

      https://magicscoreinvesting.com/

      Comunque sia, per curiosità, posto l'elenco di 50 aziende prese dai pricipali mercati europei, con cap min. 100 milioni.

      NB: mentre sul sito di Greenblatt l'elenco delle aziende è in ordine alfabetico e viene specificato di scegliere a piacimento tra esse, questo sito europeo propone una vera e propria graduatoria: le aziende sono classificate dalla migliore alla peggiore secondo una deviazione personalizzata.


      1 UNILEVER PLC
      2 SIGNIFY NV
      3 SHELL PLC
      4 HYDRATEC Gewone aandelen
      5 ARCADIS
      6 BRUNEL INTERNAT
      7 Koninklijke Heijmans N.V.
      8 ARCELORMITTAL SA
      9 B&S Group
      10 SBM OFFSHORE
      11 HEINEKEN HOLDING
      12 VOPAK
      13 ACOMO N.V.
      14 AKZO NOBEL
      15 PROSUS
      16 TKH GROUP N.V.
      17 AALBERTS N.V.
      18 IMCD
      19 Coca-Cola Europacific Partners
      20 ASML HOLDING
      21 RENEWI
      22 INPOST S.A.
      23 ASM International N.V.
      24 KPN KON
      25 NEDAP
      26 KONINKLIJKE AHOLD DELHAIZE N.V.
      27 Koninklijke BAM Groep N.V.
      28 THEON INTERNATIONAL PLC
      29 HEINEKEN
      30 ADYEN
      31 CORBION
      32 KENDRION N.V.
      33 POSTNL
      34 SIF HOLDING
      35 APERAM
      36 Sligro Food Group N.V.
      37 Randstad N.V.
      38 BE Semiconductor Industries N.V
      39 AMG Critical Materials N.V.
      40 BASIC-FIT
      41 KON.PHILIPS N.V.
      42 DSM FIRMENICH AG
      43 FORFARMERS
      44 ENVIPCO
      45 PHARMING GROUP
      46 GALAPAGOS
      47 CABKA N.V.
      48 TOMTOM
      49 FASTNED
      50 AJAX

      Che ne pensate di Signify? Impegnata nel ramo dell'illuminazione, scorporata da Philips.

      Un saluto a tutti,
      Max

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    12. come fa unilever a essere prima, boh! Acomo è una bella azienda, ma per me oggi troppo cara

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    13. Signify fa lampadine come i cinesi, non vedo quel settere molto profittevole in futuro

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  3. Negli ultimi tempi gli ETF Covered Call sono nati come funghi anche in Europa. Su justetf.com, se si clicca su Azioni - Strategia Azionaria - Covered Call, se ne contano ben 28 e continuano ad aumentare. Il sito Morningstar segnala che nel primo semestre 2025 sono questi ETF ad aver attirato il maggior flusso di sottoscrizioni. La proposta è seducente nella sua semplicità: reddito potenziale elevato, volatilità potenziale inferiore, rialzo limitato. Per molti investitori, sembra una fonte di "rendimento gratuito" senza troppi pensieri. D'altra parte il concetto di Covered Call è facile da concettualizzare: gli investitori sono long su azioni o indici, vendono opzioni call su quelle azioni e indici, ricevono un premio e quando le cose vanno male rinunciano a un po' di rendimento e via di seguito così. E' un po' come affittare un appartamento già di mia proprietà; si riscuote ogni mese l'affitto, ma se l'inquilino vuole comprare non potrò più andarci a vivere .... semplice compromesso! Non c'è da stupirsi che i gestori patrimoniali si siano precipitati a commercializzare tali prodotti.
    Forse non tutti sanno però che se si desidera ricevere un reddito più elevato e una migliore partecipazione al rimbalzo nei mercati volatili, un migliore approccio rispetto alla vendita di call coperte è la vendita di put, come si vede chiaramente dal grafico sotto
    https://www.tradingview.com/x/bDycjKMY/
    La linea nera è l'indice S&P 500, la blu una strategia di vendita di put mensili sullo stesso indice, la verde è invece una strategia di vendita di call mensili. Questo ci porta a una verità semplice ma potente: sul lungo periodo la vendita di put ha storicamente prodotto più entrate e più rendimenti rispetto alla vendita di call. Il motivo risiede nel comportamento umano, nella struttura del mercato e nella tendenza senza tempo degli investitori a pagare più del dovuto per la protezione contro ciò che temono di più, un crollo. A prima vista sembrerebbe una strategia più rischiosa e meno familiare. Se la vendita di call è come affittare un appartamento, la vendita di put è come vendere un'assicurazione contro gli incendi su un quartiere intero: viene pagato un premio ogni mese da tutti coloro che temono che la loro casa possa prendere fuoco. Nella maggior parte dei mesi, intaschi quel premio senza problemi, a volte succede qualcosa di brutto e tu paghi. Ma dato che le persone temono molto di più gli incendi che il mancato pagamento degli affitti, l’attività assicurativa è molto più redditizia di quella degli affitti. Questo è il nocciolo della vendita di put: stai vendendo un'assicurazione contro i ribassi del mercato che gli acquirenti di assicurazioni sono disposti a pagare costantemente più del dovuto. Infatti le put OTM (out of the money) costano di più rispetto alle call equidistanti. In altre parole gli investitori temono il ribasso più di quanto desiderino un ulteriore rialzo, quindi pagheranno un prezzo più alto per assicurarsi contro di esso. La finanza comportamentale lo spiega chiaramente: avversione alle perdite. Il dolore di perdere 1 € è circa il doppio della gioia di guadagnare 1,5 €. I mercati, essendo composti essenzialmente da persone, riflettono questa asimmetria. Negli ultimi 10 anni la strategia Put Write (vendita di put) ha reso mediamente un 1% in più all'anno di una strategia Covered Call sullo stesso indice, con in media quasi un punto e mezzo in meno di volatilità e quindi con rapporti di Sharpe e Sortino più alti. E questa sovraperformance è straordinariamente persistente per decenni. Ecco perché gli ETF Covered Call non mi piacciono più di tanto.
    Nella prossima puntata andremo a scoprire e analizzare un ETF UCITS poco conosciuto, ma secondo piuttosto interessante.

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  4. L'ETF di cui volevo parlarvi è l' UBS Euro Equity Defensive Put Write SF UCITS ETF EUR acc - ISIN IE00BLDGHT92 - ticker UIQ4 oppure E50PW a seconda del mercato in cui viene scambiato.
    E' un ETF ad accumulo dei proventi con replica sintetica (tramite un contratto swap) dell'indice Euro Equity Defensive Put Write. La gestione è passiva, infatti il TER è appena dello 0,21% per anno. La dimensione è di 119 milioni di €, non troppo grande ma neppure così piccola da rischiare la liquidazione del prodotto.
    La strategia seguita consiste nel vendere 4 opzioni PUT con scadenza mensile, una ogni fine settimana, con 1/4 del capitale ciascuna, ognuna delle quali con strike posto sotto del 3% al livello dell'indice Euro STOXX 50 di quel momento. Rollando la posizione di settimana in settimana si aggiorna costantemente la protezione dal ribasso dell'indice o, in caso di rialzo, ci si avvicina al prezzo di mercato, rendendo il premio incassato comunque conveniente nonostante lo strike sia sotto del 3% ogni volta. I premi incassati dalla vendita delle opzioni non sono distribuiti agli investitori, ma vengono investiti in titoli di stato tedeschi con scadenza a 3 mesi.
    La data di lancio dell'ETF è stata l' 8/7/2020 e da quel momento non ha mai chiuso un anno in negativo.
    Per allungare l'orizzonte temporale è possibile andare qui https://www.solactive.com/Indices/?in___&index=DE000SL0AS77&fbclid=IwY2xjawNJ1CBleHRuA2FlbQIxMQABHvTbc5ud5YF3tICkyFGrw3hUzTv11KttNGwOw5UrujDG5lGT4rgOrqOCdM2P_aem_fW5DO44BCzimfkaidE9L2A e vedere come si è mosso l'indice replicato a partite da gennaio 2003. In quasi 23 anni di storico, solo il 2008, il 2011 e il 2020 hanno chiuso con un risultato negativo rispettivamente del -8,5%, -4,44% e -5,64%. Il max drawdown non troppo profondo a 5 anni (-10,13%) è tale da essere recuperato facilmente in un breve lasso di tempo. Il rendimento medio per anno, negli ultimi 5 anni, è stato di un dignitoso 7,41%. A 3 anni dell'8,44% e dal lancio del 7,96%. Decisamente una bella costanza se si considera anche il fatto che la volatilità è molto simile a quella di un fondo obbligazionario (che però rende molto meno).
    Quello che ho notato guardando i movimenti dell'indice è che, nei trend ribassisti lenti (tipo 2008, 2022), si difende mostruosamente meglio dell'indice azionario corrispondente (Euro STOXX 50) e recupera i drawdown molto prima. Nei ribassi profondi e veloci (stile Covid), invece soffre maggiormente perché il rolling non è così veloce da tagliare le perdite in modo efficace in caso di ribasso mensile da -30% ed anche il recupero è più lento. Tuttavia l'alta volatilità implicita incamerata in questi contesti (quindi premi incassati più alti) consente di controllare e ridurre il drawdown rispetto all'indice.
    Naturalmente non possiamo paragonare i rendimenti di questo ETF a quelli di un indice azionario puro, molto più alti nel lungo periodo, tuttavia negli ultimi 5 anni ha reso quasi quanto un azionario Euro Minimum Volatility, ma con volatilità e drawdown molto più bassi (come è possibile vedere controllando i risultati su un grafico).
    Ah, dimenticavo, esiste anche la versione UCITS gemella che applica la medesima strategia sullo S&P500 e sui titoli di stato a 3 mesi americani (ticker BCFS). Entrambi sono acquistabili su Fineco.
    Ora la domanda più interessante: per chi ha senso inserirlo in portafoglio?
    Secondo me per chi desidera ottenere un rendimento piuttosto costante nel tempo, con la stessa volatilità di un ETF obbligazionario, ma con un rendimento più alto anche se non pari a quello di un azionario puro. Oppure per chi aveva pensato di proteggersi da un calo azionario con un ETF Buffer; il UIQ4 e il BCFS sono molto più efficienti quanto a rapporto rischio/rendimento.

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  5. Buongiorno Fabio,
    grazie come al solito per gli spunti, l'ETF IE00BLDGHT92 lo sto seguendo da qualche settimana anche grazie alla pubblicità che ne fanno molti youtuber di finanza personale che seguo.
    Io ho Fineco e vedo che l'ETF ha volumi e scambi molto bassi, sarà forse che è poco conosciuto nonostante sia attivo da 5 anni.
    Per quanto mi riguarda, stavo pensando di utilizzarlo per allocare la liquidità in maniera più "aggressiva" rispetto ad un banale e noioso Xeon.
    Sono infatti disposto ad accettare un rischio drawdown maggiore ma con la "certezza" di ottenere rendimenti molto sopra l'euribor, sul lungo periodo. D'altronde, coi treasuries "risk free" in portafoglio dissanguati al -30% da praticamente 2 anni, sono pronto a qualsiasi evenienza ;-).
    Ad ogni modo sono in attesa di un ritracciamento dell'ETF per entrare, siamo pur sempre ancora sui massimi storici.
    Grazie a tutti per gli spunti

    Gabriele

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    1. Ciao Gabriele,
      decisamenti bassi volumi, ma non sempre. Va seguito il book durante la giornata. Ho notato che i volumi più alti si hanno all'apertura del mercato americano o verso la chiusura dei mercati europei. Conviene provare l'acquisto con ordini "limit", in particolare quando il prezzo dell'ETF è al di sotto del NAV.
      Non lo userei al posto di XEON perchè potrebbe servirti liquidità proprio in un momento di drawdown del fondo e potresti dover essere costretto a disinvestire in perdita.

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  6. Carissimi tutti, bentrovati.
    Mi sono preso qualche giorno di riflessione, per metabolizzare i concetti, vista l'entità dei contributi pubblicati.
    Gli elenchi segnalati da Max sono talmente ampi che mi occorreranno giornate libere, per valutare ciascuna posizione secondo i parametri di value investing che normalmente adopero.
    Molto interessante la progressione dell'ETF put write, più decorrelata rispetto all'andamento dell'azionario sottostante, se confrontata con i prodotti covered call.
    Come caso di studio,
    per mettere a sistema quanto emerso,
    vi propongo questa ipotesi di ptf 60/40:
    nella parte azionaria, mi attesto su un etf global tipo MSCI world oppure FTSE all world in accumulazione, al 50%, più un ulteriore 10% per un ETF basato sulla tecnologia, ad esempio un ETF sull'indice Nasdaq100 o similare, sempre in accumulazione, per accentuare l'esposizione alle innovazioni che contano di più in ambito economico/finanziario e nel quotidiano.
    Nella parte difensiva, ho immaginato un 20% sull'ETF PUT WRITE, basato sulla vendita di opzioni put, ben recensito da Fabio, e infine l'ultimo 20% su un ETF obbligazionario di bond a 5-10 anni, in franchi svizzeri.
    Nei periodi di burrasca finaziaria, considero le attività espresse in CHF un "quasi oro"; si prestano ad assolvere analoga funzione per bilanciare i ptf multi-asset; nel caso di questo etf, l' UBS SBI® Foreign AAA-BBB 1-5 ESG UCITS ETF CHF dis, c'è pure un minimo rendimento in termini di dividendo annuo, anche quando non ci sono cataclismi in giro.
    Si passa da 2 a 4 etf, rispetto al 60/40 standard.
    Al solito, per il ribilanciamento periodico, più che vendere e pagare tasse sulle plusvalenze, preferirei un piano di accumulo che attinge a nuova liquidità prevalentemente esterna, da risparmi.
    Se non bastano i nuovi din din per equilibrare tutto il ptf, secondo lo schema (50+10)+(20+20)=100, si va in acquisto partendo dall'asset più distante dalla % programmata.
    Cosa ve ne pare?
    Un caro saluto e buon inizio di settimana.
    Moris


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    1. ERRATA CORRIGE: l'etf obbligazionario elvetico prescelto, per ilcaso di studio, era UBS SBI® Foreign AAA-BBB 5-10 ESG UCITS ETF CHF dis

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    2. Ciao Moris, l'MSCI World ha già quasi il 29% in tecnologia. Aggiungere un ulteriore 10% mi sembra un po' ridondante. Il PUT write non è decorrelato dall'azionario. Lo userei piuttosto come portfoglio a sè stante. Impossibile poi fare un minimo di test perchè l'UIQ4 non si trova nei siti che uso per ETF UCITS.
      Comunque credo di aver capito cosa cerchi.
      Prova a dare un occhio a questo portafoglio pigro che ho trovato su internet. Mi sembra che funzioni bene e sia ben diversificato.
      30% XDEM
      25% MVOL
      20% XGSH
      10% SGLD
      5% IBC1
      5% INFL
      5% XEON
      Backtest dal 2017 ad oggi con ribilanciamento annuale.
      Cagr: 7,41%
      St.Dev.: 6,97%
      Max draw.: -8,7%
      Indice di Sharpe: 0,97
      Con ribilanciamento a soglia del 20% (anzichè annuale) il Cagr sale all' 8,32%.

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