lunedì 18 agosto 2025

Calma piatta nuova azienda

 E' stato un bel "piattino" quello di Sally Beauty.


Primo target raggiunto, a 13,5$. Ma l'accumulazione è stata di 6 mesi, propedeutica ad un ciclo di 2 anni. Poi secondo me ancora non siamo a fair value e l'azienda ha ottimi conti, quindi rimango dentro e vedo come procede. Comunque sia, è stato molto didattico.

Ma oggi vi vorrei parlare di un'azienda troppo bella per essere vera, la Karelia Tobacco Company. Gli ultimi 5 anni sono stati assurdamente positivi considerando le difficoltà normative del settore. Secondo me perché opera in luoghi dove la follia occidentale è ancora lontana, tipo la Bulgaria

Fatturato sopra del 50% dal 2020, utile raddoppiato, praticamente senza debiti, la liquidità che rappresenta 1/3 della capitalizzazione attuale.

Non si riesce a trovare niente di problematico in questa azienda (a livello finanziario) e credo che il fatto che sia del signor Karelia (per dire, la proprietà è in mano alla famiglia del fondatore) aiuti a mantenerla sana.

A tutto ciò, aggiungete un 4,5% di dividendo in crescita con un payout medio del 30%.

Quota alla borsa di Atene. E per la cronaca, i Greci ne sanno di tabacco. In quel paese, inclusi i limitrofi, viene prodotto uno dei tre tipi più comuni di tabacco, il cosiddetto "orientale" (gli altri due sono il Burley ed il Virginia).


Quanto vale? Secondo il "metodo Graham", quasi 500€ ad azione, ma personalmente la trovo esagerata come valutazione.

Secondo i miei metodi dipende, in media 296€ ad azione, facciamo 300€ e non se ne parla più.

Karelia è una di quelle aziende che potresti prendere senza margine di sicurezza, secondo Munger. Però per fare l'affarone, secondo me, bisogna pagarla tra i 200€ ed i 250€.

Come al solito, le info in questo post sono pour parler, non per dare consigli finanziari. Chiaro no?


Saluti

Ivano

10 commenti:

  1. Ciao a tutti, ringrazio Ivano per le discussioni sull'analisi tecnica e per le aziende segnalate. In ottica value investing, mi sento di segnalare a mia volta PIQUADRO, azienda italiana attiva nel design di accessori quali borse, valigie, zaini e altro. Siamo nella fascia medio-alta, nulla di paragonabile a Louis Vuitton e Cucinelli, che per le mie tasche sono inarrivabili. Parliamo di gusto italiano a prezzi non banali ma accessibili. I fondamentali, in termini di crescita, sono interessanti, il fondatore è ancora l'attuale proprietario, al timone da quasi 40 anni. Una parte delle lavorazioni è esternalizzata in Cina (lavorazione delle pelletterie), immagino anche per le normative ambientali differenti rispetto alle nostre, in un settore non semplicissimo come quello della concia del pellame. Il fatturato è prevalentemente all'estero, in Europa e resto del mondo. E questo attenua i rischi di iperconcentrazione in Italia del proprio ptf investito. Il vero vantaggio competitivo, più che la forza del marchio presso gli affezionati, lo vedo nel favore che i prodotti di fattura artigianale, di stile italiano, incontrano in giro per il mondo. La stessa borsa a 400 euro, se venduta in Svizzera, Germania, UK, Norvegia, risulta più a buon mercato per il maggiore potere d'acquisto in loco. E' una realtà piccolina. La vedo ben impostata. Dopo Moncler, nel settore moda, visti gli attuali multipli di Piquadro rispetto ad altre realtà paragonabili, metto in conto un piccolo ingresso.
    La sfida per il futuro di Piquadro: farsi conoscere in USA, estremo oriente, nei paesi del Golfo Persico.
    Per chi sa di analisi tecnica, alla ripresa delle attività dopo la pausa estiva, e dei volumi che solitamente non sono queli sottili di agosto, segnalo il riavvicinamento di ENEL al precedente max storico (8.49) del 1 marzo 2021.
    Dovesse superarlo, anche in vista dei bayback previsti nei prossimi esercizi, potrebbe rappresentare un chiaro segnale di forza.
    Per me cambierà poco in quanto tengo questo titolo come cassettista per i dividendi, dalla quotazione in borsa.
    Può essere utile a ritoccare la propria quota e mediare al rialzo.
    Un caro saluto a tutti.
    Buone letture estive.
    Moris

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    1. Personalmente non medierei mai al rialzo un titolo tipo enel sul suo massimo storico, visto anche il pregresso del prezzo del titolo.

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  2. Che sito/i usi per trovare queste aziende e per filtrare i parametri delle varie azioni? grazie (io questa non posso prenderla, ho directa e ho visto che non hanno il mercato greco)

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    1. finviz o investing. Io ho due broker uno lo uso per la roba "esotica"

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    2. Ok grazie, se ho capito bene finviz ha prevalentemente azioni USA, mentre investing ha anche altri mercati ma ha meno filtri e parametri

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    3. Con Finviz cerco praticamente solo USA, con investing altri mercati.

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  3. Ciao a tutti e bentrovati.
    Se non è già stata recensita,
    volevo condividere qualche osservazione su Intuit inc., realtà quotata sul Nasdaq e attiva nei servizi software per privati e imprese.
    Negli ultimi 30 anni ha mancato la crescita anno su anno dei ricavi soltanto 2 volte, a testimoniare un buon andamento del business nel tempo. Ha 40 anni e oltre di storia aziendale all'attivo, è stata fondata nel 1983.
    I debiti sono bassi (33% rispetto ai patrimonio netto), il ROIC è sul 12%, il dividendo è contenuto, ben coperto dagli utili, con un payout al 31%. Il FCF supera gli utili contabili, ha un margine del 32% sui ricavi. Con i flussi di cassa, oltre a provvedere al capex e ai dividendi, fa riacquisto di debiti a lungo e un po' di bayback azionario.
    Le note dolenti,
    è cara (P/E=48) e dopo 42 anni di operatività ha ancora il 92% del fatturato concentrato in USA, nonostante capitalizzi 186 mld Usd e non sia una PMI semisconosciuta.
    Nei grandi ribassi post 2001 e 2007 è calata meno rispetto all'S&P 500 e al Nasdaq100. In queste situazioni si poteva acquistare non dico a sconto ma a prezzi più abbordabili.
    Però i "time to recovery", prima di rivedere in modo stabile le quotazioni pre-crollo, sono stati comunque lunghi, 10 anni nel primo caso e 4 nel secondo.
    Per un investitore paziente, che avesse avuto la buona sorte di investirci nel 1995, parliamo di un 90x in 30 anni, più i dividendi percepiti.
    Acquistando ora, se gli attuali livelli di crescita venissero replicati in futuro, per avere un P/E forward intorno ai 10 sulla posizione di carico, ci vorranno parecchi anni. Spannometricamente occorrerebbe un 5x rispetto ai ricavi attuali. Mica poco. Se riuscisse a vendere di più all'estero e internazionalizzare il fatturato, vedrei meno arduo tale traguardo. Un caro saluto a tutti, buon rientro dalla ferie per chi è potuto andare. Moris

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    1. Moris mettila nella watchlist e aspetta. Buffet ha comprato Moodys con un PE di 10, se dici che lo vuoi fare adesso la gente ti prende per pazzo. Il value investing è così, ne spulci 100 per trovarne 1, e spesso devi anche aspettare il momento giusto. Da fine 2022 quando ho incominciato a rivedere aziende che so valutare a prezzi interessanti, ne ho trovata forse una all'anno. 2022-23 BTI, 2023-24 WBD, 2024-25 Sally Beauty. Come la Karelia Tobacco Company ne ho diverse, ma tutte troppo care.

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    2. Ciao Ivano, ho chiamato la "personal watclist" WISHlist....che è tutto dire. Ogni tanto esce qualche società, liquidità permettendo, e va a finire dritta nel PTF. Per quanto riguarda Moodys, fa parte di un'altra lista che ho denominato BANCO, nel senso che, come nel gioco, il banco vince quasi sempre. Comunque, nel bilancio vincite e perdite, è in vantaggio. Sono aziende che governano servizi di fatto necessari: agenzie di rating, gestori dei mercati finanziari, operatori postali e corrieri internazionali, gestori di servizi di rete elettrica, operatori ferroviari. In alcuni casi sono monopoli naturali o, mal che vada, oligopoli. Determinano i prezzi, sono costantemente profittevoli e si possono acquistare a prezzi accettabili soltanto nelle crisi, quando tutto scende e sembrano non esserci differenze tra gli stracci e la seta. Generalmente, sono posizioni da cassettista, per generare flussi di cassa periodici relativamente sicuri.
      Se uno ha passato la vita a fare stock picking, puntando su aziende impostate sulla crescita per incrementare il capitale, le aziende del BANCO tornano utili in vecchiaia, per fare uno switch verso una più tranquilla generazione di cassa. Una sorta di riposo del "guerriero" finanziario :) Un caro saluto raggiunga tutti. Moris

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