martedì 11 luglio 2023

Perché ENI no?

 Sotto potete vedere alcuni numeri dei bilanci di ENI


ENI è una certezza, una delle compagnie più stabili al mondo, con un debito sotto controllo, un fatturato monstre, e ottimi dividendi. Allora quale è il problema?

Che un tale mostro non cresce da anni. Probabilmente perché non può farlo, e già enorme. Quindi per fare un ottimo affare bisogna comprarlo bassissimo e rivenderlo altissimo. ENI probabilmente oscillerà ancora a lungo tra i 5 e i 30 euro ad azione. A 5-8 euro, dopo il crollo del marzo 2020, era un affare. Oggi, si trova già al suo valore equo. Se dobbiamo affrontare una depressione poi, meglio starne alla larga (per me).

28 commenti:

  1. Perché crollo epocale e non semplice correzione?
    Cosa ti porta a pensarlo?
    Come Mazzalai pensi che tutti i dati sono manipolati ed ha ragione zerohedge?
    Non credi che l'eventuale valutazione dei dati sia fatta per giustificare ulteriori rialzi dei tassi,per poi avere margini di discesa senza andare troppo vicini allo 0 (estate 2020) attestandosi alla fine su un 2/2,5% ?

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    1. Ciao Rita, provo a rispondere qui alla tua domanda: "non c'è il rischio di rimanere incastrati per molto tempo sui Treasuries a lunga scadenza?"
      Proprio di recente ho letto un articolo di John Hussman, investitore che stimo molto e le cui considerazioni sono molto lontane dall'ambiente mainstream e dai blog complottistici. Lui dà una formula per decidere se i rendimenti delle obbligazioni americane a lungo termine siano o meno adeguati e valga quindi la pena investirci. Secondo Hussman conviene investirci quando il loro rendimento è superiore alla media ponderata dei rendimenti dei T Bill a 3 mesi (peso 50%), della crescita del PIL nominale (peso 25%) e dell'inflazione core (peso 25%). Attualmente i rendimenti dei treasuries a lunga scadenza si aggirano tra il 3,8% e il 3,9%, mentre un rapido calcolo con la formula dà un rendimento di circa il 5,5% per cui, sempre secondo Hussman, i rendimenti attuali non sarebbero interessanti. Quello che possiamo fare noi detentori di treasuries a lunga scadenza è quindi verificare il rendimento (in dollari) dei nostri titoli al momento dell'acquisto (questo è il rendimento che otterremo se li tenessimo fino alla scadenza) e confrontarlo periodicamente con quello della formula. Quando il rendimento della formula inizierà a scendere al di sotto del rendimento "di carico", i nostri bond dovrebbero iniziare a diventare appetibili e a fare bene. Per esempio il mio "rendimento medio di carico" è di circa il 3,2% (non so quale sia il tuo), per cui dovrò ancora aspettare. Per quanto tempo? Impossibile prevederlo. Certo un importante evento creditizio (tipo default di una primaria banca stile 2008) dovrebbe favorirci parecchio, stante il repentino abbassamento dei tassi da parte della Fed, ma al momento attuale non vedo questo possibilità. Molto più probabile è attendere una recessione, col conseguente calo fisiologico dell'inflazione e del PIL e abbassamento dei tassi. Tanto peggiore sarà la recessione, tanto più saremo favoriti. Per noi investitori europei, anche un rafforzamento del dollaro sull'euro potrebbe darci una mano.

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    2. Ma questo discorso si applicherebbe anche ai bond a breve, 1-3 anni? Il rendimento dei bond italiani a 2 anni é intorno Al 4%. Investire, anche in un etf con scadenze cosi brevi, eviterebbe scossoni e manterrebbe un rendimento niente male.

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    3. Caro Fabio Andrea ,li ho in carico a una media di 109,incastrata salvo catastrofi per anni...Credo che anche tu li avessi acquistati sperando nell'effetto dei tassi sui bond lunghi in caso di discesa e non per il rendimento.Quindi neanche con il 30 anni al 1,8% e con dollaro neutro recupererei l'investito.Ci vorrebbe "l'imprevisto" ,ma pesante ed un forte aiuto del dollaro.Poi la vita continua ,peccato che Ivano non voglia ammettere di aver toppato in pieno visto che é sotto del 25% ,è riuscito a battermi io solo -23%(senza cedole) e tu (beato )del 10%.
      Una curiosità ,tu volendo avresti modo di acquistare un titolo USA sul mercato OTC?
      Buona domenica a tutti.

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    4. x Ivano. Applicando la formula ai rendimenti dei titoli di Stato italiani, il 10 anni risulterebbe sicuramente un acquisto ai tassi odierni, ma anche il 2-3 anni darebbe rendimenti niente male e con meno rischi.

      x Rita. Andamento del dollaro a parte, ritengo comunque non ci sia tanto da disperarsi sul lato tassi. Rispetto alla possibilità di ulteriori rialzi, il potenziale dei ribassi è altamente superiore. Poi non è detto che si debba rimanere incastrati lì fino alla scadenza aspettandosi per forza di fare un +50%. Nel tuo caso se recuperassi portando la perdita dal -23% al -13% nel caso di taglio dei tassi, per esempio, e il mercato azionario dovesse ripartire dopo un forte crollo, potresti comunque vendere in perdita e spostarsi sulle azioni tentando di recuperare la perdita residua su quel mercato.
      Per quanto riguarda il mercato OTC, io ho Fineco che ti permette di negoziare alcuni tipi di obbligazioni sul mercato OTC per controvalori almeno pari a 10.000 euro. Purtroppo questa possibilità non è contemplata per i titoli di Stato americani però.

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    5. Buongiorno Fabio, salve a tutti,
      per "obbligazioni USA a lungo termine" da valutarsi con la formula di HUSSMAN vanno bene tutti i T-bond dai 20 anni in su ??
      Grazie.
      Saluti estivi a ognuno.

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    6. x Fabio. Ho identificato un etf sui titoli 0-1 anni che da piu' del 4%... Credo che parcheggero' li parte della liquidita' per spostarla al momento opportuno.

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    7. Ciao Moris, la formula vale per i 10 anni in su.

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    8. x Ivano. Posso chiederti quale etf hai individuato? Stavo pensando anch'io ad una soluzione del genere dove parcheggiare la liquidità in attesa di tempi migliori

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    9. https://www.justetf.com/it/etf-profile.html?isin=IE00BKWD3C98&from=search#panoramica

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    10. Buono grazie. A livello di gestione del rischio come ti regoli? 50% della liquidità? (solo tuo parere ovviamente)

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    11. Considera' che sono bond a scadenza cosi breve che possono essere considerati cash. L'unico vero' rischio e' quello del cambio, infatti le oscillazioni dell'ETF dipendono maggiormente da quello. Tutto quello che ho sul conto titoli in liquidita' finira' li nel mio caso. Se poi escono fuori buone opportunita' (tipo emak) allora verranno spostati. difficile dirti una percentuale, perche' come sai altra liquidita' e' in conto corrente e sta finendo in investimenti pro-indipendenza. Ti direi dunque qualcosa che oscillera' tra il 30% e il 50%.

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    12. Ma dei bond italiani a 2 anni, anche con etf, non ti fidi? Fai qualcosina in meno ma eviti il rischio cambio, che personalmente un po' di apprensione me la mette

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    13. A me no. Gli euro li uso solo per le spese praticamente.

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  2. Credo che ENI sí.
    Puó e deve trovare il suo spazio nel portafoglio da cassettista. Non sono interessato a tradare, comprare e rivendere, al max prendere un pó di profitto quando salgono e ricomprare quando scendono, quindi ENI lo tengo.

    un caro saluto
    ~ praya ~

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    1. Si pero' non crescono. Secondo me meglio un dividendo piu' basso ma con prospettive di crescita maggiori

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    2. Ci vogliono tutte e due le cose. Serve un uovo oggi, e una gallina domani.
      Ma più passa il tempo, più mi sembra importante l'esser lieto con l'uovo di oggi: perchè "del doman non v'è certezza"...

      un caro saluto dalla vostra
      ~ praya ~

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  3. Secondo me avete avete ragione entrambi. ENI è un buon titolo da cassettista per gli alti dividendi che offre, ha discreti fondamentali, al momento è quotato forse leggermente al di sopra del suo fair value, è poco volatile, ma sono anni che tende a muoversi in laterale senza mai crescere o calare al di sopra o al di sotto di certi livelli.
    Proprio per tutti questi motivi è un ottimo titolo per quella strategia di trading (anche se a mio avviso di trading ce n'è gran poco) che alcuni chiamano "channel trading", altri "range trading".
    https://www.tradingview.com/x/ehCbEsum/
    Come si vede dal grafico sopra, negli ultimi anni il titolo tende a muoversi tra una zona di supporto ed una di resistenza. La strategia è molto semplice e consiste nel comprarlo nella zona di supporto e venderlo nella zona di resistenza. Non servono molte competenze di analisi tecnica. Quando si diventa un po' più smaliziati ed esperti c'è anche la possibilità di andare short nelle zone di resistenza e chiudere la posizione in quelle di supporto. Non per vantarmi, ma da quando ho iniziato ad usare questa strategia ho chiuso in profitto il 100% delle posizioni. Si tratta di un modo di investire ad elevata percentuale di riuscita, poche operazioni all'anno, che porta via poco tempo (per controllare le posizioni io impiego non più di 10 minuti a settimana) e con una profittabilità che può superare tranquillamente il 25% di rendimento annuo. Oltretutto, operando su titoli molto liquidi e poco volatili, c'è la possibilità di trovare facilmente broker che ti consentano di operare con i CFD, con leva che può arrivare, a seconda del titolo, anche di 1:30.

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    1. Come identifichi i titoli per il channel trading?

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    2. Innanzitutto voglio titoli molto liquidi con volume di scambio giornaliero più alto di almeno 200.000 pezzi al giorno. Poi cerco titoli con prezzo superiore a 10 dollari/euro.
      Di solito si tratta di titoli "value", con buoni fondamentali, che tendono a crescere lentamente, in settori maturi e poco volatili. Spesso danno anche buoni dividendi. Può trattarsi anche di future, ottimo per esempio quello sul cacao.
      Mi creo così una "watch list" dove li inserisco (nella mia ci sono sempre titoli come ENI, Johnson & Johnson, Procter & Gamble, MC Donald's, Caterpillar, Foot Looker, Coca-Cola, Unilever, Accenture tanto per fare qualche esempio).
      Poi su un grafico di lungo termine di almeno un anno con time frame settimanale cerco e traccio supporti e resistenze. Mi piace concentrarmi sui "canali laterali" identificati da almeno 4 zone d'appoggio (2 massimi e 2 minimi), ma vanno bene anche up o down channel poco pendenti.
      Una volta identificato il canale "spacchetto" il grafico in time frame sempre minori (1 giorno, 4 ore, 1ora, 30 minuti). Quello che voglio vedere è che le zone di supporto e resistenza trovate su time frame più elevati si palesino anche su time frame inferiori.
      Opero sempre e solo nella direzione del trend. Non apro nessuna posizione quando il prezzo si trova al di fuori del range di lateralizzazione, ma aspetto che torni nel range ed entro in posizione con ordini "stop", mai con ordini "limit". Lo stop loss lo piazzo sotto al minimo (o sopra il massimo) del canale. Quando la posizione va in profitto, azzero il rischio portando lo stop loss in pari. Richiedo sempre un rapporto rischio/rendimento di almeno 1 a 3, per cui la differenza percentuale tra la linea di supporto e quella di resistenza deve essere piuttosto ampia (dal 20% in su). Seguo la posizione col trailing stop. Di solito divido il canale in 4 parti: se compro nella parte più bassa, posso uscire col 50% della posizione nella terza parte. Quando raggiungo la linea di resistenza non chiudo subito la posizione, ma aspetto a vedere se per caso arriva il breakout, nel qual caso la tengo aperta. Se invece il prezzo rientra nel range la chiudo totalmente.
      Seguo i titoli della watch list e aspetto che raggiungano le zone di supporto e resistenza.
      Un modo per trovare titoli adatti è andare su finviz.com e nella sezione screener - tecnico - pattern (indicare channel (strong)).

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    3. Converrete con me che....anche il mondo degli investimenti nella sua più ampia accezione ha un che di affascinante; trovare modi efficienti per allocare i sudati, e di solito onesti, risparmi è gran bella sfida.
      Mi piace essere su questo blog, bello leggervi ..... saluti a ognuno :) f.to Moris

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    4. Quoto Morris in tutto,
      bello leggervi
      Grazie

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    5. FORMULA di Hussman
      Buongiorno a tutti,
      ho calcolato la formula al caso italico; se ho contato bene, ad oggi, siamo al 3.45% per il tasso Hussman_Italia. Andando sui BTP "classici", a 10 anni ed oltre di scadenza, senza condizionalità GREEN, FUTURA, ITALIA, il primo strumento utile risulterebbe il BTP 1ag34 tasso 5% e rendimento netto al 3.46%, con prezzo lettera a 108.57; il primo che quota sotto la pari è invece il BTP 1st33 tasso 2.45 e rendimento al 3.61%, prezzo lettera 87.86; espatriando, ma rimanendo nella UE, per valutare il matusalem Austria 30gn2120 tasso 0.85%, ho calcolato un tasso Hussman_Austria a 3.57% mentre lo strumento in parola, che quota a 40.95 prezzo lettera, ha un rendimento netto a scadenza del 2.24% e non risulterebbe, se non in ottica trading, vantaggioso all'acquisto, per ora. In Germania, mi risulta un tasso Hussman al 2.89% e il primo strumento utile sarebbe il Germany 15ap46 tasso 0.10%, indicizzato all'inflazione, e rendimento al 4.91%; tra i tedeschi non ho trovato un titolo di stato "classico" che rendesse più del 2.89%. Tra questi ultimi, il meno peggio è il Germany 15mg36 tasso 0%, rendimento netto a 2.44% e prezzo lettera a 73.40.
      E' soltanto una ricerca, potete rifare i conti per ogni paese di vostro interesse.
      Saluti.
      Moris

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    6. Intanto, secondo me, ha senso valutare tra loro scadenze uguali: 10 anni con 10 anni, 20 anni con 20 anni ecc.
      Poi la formula di Hussman può essere d'aiuto solo per decidere se sia più conveniente spostarsi su scadenze lunghe oppure rimanere su scadenze brevi nell'ambito di uno stesso paese.
      Per quanto riguarda i titoli area euro bisogna poi tener conto dello spread https://www.borsaitaliana.it/obbligazioni/spread/overview.htm col Bund tedesco (titolo di riferimento), e magari pensare di acquistare titoli italiani quando lo spread è alto.
      Diverso è il discorso sull'acquisto di bond esteri, in valuta diversa dall'euro. Qui è necessario non solo scegliere sulla base del differenziale di rendimento rispetto ai titoli in euro di pari durata, ma anche esaminare la dinamica di lungo periodo del tasso di cambio, per essere "certi" di scegliere il momento migliore per detenere obbligazioni in valuta estera. Una cosa che si può fare è ricavarsi il "cambio di pareggio", cioè quel tasso di cambio che rende indifferente l'investimento tra un bond in euro e un bond in una divisa estera di pari durata.
      Ecco la formula del cambio di pareggio per investimenti di durata superiore ad un anno:
      cambio di pareggio = tasso di cambio x [(1 + e)^t/(1 + d)^t]
      dove:
      tasso di cambio = tasso di cambio di oggi;
      e = rendimento decimale del bond in valuta estera;
      d = rendimento decimale del bond in valuta domestica;
      t = tempo di durata dell'investimento
      Esempio
      tasso di cambio EUR/USD: 1,1062
      rendimento Treasury 10y: 3,987%
      rendimento Bund 10y: 2,4065%
      durata dell'investimento: 10 anni

      cambio di pareggio = 1,1062 x 1,03897^10/1.024065^10 = 1,278169

      Poichè oggi il tasso di cambio EUR/USD è oggi di 1,1062, il dollaro può svalutarsi del 15,55% (1,1062 - 1,278169)/1,1062 in 10 anni per rendere indifferente l'investimento nei due titoli a 10 anni. Se si svaluta di meno del 15,55% l'investimenti in Treasury risulta conveniente rispetto a quello in Bund.
      Per la verità la formula sopra sarebbe ideale solo nell'ipotesi in cui non ci siano cedole intermedie (zero coupon). Se si vuole sterilizzare il più possibile l'effetto cambio, conviene acquistare bond che distribuiscano cedole una sola volta l'anno, in modo da concentrare il rischio cambio solo in alcuni momenti, corrispondenti con il pagamento del capitale e delle cedole.

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  4. A inizio luglio di solito venivano pagate le cedole dell'US10 (ETF sui treasury), ma quest'anno ancora niente. Qualcuno di voi l' ha forse già ricevuta?
    Saluti
    Max

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    1. Sul sito amundi:"A partire da quest'anno, al fine di allineare il processo di distribuzione dei dividendi delle gamme Amundi ETF e Lyxor ETF, i dividendi degli ETF interessati saranno pagati a novembre o dicembre. La data esatta di stacco e il montante distribuito saranno, come di consueto, determinati e annunciati prima della data di stacco dei dividendo." Non ho ben capito, ma forse stacchera' solo un dividendo annuale.

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  5. x Ivano. A proposito di quell'etf che mi avevi indicato (IE00BKWD3C98). Non so per quale motivo il mio broker non lo tratta, ne avrei individuato uno simile

    https://www.justetf.com/it/etf-profile.html?isin=IE00BLRPPV00&from=search#panoramica

    Come ti sembra, a parte il fatto che non è a distribuzione ma ad accumulo?

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    1. Strano perche' e' su borsa italiana, quindi armonizzato. Si dovrebbe essere uguale, gli strumenti sono gli stessi.

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