domenica 15 luglio 2018

Aggiornamento FTSE MIB al 13 luglio 2018

Volumi bassissimi, sia in salita che in discesa.




O sono tutti in vacanza, oppure siamo su un minimo, oppure su un massimo. Il mercato però sembra essersi "sfasato"...
...quindi le probabilità sono al ribasso, a meno che non assistiamo a questa famosa ripartenza sostenuta dai volumi.

US10 ha staccato il dividendo, circa un 2%. Il rimanente arriva a dicembre col secondo stacco. Il prezzo dell'ETF è salito circa un 2% da quando lo ho comprato, tra salita dei treasury e rafforzamento del dollaro. Ricordo che l'opzione migliore rimane quella di comprarsi direttamente i treasury a trent'anni.

Vi mostro una cosa interessante, dalla lista dividendi Lyxor (link):


Capite? I treasury staccano un dividendo più alto delle azioni "sicure".

Ma non è un mondo meraviglioso? Il concetto di rischio non esiste più praticamente!

Traduco per chi non avesse colto: le obbligazioni delle società di un paese sono ritenute meno rischiose delle obbligazioni dello stesso. O ancora è come se pensassimo che se gli USA fallissero le obbligazioni delle aziende statunitensi "investment grade" se la passerebbero meglio. O che, che ne so, le obbligazioni di Bank of America siano più sicure che quelle del tesoro americano (quindi la FED).

Chiudiamo con l'oro.

Non ne parla parla più nessuno, ma perché?

Perché al momento non è interessante, stabile o più al ribasso che al rialzo. In linea di massima quando la FED tira i remi in barca anche l'oro soffre.
Qualcuno sa dirmi il perché?

Alla prossima


15 commenti:

  1. Mi pare le premesse per una prossima tempesta finanziaria ci siano tutte: stretta finanziaria delle banche centrali, fine dei soldi facili, aumento dei tassi e problemi sull'indebitamento, guerre commerciale/dazi, tensioni internazionali varie eventuali, il lungo bull run azionario americano che finirà prima o poi, la fine di questo ciclo economico e l'inizio di una recessione, ecc...

    sono d'accordo che da qui in avanti i titoli americani sul lungo saranno gli investimenti migliori.

    auguri di buona salute! che non è importante, è l'unica cosa che conta (cit.)

    praya

    RispondiElimina
  2. "In linea di massima quando la FED tira i remi in barca anche l'oro soffre".

    Quando la Fed diminuisce l'offerta di moneta e aumenta i tassi per "raffreddare" l'economia i rendimenti dei treasury diventano via via più elevati e gli investitori, trovandoli più appetibili, li acquistano abbandonando l'oro, che non paga cedole. E' il concetto di costo- opportunità: come bene rifugio si trova semplicemente più conveniente detenere titoli di Stato piuttosto che oro.

    "Chiudiamo con l'oro.
    Non ne parla parla più nessuno, ma perché?
    Perché al momento non è interessante, stabile o più al ribasso che al rialzo".

    E' vero ma è solo questione di tempo, l'oro tornerà a brillare. Storicamente la Fed smette di alzare i tassi quando la curva dei rendimenti si inverte: al momento in cui scrivo siamo a 2,838% di rendimento sul decennale e a 2,940% sul trentennale. Difficilmente riuscirà ad alzare i tassi tanto al di sopra del 3%.
    Poi, quando i dati economici iniziano a peggiorare, per evitare la recessione, la Fed inzia ad abbassare i tassi. Sono sempre serviti almeno 400 punti base di tagli; come farà questa volta con i tassi al 3%? Sarà costretta a portarli a zero e a stampare una gran quantità di moneta (QE) per acquistare titoli di stato, portando i tassi reali in negativo.
    Qui https://fred.stlouisfed.org/series/DFII10#0 potete vedere cosa è successo ai tassi reali coi precedenti QE varati dalla Fed. Dalla fine del 2008 alla fine del 2012 sono passati dal 3% a negativi. Ed è proprio il calo dei tassi reali (tassi nominali - inflazione) il vero "driver" dei prezzi dell'oro. Per vederlo graficamente basta sovrapporre il prezzo dell'oro al precedente grafico e notare come siano quasi del tutto perfettamente correlati negativamente (a un calo dei tassi reali corrisponde un aumento del prezzo dell'oro).
    Succederà anche questa volta.
    Per ora quello che possiamo dire è che è già iniziata la fase di accumulazione per l'oro, che i minimi del 2015 non verranno più toccati e che c'è una forte resistenza da superare in area 1360 - 1370, ma a mio avviso tra il 2020 e il 2023 l'oro sarà uno dei migliori investimenti.
    Ancora meglio potrebbe fare l'argento (una dei metalli più sotto quotati in assoluto) il cui prezzo è correlato a quello dell'oro ma è più volatile. Qui https://www.macrotrends.net/1441/gold-to-silver-ratio si può trovare un grafico interessante che esprime quanto once di argento sono necessarie a comprare una singola oncia di oro. Si nota subito una forte resistenza in area 80. Quando il prezzo dell'oro cresce il prezzo dell'argento tende dapprima a seguirlo e poi a sovra-performarlo decisamente per cui il rapporto dovrebbe calare.

    Fabio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bella spiegazione Fabio. I tempi ci sono (2020), ma finché non scoppierà il bubbone io starei lontano o al limite short sull'oro. Personalmente non so quanto possa scendere, e per far vendere i più temerari un affondo sotto il minimo del 2015 ci potrebbe anche stare. Ciao.

      Elimina
  3. Allora,
    Tassi su e oro giù. Correlati negativamente.
    Oro giù, dollari su. Correlati negativamente .
    Dal quadro fatto da Fabio mi sembra di capire che sia ancora probabile un apprezzamento del dollaro, ma un taglio dei tassi dovrebbe invertire la tendenza,
    quindi l'ipotesi fino al 2020 vale anche per chi è posizionato sui bond 10 anni?

    Grazie,
    Max




    RispondiElimina
    Risposte
    1. Max sembra che queste correlazioni non funzionino più. Il futuro prossimo sarà tassi giù o stabili e oro giù. Oro giù, dollaro in rafforzamento. I bond a 10 anni vanno bene solo che quelli a 30 hanno un rendimento più alto e secondo me sono quelli che saliranno di più.

      Elimina
  4. x Max Fle

    Secondo me il ragionamento da fare è un altro.
    Innanzitutto bisogna distinguere tra tassi dei Federal funds (breve termine) https://en.wikipedia.org/wiki/Federal_funds_rate che sono lo strumento di politica monetaria che la Fed utilizza per stimolare (diminuzione tassi) o raffreddare (aumento tassi) l'economia attraverso aumenti o diminuzioni dell'offerta di moneta (operazioni di mercato aperto) e tassi a lungo termine (treasury a 10-30 anni) che sono invece determinati dal mercato sulla base delle aspettative degli investitori circa i futuri tassi a breve termine. Possiamo tranquillamente dire che il tasso del Tesoro a 10 anni è una funzione dei futuri rendimenti obbligazionari a breve termine e dovrebbe essere approssimativamente uguale a quello che oggi il mercato pensa sarà il tasso medio dei Fed funds ogni giorno per i prossimi 10 anni. Ora, a meno dell'improbabile ipotesi che la Fed faccia aumenti per sempre, poichè sappiamo che nei prossimi 10 anni taglierà di nuovo ciò implica che il rendimento del treasury a 10 anni dovrebbe commerciare sotto qualunque sia il tasso che la Fed raggiunge durante questo ciclo di aumenti. Questa è già una considerazione importante perchè, in altre parole, ci dice che i 10Y non possono commerciare in modo permanente sopra questo valore.
    Ma possiamo farci un'idea di quale sarà questo tasso medio o siamo costretti a brancolare nel buio? Fortunatamente un'idea possiamo farcela: nel lungo periodo i tassi di interesse a lungo termine tendono a fluttuare intorno ai tassi di crescita del PIL nominale http://www.multpl.com/us-gdp-growth-rate Naturalmente la correlazione non è perfetta giorno per giorno e il tasso di variazione del PIL nominale è più volatile (può anche essere negativo in caso di decrescita, mentre i tassi no), ma ad una crescita del PIL corrisponderà una crescita dei tassi, ad un calo del PIL un calo dei tassi. La cosa più interessante è che il tasso di crescita del PIL nominale è un eccellente indicatore del livello massimo assoluto dei rendimenti a lungo termine: non ci potrà mai essere un PIL nominale ad es. del 2% e tassi a 10 anni del 6%.

    RispondiElimina
  5. Scusate ho dovuto pubblicare il commento in due post separati perchè in uno superavo i caratteri massimi consentiti.
    CONTINUAZIONE
    I rendimenti dei treasury decennali sono stati di circa l'1% al di sotto dei tassi del PIL nominale dal 2010, come mai?
    Il PIL nominale è uguale al PIL reale più l'inflazione. Il tasso di rendimento dei treasury a 10 anni è un tasso nominale ed è pari al tasso reale più il tasso di inflazione atteso. Il tasso di inflazione attuale e quello atteso possono variare nel tempo ma possiamo considerarle come costanti dato il mandato della Fed a mantenere l'inflazione intorno al 2%. Se dunque gli investitori possono aspettarsi un tasso di inflazione costante a 10 anni, l'aumento (diminuzione) dei tassi nominali dei treasury devono per forza provenire da un aumento (diminuzione) del PIL reale. http://www.multpl.com/us-real-gdp-growth-rate Qui possiamo vedere le variazioni del PIL reale dal 1933 ad oggi: quello che ci interessa è il dato mediano di 3,18%. Capite dove voglio arrivare? La saggezza di ben 85 anni di storia ci sta dicendo quale è il tasso che il mercato ritiene corretto per i titoli del tesoro a lungo termine, non è fantastico!
    http://www.multpl.com/us-real-gdp-growth-rate/table/by-year Se facciamo una media semplice di dieci anni in dieci anni troveremo sempre un tasso di crescita del PIL intorno a quel valore, ad eccezione degli ultimi 10 anni (2009-2018) che presentano un tasso di crescita del 2%. Ecco perchè i rendimenti a lungo termine non crescono https://www.investing.com/rates-bonds/u.s.-10-year-bond-yield-streaming-chart, perchè la crescita del PIL è stata sempre più lenta nel corso degli anni.
    Dunque, tenendo conto di dove siamo oggi nel ciclo economico e nel ciclo del credito, se sei già posizionato sui bond a 10 anni le domande giuste da farsi da qui al momento del disinvestimento sono:
    - dove andrà il PIL reale?
    - dove andrà l'inflazione?
    - il dollaro si rivaluterà o meno nei confronti dell'euro (chissà se esisterà ancora)?
    Per un buon trade, di breve o di lungo periodo che sia, ti consiglio sempre e comunque di fissare uno stop loss e un take profit che potrebbe essere o una congrua percentuale che ritieni soddisfacente secondo le tue esigenze sul valore d'ingresso o un livello di tassi dei treasury (un buon livello d'uscita secondo me potrebbe essere sotto l'1%) raggiunto il quale uscire.

    Ciao
    Fabio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Fabio. Rispondo alle ultime tue domande: giù, giù e si (tranquillo esisterà ancora).

      Perchè? Perché siamo in deflazione da debiti. Da qui la mia (personale) raccomandazione sui treasury.

      Ciao e grazie della spiegazione molto dettagliata.

      Elimina
    2. Concordo sulle tre risposte => treasury avanti tutta!

      http://stockcharts.com/h-sc/ui?s=$SPX&p=D&yr=4&mn=0&dy=0&id=p17699906339&a=353511248
      Intanto, poiché voglio trascorrere un'estate tranquilla, ho chiuso la posizione che avevo sullo S&P500. Quella divergenza che si è creata tra i titoli che negoziano sopra la media mobile a 50 giorni e l'indice non mi ispira affatto fiducia. Questa non si è verificata nel NASDAQ, per cui significa che l'indice principale è trainato dai soliti pochi titoli tecnologici con quotazioni stratosferiche (Facebook, Apple, Amazon, Netflix, Alphabet, Google, Microsoft) e un eventuale storno di questi potrebbe fare molto male.

      Ciao Ivano e un grosso in bocca al lupo per una veloce e totale guarigione.

      P.S.: non so se sia fattibile, ma sarebbe un'ottima cosa se potessi fare in modo di inserire grafici nei commenti.

      A presto
      Fabio

      Elimina
    3. Crepi. Credo si possano inserire, pero non chiedermi come si fa!

      Elimina
    4. Vorrei ringraziare anche Fabio per la risposta ricca di spunti per lo studio,
      Max

      Elimina
  6. Scusa se ho sbloccato tardi i post ma ero di nuovo in ospedale. Spero per l'ultima volta. Ciao

    RispondiElimina
  7. Buonasera, scusate , non centra tanto, ma visto che si parla di oro, vi chiedo un consiglio per quanto riguarda l'investimento( lungo termine) in oro fisico, che cosa ne pensate...? Intendo in lingotti o monete. taglio 1oz per esempio... grazie
    Amos

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'investimento in oro fisico ha pro e contro (come tutto del resto)

      Pro
      Detieni il tuo investimento sotto mano, quindi al contrario di un ETF o un fondo, non hai il rischio di fallimento dello stesso.

      E' un pro illegale, quindi te ne parlo per completezza di informazione ma io ovviamente NON condivido e ti invito a NON farlo. Puoi facilmente comprare oro fisico e rivenderlo in contanti, quindi se vuoi (ma ripeto, è illegale, NON farlo) puoi nascondere il capital gain e non pagarci le tasse.

      Contro
      Devi proteggerlo bene, i ladri hanno il brutto vizio di volerlo rubare

      E' più difficile rivenderlo e le commissioni/prezzi di denaro e lettera sono più sconvenienti.

      Per il momento mi vengono in mente queste, altri hanno da aggiungere?

      Elimina

ATTENZIONE: Postando un commento accetti la privacy policy di questo sito, redatta in adempimento dell’art. 13 del D. Lgs. 196/2003 e dell’art.13 del Regolamento UE n. 2016/679. La privacy policy è visibile da tutte le pagine del blog mediante link nel menù principale in alto a destra.