La curva dei tassi 10-2y dei bond americani sta invertendo, o comunque si sta avvicinando all'inversione. Tra qualche mese sapremo se i tassi si fermeranno intorno al 2-2,5% oppure arriveranno a zero di nuovo.
Nel frattempo il petrolio non sale neanche con una situazione geopolitica da far tremare i polsi. Anzi sembra che stia per rompere al ribasso. La direzione del petrolio sarà importantissima. Riusciranno i nostri manipolatori a mantenere alto il prezzo con le loro guerre ed i loro sabotaggi?
E l'iperinflazione? Anche quella, come previsto, evaporata.
Siamo in deflazione da debiti, almeno per i prossimi due decenni la via maestra è segnata.
Il bignami del Mazzalai pensiero…
RispondiEliminaGalup
Anche a te non manca il dono della sintesi
EliminaPer quel che conta ,credo e temo che la FED farà di tutto per fermarsi al 2/2,5%.
RispondiEliminaPer mero interesse mi augurerei tassi a zero,per poter portare a casa qualcosa dal Treasury 45.
Mazzalai ,che ha bloccato i commenti,continua ad insistere con dati sul settore manifatturiero USA che sarebbero negativi da tempo,ed é verosimile che lo siano,ma l'economia USA é una economia basata al 80% sui servizi e di questo non ne parla .É un po' come riportare i dati sul l'inflazione di Truflation: che attendibilità hanno?Trovano consenso tra i vari complottisti sparsi per il mondo,
ma sono i dati ufficiali quello che vengono seguiti e che contano.
Quanto alla via maestra segnata per ben 20 anni mi pare una visione alla Hiroo Onoda,viviamo in un momento in cui in un attimo tutto cambia,mi piacerebbe sapere cosa porta a credere alla deflazione da debiti perenne.
Galup
Ti chiederei se secondo te, a naso, hanno più senso i dati di trueflation oppure quelli ufficiali. Trueflation comunque ha una metodologia con un fondamento non sono numeri a caso. Per il resto, se guardiamo tutti i dati che escono nella loro interezza, è molto difficile sostenere che "in un attimo tutto cambia". Qui è tutto al limite della rottura: occupazione, fallimenti, carte di credito, debiti scolastici, fiducia consumatori, compravendite immobiliare. Tolto il dollaro, che invece di morire mi sembra goda di ottima salute, tutto punta ad una recessione devastante. Sono stati molto bravi a calciare il barattolo in avanti cosi tanto, ma si sapeva anche che più lo facevano più la crisi in divenire sarebbe stata peggiore. Al momento, visto che diversi titoli a novembre passato erano già a sconto, qualcosina di azionario di potrebbe anche tenere. Il problema è che il mercato è sempre irrazionale, e niente vieta a società sottovalutate già del 30-50%, di scendere ancora più in basso.
EliminaUn trend storico molto chiaro che riguarda le politiche dei tassi in America è il fatto che la Federal Reserve decide i tagli o gli aumenti dei tassi seguendo l'andamento del tasso del Tesoro statunitense a 2 anni.
RispondiEliminahttps://www.tradingview.com/x/BeKpbSVv/
I tassi del Tesoro statunitense a 2 anni (in nero), rispetto al tasso dei fondi della Fed (in rosso), dimostrano questa costante. Da qui risulta evidente che la Fed inizia sempre a tagliare i tassi poco dopo che il tasso a 2 anni ha raggiunto il massimo. Ogni singola volta! Ma l'ultimo picco dei tassi a due anni non è ancora seguito dalla discesa della linea rossa. Questo significa che un nuovo taglio dei tassi da parte della Fed è immininente.
Inoltre, c'è da considerare che il Tesoro americano accelererà questa azione della Fed. Infatti, come spiegato in questo interessante articolo, (https://wolfstreet.com/2024/08/28/treasury-department-aggressively-pushes-down-long-term-interest-rates-via-shift-to-t-bill-issuance-and-bond-buybacks/) il Tesoro sta attivamente manipolando a ribasso i tassi a lungo termine, aumentando il divario tra i tassi di mercato e i tassi fissati dalla Fed.
I due metodi usati dal Tesoro per influenzare i tassi a lungo termine sono stati: il riacquisto dei suoi titoli di stato in scadenza (Buybacks) e l'aumento della porzione dei titoli di stato a breve termine nel suo bilancio (Shift to T-bills).
Ora, i tassi federali non possono restare ancora elevati dopo che i tassi di mercato, grazie al Tesoro, sono già scesi sensibilmente.
Questa disparità è un'anomalia che la Fed doveva già appianare da tempo, abbassando a sua volta i tassi federali. Se non lo ancora fatto, vuol dire che lo dovrà fare al piu' presto.
In sostanza, manipolando a ribasso i tassi di mercato a lungo termine, il Tesoro sta, per cosi' dire, mettendo fretta alla Fed, spingendola a decidersi per il taglio dei tassi.
Riassumendo, quindi, il taglio dei tassi da parte di Powell è piu' vicino che mai, sia perché i tassi di mercato a due anni hanno già dato il "fischio d'inizio", sia perché il Tesoro sta spingendo nell'angolo Powell, costringendolo a rimediare alla anomalia fra i tassi federali e quelli di mercato.