Nomad è una società gestita veramente bene, l'unica che è riuscita a rendere profittevole la Findus in Italia, che veniva venduta in continuazione passando da un fondo ad una multinazionale.
C'è un solo problema nel mondo dell'alimentare di marca a livello internazionale, ed è l'ascesa delle cosiddette "marche bianche" per intenderci.
Ma da tecnologo alimentare e da consumatore devo dire che i prodotti Nomad hanno una qualità differente dalla marche dei supermercati, e questo dovrebbe rendere i suoi prodotti "appetibili" anche in futuro. Non so voi, ma gli unici preparati che non esplodono mentre li friggi sono quelli della Findus.
Senza entrare nel dettaglio, possiamo dire che Nomad Foods genera sempre importanti flussi di cassa, è leader in Europa nel settore surgelati (secondo solo alla Algida, ora marchio internazionale di Unilever), finanziariamente bilanciata, e per me vale 16,76$ ad azione, quindi "mi piace!". Oltretutto la residenza legale è in UK, dunque niente doppia tassazione sui dividendi.
E la parte tecnica? Rotta una storica resistenza...
...secondo me siamo entrati in accumulazione da un paio di settimane...
...ma è più un presentimento che una conferma tecnica devo dire, in quanto la figura è appena iniziata. Stavolta mi baso quasi esclusivamente sui fondamentali per l'entrata.
Saluti
Ivano
Ciao Ivano,
RispondiEliminai bastoncini di merluzzo sono buoni anche passati al forno, su carta antiaderente. Sono già conditi di loro. Non ho la friggitrice ad aria, altrimenti li vorrei testare pure così.
A livello tecnico, comprendo la tua osservazione sull'espansione dei volumi che possono segnalare l'inizio di una fase d'accumulazione.
Visto che ha rotto al ribasso due trend line calcolate sui doppi minimi, una che potremmo definire di "breve" periodo (2 anni circa) e l'altra di lungo (9 anni),
in caso di prosecuzione della discesa,
sarà il caso di verificarne il comportamento rispetto ai due supporti in area 9 e 8 usd?
Trattasi di minimi storici assoluti.
Per i fondamentali, negli ultimi 8 anni, la generazione di cassa è in ottima salute, FCF sempre positivi, ricavi e profitti netti in crescita.
Come già detto in passato, per il settore alimentare in generale, la marginalità dei profitti sui ricavi è contenuta.
Ho verificato un dato medio dal 6% circa a poco meno del 9%, per Nomad Foods.
Da discorsi che ho sentito fare a buyers della grande distribuzione,
durante riunioni di lavoro,
è proprio una condizione che riguarda questo genere di business, fortemente compresso dalla scarsa differenziazione sostanziale in molti prodotti, la grande competizione sui prezzi, lo strapotere contrattuale della GDO.
Devono movimentare molta merce per generale un po' di utili.
Immagino che il management di Nomad Foods sia particolarmente capace, potrebbe essere questo il plus che li ha portati a far bene rispetto a chi li aveva preceduti; il brand è oggettivamente forte e aiuta chi ci sa fare.
Un caro saluto.
Ps.
Nel monitor, aggiungo alle uova (Cal Maine), alle banane (Dole)....i sofficini di Nomad Foods.
Moris
Ciao Moris, mi dispiace ma non sono d'accordo: tra il sofficino fritto e fatto al forno c'è un abisso di gusto :-D. Un abbraccio.
EliminaSuggerisco di abbinare una maionese al cren e farcire un panino, altro che Mcfish😋
EliminaStm interessante per un ingresso? Grazie Daniela
RispondiEliminaParliamo di rischio e rendimento. A conti fatti, STM vale, per me, intorno ai 38. Continuano ad avere flussi di cassa positivi, liquidità, poco debito, etc. E' una delle migliori aziende in circolazione. Personalmente, ho incrementato. Detto ciò, il rischio: se scoppia la bolla dell'IA, di riflesso STM ne sarà colpita. Il rischio dunque, è un altro -30-50%. In base a ciò, puoi fare la tua scelta.
EliminaGrazie
RispondiEliminaSicuramente conoscerete Il Permanent Portfolio, creato da Harry Browne agli inizi degli anni '80 e presentato nel suo libro "Fail Safe Investing: Lifelong Financial Safety in 30 Minutes". Poichè il futuro è per sua natura imprevedibile, l'idea dell'autore era quella di proteggere e nello stesso tempo far crescere il capitale in qualsiasi contesto economico, suddividendolo in parti uguali in quattro asset tra loro non correlati:
RispondiElimina25% azionario USA (per la crescita durante le fasi economiche espansive)
25% titoli di stato USA a lungo termine (per la crescita in periodi di recessione o deflazione)
25% titoli di stato USA a breve termine (come sicurezza durante gli shock improvvisi di mercato)
25% oro (per la protezione contro l'inflazione e le crisi geopolitiche)
L'obiettivo era ottenere un portafoglio semplice, resiliente e a basso costo che riducesse la dipendenza da singoli scenari macroeconomici e mantenesse la volatilità complessiva contenuta nel lungo periodo. Devo dire che il Permanent ha tutto sommato rispettato le aspettative nel tempo. Se proprio dovessi scegliere uno tra i tanti portafogli pigri per gestire i miei soldi, la scelta ricadrebbe proprio su questo. L’unico lato negativo è il suo rendimento medio annuo piuttosto mediocre rispetto ad altri portafogli maggiormente aggressivi.
Con l’idea di rimediare a quest’ultima pecca ho creato un “Nuovo Permanent Dinamico” in grado di battere lo S&P 500 sul lungo periodo. In ottemperanza alla celebre massima del compianto Enzo Bearzot “primo, non prenderle: secondo, è imperativo vincere!” ho utilizzato una metodologia controintuitiva rispetto a tutte le altre che ho presentato sul blog in passato. La formula magica che prima era: “stare in azioni finchè qualcosa non va storto”, ora diventa “rimanere in asset difensivi per impostazione predefinita e avventurarsi nel mercato azionario solo quando i beni rifugio iniziano a indebolirsi”.
Ecco le regole della strategia:
1) ogni ultimo giorno di borsa aperta del mese, classificare i seguenti quattro asset difensivi in base al loro momentum multi-timeframe a 1, 3, 6 e 12 mesi (significa trovare, per ognuno di essi, il ROC a 1, 3, 6 e 12 mesi su grafico mensile e fare una media semplice dei quattro valori trovati). I quattro asset difensivi sono TLT (titoli di stato USA a lungo termine: copertura dalla deflazione), GLD (oro: copertura contro l’instabilità monetaria), DBC (materie prime: copertura dall’inflazione), UUP (dollar index: copertura contro le crisi di liquidità);
2) confrontare i momentum dei quattro asset difensivi, come trovati al punto 1) con quello di BIL (titoli di stato USA a breve termine), anche questo calcolato come media a 1, 3, 6 e 12 mesi; nel caso il momentum di tutti e quattro gli asset difensivi sia superiore a quello di BIL, allocare il capitale nel modo seguente: 40% all’asset col momentum più elevato, 30% al secondo, 20% al terzo e 10% al quarto. Nel caso invece il momentum di uno o più dei quattro asset difensivi sia inferiore a quello di BIL, allocare quella percentuale a QLD (indice azionario Nasdaq a leva 2);
3) ripetere i punti 1) e 2) ogni ultimo giorno di borsa di ogni mese, con l’accortezza di ribilanciare ogni volta i pesi.
Per facilitarvi il compito ho già preimpostato la strategia su portfoliovisualizer. Vedi il link sotto per i risultati
https://www.portfoliovisualizer.com/tactical-asset-allocation-model?s=y&sl=3ZqkKUdKYn6NpmXiOeyYTS
Niente male direi, considerato che si tratta di un’asset allocation comunque sempre ben diversificata. Posso assicurarvi che uno Sharpe Ratio e un Sortino Ratio così alti, per un periodo di tempo così lungo (2009-2025) non sono affatto cosa semplice da ottenere. Oltretutto la strategia ha il pregio di resistere bene ai costi di negoziazione (si tratta di non più di 12 trade all’anno), che deteriorano la performance annua di soli circa 1,5 punti percentuali. Inoltre si ha anche la garanzia di robustezza, visto che batte lo S&P 500 in tutti gli archi temporali che vanno da 1, 3, 5, 7, 10 e 15 anni.