mercoledì 1 novembre 2023

Aggiornamento bussola EUR/USD

Salve a Tutti,

Come promesso la bussola EUR/USD aggiornata a ieri.


Ha segnato la svolta che indica rafforzamento del dollaro. Sul lungo periodo ha sbagliato solo il 13% delle volte.

Ho ricevuto da Fede in regalo un albero su Treedom. Un grazie dal profondo.

Ivano

55 commenti:

  1. La differenza tra Ivano e Mazzalai: entrambi condividono una visione catastrofica e aspettano tassi sotto zero e si mettono contro il cane grosso che li sta massacrando e con loro chi ha seguito le loro visioni.
    Questa è la situazione attuale,e temo continuerà con buona pace dei nostri.
    Ivano però è in buona fede,ci crede,purtroppo per lui o per fortuna dipende dai punti di vista ,é ossessionato dal futuro che vede cupo ,ultra cupo ,emigra in Spagna nella speranza di trovare una vita migliore,ma la Spagna è probabilmente il posto più simile all'Italia in tutto l'orbe terraqueo,e poi ritorna.
    Se vuoi cambiare e se hai tanti soldi la Nuova Zelanda potrebbe essere un opzione,se hai abbastanza soldi magari la Namibia,se non hai soldi sei un disperato ovunque tu vada.Ma non esiste solo la disperazione economica,c'è anche quella psicologica che ti fa vedere complotti ovunque,che ti intristisce e ti logora.Mazzalai é un furbacchione ha ormai la sua pletora di seguaci ,riporta dati da siti di contro informazione,e sbarca il lunario,aspettando il disastro annunciato da anni è mai arrivato creando danni non indifferenti a chi ha avuto la sciagura di seguire i suoi consigli.Tutto IMHO.
    galup

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    1. Galup
      1) Tu hai mai girato il mondo in vita tua, per lavoro? Hai mai vissuto e lavorato in un altro paese? Parli tre lingue?
      2) Sei mai stato in Spagna? Sai come si viveva lì pre e si vive ora post covid? Sai il motivo per cui sono tornato?
      3) Hai fatto come me un investimento immobiliare vincente in Spagna, quando tutti ti dicevano che eri andato a vivere in un quartieraccio?
      4) Eri qui quando nel 2020 tutti mi facevano i complimenti per aver investito in treasuries a 30anni? Ed io ho detto: "io rimango investito voi fate come vi pare?"
      5) I complotti non esistono? Va bene, Cristo è morto di freddo e giulio cesare è scivolato su una buccia di banana. La trattativa stato-mafia non esiste, ed i Palestinesi sono solo sfortunati.

      Meno male che ci sei tu a dire a me e Mazzalai chi siamo che noi da soli non ce la facciamo.

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    2. Non alterarti,non sei l'unico ad aver lavorato all'estero ,ripeto hai una visione sciagurata e i fatti ti danno torto ,poi nel lungo saremo tutti morti...

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    3. La tua risposta ti qualifica. Il solito che al massimo è andato al bagno mariuccia ma che ti deve insegnare il mondo.

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    4. Capisco ,sei chiaramente in difficoltà e ti alteri attaccando,caro piccolo globetrotter di multinazionali.
      Auguri
      Galup il debunker

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    5. Tu vieni a darmi del paranoico ed io ti insulto? Ma ti leggi quando scrivi? Ho detto solo chi sei: uno che parla di cose che non sa. Si evince da quello che dici, non é farina del mio Sacco

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  2. Grazie per l'aggiornamento. Dunque rimani del parere che almeno in questa fase un etf treasury 0-1 sia un buon posto dove parcheggiare la liquidità? Perché ovviamente il timore è quello di rimanerci incastrati per via del cambio..

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  3. Anche il mio sistema risk-on/risk-off si è spostato su un ETF a cambio non coperto.

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  4. Tempo fa avevo presentato un portafoglio pigro composto da soli 3 ETF poco correlati tra loro che teneva il passo con l'indice S&P500 a fronte però di un rischio molto più basso. Lo avevo chiamato "portafoglio perfetto" ed era così composto: 60% MVUS, 20% SGLD, 20% SXRC. Il ribilanciamento andava fatto una volta all'anno o, ancora meglio, solo nel momento un cui un asset si discostava più del 20% (in più o in meno) dalla sua percentuale standard.
    https://curvo.eu/backtest/
    Sul sito sopra potete effettuare il backtest e vedere come, anche nelle fasi negative di mercato, riesca molto bene a contenere i drawdown.

    Oggi vorrei presentarvi la versione 2.0 del portafoglio perfetto. L'idea è sempre quella di mettere insieme asset poco correlati tra loro, ma l'evoluzione consiste nello sceglierli solo tra quelli con momentum positivo. Da un backtest fatto con ETF americani (al solo scopo di allungare il periodo testato, visto che gli ETF americani esistono da più tempo), sono riuscito ad abbassare ancora di più il max drawdown a fronte però di un CAGR medio annuo molto più alto sia dello S&P500 che del portafoglio perfetto prima versione.
    Naturalmente si tratta di un portafoglio dinamico, cioè che ruota tra loro gli asset sulla base di regole ferree, quindi nessuna discrezionalità. Anche in questo caso si utilizzano solo ETF.
    Ecco le regole:
    1) l'ultimo giorno di borsa aperta di ogni mese calcolare il momentum a 6 mesi di 14 asset diversi tra loro e ordinarli sulla base del momentum in modo decrescente, scartando tutti quelli con momentum negativo;
    2) tra gli asset con momentum positivo scegliere i primi 6 (quelli con maggior momentum);
    3) tra i 6 rimasti investire in modo equipesato nei 3 ETF con la correlazione media più bassa rispetto agli altri ETF;
    4) alla fine di ogni mese ripetere il tutto partendo dal punto 1).
    Se dopo il punto 1) abbiamo meno di 3 ETF con momentum positivo, lasciare la rimanenza in cash (esempio: se solo 2 ETF hanno momentum positivo, saltare i punti successivi al punto 1) e investire 1/3 del portafoglio in ciascuno di questi due ETF e lasciare 1/3 in contanti).

    Se qualcuno è interessato a come implementare da solo questo portafoglio, mi faccia un fischio che vi spiego come farlo in modo semplice impiegandoci non più di 20 minuti di lavoro al mese.

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    1. Ciao Fabio, se ho ben compreso, nel passaggio alla versione 2.0, utilizzi 14 asset class (ETF) anzichè 3. E' corretto? Per correlazione media, intendi calcolare la correlazione di ciascun ETf rispetto agli altri 13, e farne una media? E poi scegliere, tra 14 risultanze medie, i 3 valori più bassi ? Saluti. Moris

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    2. Sarebbe molto interessante!
      Grazie
      MarcoK

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    3. Ecco le regole.
      1) Universo dei 15 ETF americani su cui ho fatto il backtest (TLT, SPY, QQQ, VNQ, IEF, TIP, VGK, EWJ, SCZ, EEM, RWX, BWX, DBC, GLD, REM). Si possono sostituire con i seguenti ETF quotati sulle borse europee (SXRC, CSSPX, CSNDX, XRES, US7, ITPS, MEUD, SJPA, IUSN, EIMI, EPRA, GAGG, CMOD, SGLD). Tutti ETF ad accumulazione dei proventi. Manca l'ultimo, REM, per il quale non sono riuscito a scovare il corrispondente ETF europeo, ma su Fineco è negoziabile con ISIN US46435G3424.
      2) L'ultimo giorno di borsa aperta di ogni mese calcolare il momentum a 6 mesi di tutti i 15 ETF. Come si fa? Il modo più semplice è utilizzare tradingview.com, piattaforma di trading completamente gratuita. Si imposta il grafico giornaliero per ogni ETF con l'indicatore "Rate of Change" (ROC), settandolo come periodo a 126 giorni (6 mesi) e si annota per ciascun ETF il valore finale. Si scartano subito gli ETF con ROC negativo (momentum assoluto). Si selezionano i primi 6 col ROC positivo più alto (momentum relativo).
      3) Tra i 6 scelti si deve costruire una "matrice di correlazione" (cercate su internet per il significato). Come si fa? Si usa su tradingview.com l'indicatore "Rolling Correlations" sempre settato su una finestra di 126 giorni, si imposta il grafico di ognuno e si annota il valore trovato per ogni asset (si deve indicare il ticker dell'ETF col quale si vuole trovare la correlazione nell'indicatore). Se la matrice è formata da 6 ETF, per ognuno dei 6 ETF alla fine si avranno 5 valori di correlazione con gli altri. A questo punto si devono sommare i 5 valori trovati e dividere per 5 per trovare la correlazione media di ogni ETF con gli altri 5. Si tengono i primi 3 ETF con la correlazione media più bassa e si comprano in chiusura di seduta in maniera equipesata (1/3. 1/3, 1/3), tenendoli fino alla prossima rilevazione.
      4) Si ripetono i punti 1), 2) e 3) ogni ultimo giorno di borsa aperta di ogni mese e si sostituiscono gli ETF nel caso. Si ribilanciano tutte le posizioni solo se un ETF si è discostato dal suo peso ideale (1/3) di più del 10%.
      N.B.: se in un dato mese solo 2 ETF hanno momentum positivo (maggiore di zero), il punto 3) è superfluo e il portafoglio sarà costituito per 2/3 dai due ETF col momentum positivo e per il restante 1/3 da contanti. Se tutti gli ETF hanno momentum negativo, il portafoglio sarà interamente in contanti. Se solo 4 ETF hanno momentum positivo, la matrice di correlazione sarà formata da soli 4 ETF, scegliendo sempre i primi 3 con correlazione media più bassa.

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    4. Ciao Fabio. Ho modificato la lista per avere solo ETF su borsa italiana, ovviamente facendo dei compromessi. Gli ETF finali sono 13 (GAGG, EPRA, CSSPX, CSEMUS, ITPS, EIMI, CSNDX, BBSC, MEUD, US10C, CMOD, SGLD, DGSE) ma non credo siano tutti ad accumulazione. In base alle regole da te spiegate, bisognerebbe comprare stasera o domani BBSC, US10C e DGSE. Saluti.

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    5. Ho fatto un rapido calcolo sui 15 ETF americani e i 3 da investire mi risultano DBC, GLD, REM.

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    6. Ciao Ivano, a me risultano da comprare MEUD, CMOD e SGLD. Sei sicuro di aver settato il ROC e il Rolling Correlations entrambi col valore di 126? Penso tu abbia lasciato il valore di default che è 9 per il ROC e 30 per il Rolling Correlations.

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    7. Ho impostato a 126 ed ho seguito le regole. Con questo non voglio dire che non abbia sbagliato Io...

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    8. Ho sbagliato anch'io. I tre ETF sono BBSC, CMOD e SGLD. Puoi dirmi i 6 ETF che vanno a formare la tua matrice di correlazione? Perchè a me US10C non compare nella matrice, per via del suo ROC negativo a 126 giorni.

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    9. Io ho preso solo i primi 5 (scusate mi sono dimenticato di dirlo). CMOD aveva ROC a 2,12. I miei 5 sono US10 a 3,53; CSSPX a 4,67; CSNDX a 7,62; BBSC a 2,29 e DGSE a 3,49.

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  5. Fabrizio Monge ,analista in ambito finanziario ,sviluppatore di algoritmi,aveva presentato un portafoglio analogo alla versione 2 ,già otto anni fa.
    Venne usato per diversi anni ,unico problema nei momenti di alta volatilità i clienti non reggevano in quanto richiede di attenersi al programma in ogni caso.
    Almeno in base a quanto riferito da consulenti di Fideuram.
    Adesso lavorano su algoritmi e strutture dati sviluppati sempre da Monge e da altri.
    Per curiosità ,Fabio Andrea ,che percentuale sul totale impegni nel portafoglio perfetto,visto che oltre il 90% é in Treasuries?
    Galup

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    1. Non conoscevo Fabrizio Monge, ma se era arrivato al mio stesso risultato già otto anni fa potrebbe significare che l'idea è valida. Attualmente non sto investendo in questo portafoglio perchè sto destinando la quota di portafoglio non investita in Treasuries, in parte al mio sistema RISK ON/RISK OFF e in parte al trading.
      Comunque dai backtest che ho effettuato questo portafoglio è un po' più volatile rispetto ad un 60% azioni, 40% obbligazioni, ma con un drawdown meno della metà.
      Per ridurre ulteriormente la volatilità si potrebbero pesare i 3 ETF sulla base della minima varianza per esempio; io non l'ho fatto perchè altrimenti si verrebbero ad avere troppe negoziazioni nel tempo.
      Un'altra idea, da backtestare però, potrebbe essere quella di ridurre il momentum ad uno o tre mesi quando la volatilità del mercato azionario supera una certa soglia, ed allungarlo ad un anno quando è al sotto di quella soglia.
      Insomma, si può lavorarci ....

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  6. Vi ostinate a guardare il risultato ottimizzando con "backtest" sul passato, quando il futuro sarà certamente diverso, "momentum": ogni indicatore costruito con i prezzi serve a far perdere, esattamente come quello che vede la massa funziona al contrario, il miglior sistema di trading è servire con una piattaforma il cliente con tanta voglia di arricchirsi, con posizione contraria, guadagni sulle commissioni e sulle sue perdite. Rafael

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    1. A vabbè se parliamo del banco che vince sempre sono d'accordo

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    2. E' ovvio che il futuro sarà certamente diverso dal passato, ma il backtest non serve per ottimizzare una strategia di investimento, ma solo per verificare se abbia funzionato nel passato, facendoci così ritenere con un certo livello di confidenza che continui a funzionare anche per il futuro.

      Il fattore momentum è sicuramente l'anomalia di mercato più nota e non l'ho certo inventata io, basti pensare che era già conosciuto in epoca vittoriana. E' stato ampiamente dimostrato che gli asset che hanno fatto bene nel recente passato hanno una probabilità molto più alta di continuare a fare meglio anche in futuro rispetto agli asset che nel passato sono andati male.

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  7. Esattamente Rafael,domani i tassi potranno andare sotto zero come rimanere a 5...
    Il sistema cosiddetto perfetto dal sig.Tomba ,é stato abbandonato anni fa dagli imput di Fideuram perché anche in anni potenzialmente buoni non ha dato i risultati sperati.
    Ora lavorano con "pacchetti" di una azione scelta,al momento Nvidia comprando e vendendo in continuazione su ipervenduto anche 3 volte al giorno,idem su ipercomprato.
    Risultato? Ancora devono recuperare le perdite di Paypal e Beyond Meat ottenute con lo stesso sistema.
    Buona per la banca meno per i clienti...
    In base alle conoscenze dei bagni mariuccia tanto,cari al bimbo,posso dire che è decisamente più facile fare i soldi con il proprio lavoro che con gli investimenti.Se poi parliamo di mettere € 2.000 in Esprinet mi arrendo,lì spendo in una cena con gli amici ai bagno mariuccia.
    Galup

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    1. Galup abbiamo già capito che sei un quaquaraquà. Altrimenti rispondi nel dettaglio invece di fare il pesce in barile. Ad esempio, dove le mettiamo 2000€ invece che in esprinet? Per un investimento nel lungo, non per tradare un rimbalzo o roba simile.

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    2. Pensare che i tassi possano rimanere "in eterno" al 5% significa non aver capito una mazza di come gira il mondo ....!
      Nel mio piccolo, su questo sito, sono anni che tento di spiegare perchè non sia possibile .... evidentemente purtroppo c'è qualcuno che proprio non ci arriva ....

      Di quel sistema hai fatto il backtest? Perchè se lo avessi fatto avresti visto che è in particolare nei momenti cattivi che sovraperforma il mercato, sottoperformando, è vero, nei momenti buoni anche se non di molto, il che è ovvio visto che è diversificato su tre asset poco correlati.

      Non esistono risultati "sperati" ma solo sistemi diversi d'investimento, i migliori dei quali che cercano di ottimizzare il rapporto rischio/rendimento. Sempre se avessi fatto il backtest avresti potuto constatare che quel sistema migliora di molto lo Sharpe e il Sortino ratio rispetto ad un buy and hold sullo S&P500, ma solo sul lungo periodo, quindi su un periodo almeno pari ad un intero ciclo economico. Se quelli di Fideuram lo hanno abbandonato è perchè devono inseguire la performance "accontentando" quei clienti che vorrebbero magicamente guadagnare in ogni periodo, suggerendo sempre nuovi prodotti miracolosi .... devono guadagnare anche loro no? Io invece non devo guadagnare niente e ti dico che invece quel sistema funziona.

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  8. .. e "dove li mettiamo .." forse è il caso di tenerceli ben stretti e non farceli fregare dopo averli guadagnati con il duro lavoro, l'alternativa è capire come funziona il furto legalizzato della "compravendita" di qualsiasi attività di "carta in cambio di denaro", ad esempio cosa fa muovere i prezzi .. chi sono gli attori ..
    https://www.youtube.com/watch?v=ixUmD2ktGAk&t=77s
    .. finché non si capiscono queste cose, siamo appunto tutti quaquaraquà..
    Rafael

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    1. Galup, esempio di intelligenza all'italiana, grazie per l'"idiota" mille volte grazie, ebbene andate a quel paese.
      Rafael

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  9. Ivano che mi dà del quaquaraquá è come il bue che dà del cornuto all'asino.
    Circa dove mettere i 2.000 euro,non é attento ,gli ho risposto : in una cena con amici.
    Galup

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    1. Allora hai sbagliato blog. Quello che cerchi tu si chiama giallo zafferano. O cookaround, vedi tu.

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  10. Sarebbe auspicabile che nell'opposizione su questo blog si evitasse di recare disturbo, adottando un approccio che escluda argomenti ad hominem e che promuova critiche costruttive. Seguo questo blog da molti anni, per lo più in silenzio, cercando di trarre spunti per ulteriori approfondimenti. Purtroppo, dai due anonimi, non riesco a ottenere nulla di interessante. Siete liberi di commentare, ma tenete presente che il vostro comportamento equivale a bullismo e rappresenta una perdita di tempo.

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    1. Personalmente sono d'accordo con Max. Questa acredine è fastidiosa alla lunga.
      Io sui treasury ho ridotto esposizione da tempo più o meno in pareggio, pur leggendo il blog. Voglio dire, ognuno fa le proprie scelte, informandosi da più fonti.

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  11. Sempre in ottica parcheggio in attesa di tempi migliori, cosa ne pensate delle obbligazioni CDP 2029 (5% fisso per i primi tre anni) e della prossima asta BOT a 12 mesi? Vi fidate dell'Italia o girate alla larga? Io un pensierino sul 12 mesi ce lo farei, 4% con tassazione al 12,5 non è male

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    1. Sia in USA che in Italia non conviene andare su scadenze lunghe. Alle brutte ti riprendi i soldi in 12 mesi + interessi. Il top sarebbe il 1, 3, 6 mesi USA, che da il 5,5%...

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    2. Il CDP 2029 per i primi 3 anni rende il 5%, gli ultimi 3 tasso euribor + 0,90%. Nell'informativa scrivono che non é garantito dallo Stato.

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    3. ...Cito:
      "Al via il collocamento di nuove obbligazioni di Cassa Depositi e Prestiti destinate al mercato retail. L’offerta pubblica di sottoscrizione delle obbligazioni CDP, non subordinate e non garantite dallo Stato, partirà martedì 7 novembre e sarà destinata alle sole persone fisiche residenti in Italia."
      https://www.cdp.it/sitointernet/page/it/cdp_al_via_emissione_obbligazionaria_destinata_al_pubblico_retail?contentId=CSA45111#:~:text=Al%20via%20il%20collocamento%20di%20nuove%20obbligazioni%20di%20Cassa%20Depositi%20e%20Prestiti%20destinate%20al%20mercato%20retail.%20L%E2%80%99offerta%20pubblica%20di%20sottoscrizione%20delle%20obbligazioni%20CDP%2C%20non%20subordinate%20e%20non%20garantite%20dallo%20Stato%2C%20partir%C3%A0%20marted%C3%AC%207%20novembre%20e%20sar%C3%A0%20destinata%20alle%20sole%20persone%20fisiche%20residenti%20in%20Italia.

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    4. Non è tanto la mancanza di garanzia che non mi convince, quanto la scadenza lunga. Meglio il BOT a 12 mesi oppure, come diceva Ivano, un 3/6 mesi USA (possibilmente disponendo di un conto in dollari)

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    5. Comunque Wise paga la liquidita' in dollari quasi il 4%

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  12. Sulla base dell'intervento di Moris che potete trovare nei commenti qui: http://www.borsole.it/2023/09/dollar-index-correlazione-con-s.html#comment-form sulla creazione di uno screener azionario personalizzato e rifacendomi a risultati di backtest di investitori trovati in rete, mi sembra di notare che tanto più i parametri adottati per la scansione riguardano la pura valutazione e basta, tanto meglio fanno come rendimento complessivo della strategia le small cap, mentre man mano che ci si sposta verso parametri di pura qualità aziendale, tanto meglio vanno la big cap. Ho considerato solo il rendimento e non la volatilità del portafoglio. Forse un giusto compromesso tra sottovalutazione e qualità dei fondamentali aziendali potrebbe essere dunque applicato al mercato delle mid cap? (aziende con capitalizzazione tra i 2 e 10 miliardi di dollari).

    Senza analizzare per forza tutti i bilanci aziendali, o costruirsi parametri da aggiornare costantemente su fogli excel o, peggio ancora, abbonarsi a qualche servizio di screener a pagamento, secondo voi non è possibile arrangiarsi per la cernita delle aziende con screener gratuiti? (mi vengono in mente finviz e chartmill). E se sì, come settereste i parametri?

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    1. Ciao Fabio. Per risolvere questo problema ho deciso di lavorare solo sullo STAR. Praticamente e' come se qualcuno facesse gia' la cernita per te. Per le azioni americane uso Finviz, cercando le aziende con PE basso, che poi passo al setaccio sui bilanci. Ma e' un metodo imperfetto. Quando ad esempio ho scoperto che Footlocker era svalutata dell'80% sul minimo di 14$, il treno era gia' passato...

      Un altro modo e' osservare azioni che precipitano per vedere se effettivamente sono in bancarotta oppure il mercato e' irrazionale. BTI e WBA sono un esempio, ma ancora sono sopravvalutate.

      Nello STAR poco a poco molti prezzi stanno tornando alla ragione. Ma il momento e' irrazionale, ed entrare ora su titoli sottovalutati puo' portarli piu' giu' nell'eventuale panico.

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    2. Io ho provato a crearmi uno screener su finviz impostando parametri piuttosto restrittivi per scansionare solo le aziende di qualità con buoni fondamentali. Poi provo ad aggiungere a questo universo parametri come P/E, P/S, P/B ecc. per cercare anche la sottovalutazione e restringere ancor più il campo. Per le aziende che rimangono cerco di stimare il fair value e mi concentro solo su quelle con prezzo al di sotto del fair value come minimo di almeno il 20%.

      Anche questo sistema è imperfetto, perchè non è assolutamente detto che un'azienda per esempio il 40% sotto il FV non possa scendere ancora di prezzo.

      Solo a titolo informativo, tu come entri in posizione? Con l'analisi tecnica? Al massimo quante posizioni detieni? Utilizzi l'equipeso come size? Fissi livelli di stop loss, trailing stop e take profit?

      Poi il problema più importante per me sul quale volevo sentire il tuo parere. Fatto 100 il capitale da investire su questa strategia, se trovi solo due occasioni d'investimento in un dato momento (e quindi utilizzi il capitale per 10), del rimanente 90 che cosa ne fai? Lo lasci in cash o nel frattempo lo investi in qualche altro asset?

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    3. Ho provato anche io con parametri più stringenti però mi sono accorto che alla fine quando andavo a vedere bilanci tanta solidità non c'era. Io compro aspettando almeno il 30% di sottovalutazione, ma poiché come dici te non vuol dire che il titolo non scenda ancora, uso tre modi di entrata. Analisi tecnica per l'entrata su titoli in chiara caduta libera, che devono fermarsi e ripartire. Su certi titoli invece compro sotto il FV e basta, perche' sono aziende inaffondabili. Che ne so, se Coca cola va sotto del 20-30%, me ne frego dell'analisi tecnica e compro. Infine, su titoli buoni ma che possono svalutarsi molto oppure no, divido in tre la posizione ed entro 30% 50% e 80%. Se il titolo gira gia' dopo una o due acquisti, entro con gli ultimi in base all'analisi tecnica.

      La liquidita' resta se non hai alternative, altrimenti bond. Dipende anche dal momento. Ora ho bond e liquidita' perche' il 6 mesi rende il 5,5,%, ma non so mai quando un titolo che segue crolla per comprarlo. So solo che siamo vicini al periodo di acquisti.

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  13. Vorrei sapere cosa ne pensa, di questi 2 link a proposito delle valute fiat, grazie.
    https://andreacecchi.substack.com/p/100-anni-di-quintilioni
    https://www.youtube.com/watch?v=gWwGMKOUbpw

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    1. Penso due cose: la prima é che non hai messo neanche un nickname, la seconda che questi professano l'iperinflazione, quindi solo l'oro ci puo' salvare e loro lo vendono...

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  14. Pensieri sull'inflazione .....
    In futuro oscillerà ancora intorno all'1,5% come nell'ultimo decennio, oppure sarà molto più alta? Impossibile dirlo con certezza. Personalmente credo che sarà però molto più imprevedibile e oscillerà in modo molto più selvaggio nei prossimi vent'anni e questo è tutto ciò che conta per i portafogli macro globali.
    Esaminiamo i fattori che determineranno l'inflazione in futuro, tenendo presente che esiste una grande differenza tra l'inflazione strutturale (orizzonte di 5-10 anni) e il ciclo inflazionistico (6-12 mesi a venire).
    I fattori strutturali dell’inflazione includono, tra gli altri, la demografia, la globalizzazione, la lotta tra lavoro e capitale e le politiche energetiche.
    Il ciclo dell’inflazione a breve termine è invece principalmente guidato dalla stampa di moneta da parte dell’economia reale (credito e fiscale).

    1) Demografia, deglobalizzazione e lavoro contro capitale (strutturale)
    Ci sono due scuole di pensiero: una demografia debole è disinflazionistica (abbassa i tassi di crescita organica e di consumo mentre aumenta la propensione al risparmio) o inflazionistica nel lungo periodo (la scarsità di manodopera qualificata porta a salari più alti, gli anziani spenderanno di più a causa degli ammortizzatori sociali più elevati per l’assistenza sanitaria, ecc.).
    Penso che entrambi abbiano in qualche modo ragione se si applica il giusto contesto: viviamo in un’economia globalizzata.
    In questo contesto è chiaro che gli ultimi 10-20 anni hanno visto una perfetta confluenza di forze disinflazionistiche: l’indebolimento demografico nei paesi sviluppati ha generato condizioni disinflazionistiche e abbiamo risolto il problema della scarsità di manodopera delocalizzando la produzione in Cina, che nel frattempo aveva beneficiando di un’ampia disponibilità di lavoratori a basso costo. Un ottimo cocktail per la disinflazione: demografia debole dei mercati sviluppati e manodopera asiatica a basso costo esternalizzata. Ma ecco il problema: questa combinazione non ci sarà più. La rapida inversione demografica cinese e una spinta marginale verso la de-globalizzazione implicano che le economie dei mercati sviluppati non saranno più in grado di accedere nella stessa misura a un bacino crescente di manodopera a basso costo. Ciò costringerà i mercati sviluppati a delocalizzare parte della produzione e, a margine, ad aumentare i salari per i lavoratori domestici qualificati scarsamente disponibili: un certo impatto è già visibile. Le contro argomentazioni qui sono due:
    a) le industrie manifatturiere e cicliche che sperimenteranno scarsità di manodopera rappresentano una piccola percentuale del mercato del lavoro complessivo e questo perché ...
    b)… viviamo in un mondo guidato dalla tecnologia e questa tendenza è destinata a continuare.
    La tipica azienda americana che negli anni '90 aveva bisogno di 8 dipendenti per generare 1 milione di dollari di ricavi, ora ne ha bisogno solo di 2. E la lotta tra capitale e lavoro non fa ben sperare per il potere di contrattazione salariale.
    L’economia di oggi è molto meno intensiva in termini di manodopera e meno sindacalizzata rispetto agli anni ’90.
    Nel complesso, la mia opinione qui è che la magica combinazione di fattori disinflazionistici favorevoli che abbiamo sperimentato negli ultimi due decenni non si ripeterà in futuro e l'inflazione strutturale sarà un po’ più alta, ma non dimentichiamo che vivremo ancora in un mondo globalizzato e guidato dalla tecnologia.
    In altre parole: in futuro l’inflazione sarà molto meno prevedibile.
    CONTINUA

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  15. CONTINUAZIONE

    2) Politiche energetiche (strutturali)
    Il tentativo di raggiungere la transizione energetica sarà sicuramente una forza inflazionistica netta per i prossimi 1-2 decenni. È piuttosto semplice: man mano che i politici penalizzeranno (leggi: tasseranno di più) le industrie che producono Co2 in eccesso, l’economia costringerà in qualche modo i paesi a "decarbonizzare" ma, stranamente, nella fase iniziale della transizione il mondo continuerà a consumare combustibili fossili i cui prezzi al netto delle tasse saranno più alti. Oltre a ciò, la transizione a zero emissioni richiede una quantità notevolmente maggiore di materie prime verdi (ad esempio il rame), che è un settore sotto investito. L’offerta e gli investimenti nelle materie prime verdi richiedono tempo, mentre l’incremento della domanda sarà improvviso: il risultato probabile è che i prezzi delle materie prime dovranno in qualche modo aggiustarsi al rialzo, alimentando così le pressioni inflazionistiche. Le contro argomentazioni qui sono che la transizione a zero emissioni richiederà molto più tempo e sarà molto più blanda del previsto, e che le ipotesi odierne sulla quantità necessaria di materie prime verdi non tengono conto della tecnologia: probabilmente troveremo modi più intelligenti per generare lo stesso output con meno input.
    La mia opinione qui è simile alla storia demografica: la transizione a zero emissioni sarà inflazionistica netta, ma la volatilità dell’inflazione sarà il cambiamento chiave.

    3) Stampa di denaro (ciclica)
    Le banche centrali non stampano forme di moneta inflazionistiche: lo fanno le banche commerciali (credito) e i governi (deficit).
    Questo è il motivo per cui anni di QE non hanno fatto nulla all’inflazione, ma invece un esercizio di stampa di moneta dell’economia reale concertato a livello globale nel 2020-2021 ha risvegliato la bestia dell’inflazione: abbiamo stampato moneta dell’economia reale attraverso deficit massicci e creazione di credito e l’inflazione si è puntualmente manifestata nel 2022.
    Successivamente la minor stampa di moneta nell’economia reale ha riportato al successivo trend disinflazionistico che abbiamo visto finora nel 2023.
    Ora si dice che l’inflazione complessiva tenderà intorno all’1% solo a giugno del prossimo anno, con un’inflazione core annualizzata intorno al 2-2,50%: la Fed avrà la sensazione che il lavoro sia finito.
    Un’inflazione al 2% sembra impossibile per i sostenitori del “nuovo paradigma dell’inflazione”, ma ciò non coglie un punto chiave.
    Potremmo anche avere un’inflazione media del 3-4% nei prossimi due decenni (strutturale), ma la maggiore volatilità dell’inflazione potrebbe facilmente tradursi in una maggiore disinflazione nel 2024 (ciclica).
    Non vanno confuse le tendenze strutturali a lungo termine con il ciclo inflazionistico a breve termine!

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    1. Disamina interessante Fabio, grazie per il contributo. Tuttavia non sarei molto d'accordo sull'eziologia della bolla inflattiva post pandemica, a mio parere un combinato disposto di inflazione da offerta causata da distruzione della capacità produttiva (lockdown), suicidio assistito del sistema economico produttivo (guerra+green) e speculazioni varie, a vari livelli. Non esattamente un caso di helicopter money insomma

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    2. Sicuramente il ciclo inflazionistico di breve post pandemia è stato unico e diverso dai precedenti.

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  16. Si potrebbe pensare che il più grande investitore di titoli del Tesoro americani sia la FED, ma non è così. La Fed ha svolto un ruolo enorme solo nel 2020-2021, ma si tratta di un’eccezione attribuibile agli enormi programmi di QE legati alla pandemia. In realtà oltre il 70% dei flussi netti di acquisto nei mercati del Tesoro sono attribuibili a fondi pensione, gestori patrimoniali, banche, compagnie assicurative e investitori stranieri. Tra gli investitori stranieri circa 1/3 dei flussi di acquisto è rappresentato da banche centrali straniere.
    Perchè acquistano obbligazioni?
    Principalmente per i seguenti due motivi:
    1) le obbligazioni possono fungere da stabilizzatore del portafoglio quando le attività rischiose subiscono un duro colpo;
    2) i rendimenti reali garantiti dalle obbligazioni sono sufficientemente elevati da aiutarli a raggiungere i loro obiettivi di rendimento e allo stesso tempo a coprire il rischio di tasso di interesse. Le compagnie di assicurazione e i fondi pensione gestiscono passività di lunga durata come assicurazioni sulla vita o contributi pensionistici da pagare in 30-40 anni.
    È buona pratica immunizzare il rischio di tasso di interesse da queste passività lunghe con attività a lunga durata: obbligazioni a 30 anni, ad esempio.
    Si pensa che la correlazione azioni/obbligazioni sia sempre stata negativa, ma da uno studio che ho fatto su più di 100 anni di storia mi sono accorto che in realtà è spesso positiva, in particolar modo nei periodi in cui l'inflazione core è superiore al 3% e particolarmente volatile, proprio come nel 2022. Ciò ha senso: se l’inflazione core è elevata e imprevedibile , le banche centrali faranno molto per inasprire la politica monetaria in modo aggressivo e riportare la situazione sotto controllo. Con una stretta aggressiva, i mercati obbligazionari subiranno una svendita e contemporaneamente le valutazioni azionarie subiranno un duro colpo: correlazione positiva, rendimenti azionari e obbligazionari scarsi.
    Invece, le obbligazioni mantengono la loro correlazione negativa con le azioni solo se l’inflazione core scende prevedibilmente al di sotto del 3%. E anche questo ha senso: una volta che l’inflazione core rientra nella zona di comfort della Banca Centrale, un forte calo delle azioni o dei mercati del credito sarà visto come destabilizzante per l’economia e le Banche Centrali attribuiranno più valore al loro lato del mandato di crescita del mercato del lavoro e verranno in soccorso abbassando i tassi.
    Oggi l’inflazione core è al 4%, con il trend sottostante a 6 mesi che ha già raggiunto il 3%. La storia dimostra che al di sotto del 3% potrebbe verificarsi nuovamente la tanto ambita correlazione negativa tra azioni e obbligazioni.
    Se ciò accadesse, le obbligazioni diventerebbero una risorsa molto appetibile per i principali acquirenti di titoli di Stato.
    La combinazione di un asset a lunga scadenza che immunizza il rischio del tasso di interesse, offre un rendimento elevato e protegge i portafogli in caso di prelievo azionario è una proposta irresistibile per i grandi investitori del mercato obbligazionario.
    Se le cose si mettono male, i mercati obbligazionari registreranno un rally in previsione dell’allentamento della Banca Centrale: questa è la correlazione negativa tra azioni e obbligazioni tanto amata dagli investitori istituzionali!

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    1. Da come scrivi suppongo tu sia Fabio.
      Stavo riflettendo su come disinvestirò gli ETF legati ai Treasuries. Guardando al passato, quando i tassi erano prossimi allo zero si presentavano buone occasioni, ma quale strategia adottare nel caso in cui i tassi non dovessero raggiungere lo zero?

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    2. L'unico tasso che la Fed tiene sotto controllo è R-star (o r*) https://en.wikipedia.org/wiki/Neutral_rate_of_interest

      E' un tasso che non può essere osservato direttamente ma deve venir stimato. Sul sito della Fed di New York https://www.newyorkfed.org/research/policy/rstar la sua stima attuale è di 0,88%.
      E' un tasso di particolare importanza perchè è essenzialmente un indicatore di politica monetaria; quando i tassi reali a breve sono al di sopra di R-star (come in questo periodo storico) la politica monetaria della Fed può considerarsi restrittiva, altrimenti è espansiva.

      Nella storia tutte le volte che la Fed ha voluto far ripartire l'economia è stata costretta a riportare i tassi reali a breve al di sotto di R-star.

      Considerato che il taglio medio per far fronte ad una recessione nella storia è sempre stato tra i 5 e i 5,5 punti percentuali, ritengo che la Fed sarà costretta a ridurre i tassi sui Fed Funds tra lo 0 e lo 0,25%, portando i tassi reali a breve in negativo.

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    3. Carissimi,
      bentrovati.
      Ho terminato l'ultima esercitazione su un'arte a me cara, la spannometria ;)
      mi risulta un PIL USA nel 3° trim 2023 al +5.2%, dopo il +2.1% del 2° trim e un altro +1.3% al 1°trim.
      Il rincaro dei prezzi USA ad ottobre 2023, anno su anno, era dalle parti del +3.5%.
      Mentre il PIL manteneva impegnati i fattori della produzione (braccia e menti comprese) e bassa la disoccupazione, l'inflazione dava una "botta" di sostenibilità al gigantesco debito a stelle e strisce.
      Pare che la spesa pubblica abbia un qualche ruolo nell'egemonia militare e strategica tanto cara dalle parti di Washington DC.
      E che un peso non trascurabile di cotanto debito, attraverso quella tassa silenziosa chiamata inflazione, sia sulle spalle di gente fuori paese, che ne beneficia poco e nulla, fintanto che i BRICS non troveranno un'altra valuta di riserva mondiale.
      Metti che il principale avversario nel globo terracqueo non se la passi benissimo: il capitalismo occidentale non è tutto rose e fiori ma il dirigismo pechinese non scherza, quando si tratta di allocazione efficiente dei capitali. Un esempio, a caso: EVERGRANDE. Milioni di alloggi ad alveare vuoti, dove nessuno vuole andare ad vivere e "grande" sembra la misura del disastro. Si è fatto PIL a produrli, magari si farà altro PIL a demolirli, una sorta di elicopter money in salsa oriente.
      Aggiungi l'inverno demografico dopo la genialata del figlio unico.
      La massa di giovani istruiti che cercano un impiego adeguato.
      Ingegneri, avvocati, medici ecc. ecc. sono ostinati, non vogliono festeggiare la laurea in campagna, a piantare le cipolle.
      Per finire, sembra che il muro della discordia, tra USA e Messico non sia per quelli da nord diretti a sud.
      C’è qualcosa di attrattivo in direzione opposta.
      Cosa potrà mai essere?
      ps1.
      se trovate un libro sulle peripezie di chi fugge da NewYork per riparare a Bejing, usatemi una cortesia, scrivetemi.

      ps2.
      la FED ha proprio urgenza di muoversi ?
      Se bastasse sorvegliare, e basta?
      E lasciare per un po' tutto così com'è.....

      sempre vostro,
      Moris



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