sabato 1 luglio 2023

Chi si salva dal crollo?

Negli ultimi anni su questo blog ci sono state accese discussioni sul tema dell'investimento azionario vs obbligazionario.

La tesi alla Warren Buffet ed altri famosi investitori dice che dobbiamo sempre essere investiti nell'azionario, e sopportare perdite anche pesanti, perché alla fine il mercato ripaga sempre nel lungo periodo.

Io invece credo come Keynes che nel lungo periodo saremo tutti morti, e se perdi la metà o più dei tuoi soldi rischiano di passare decenni prima di tornare in pari. Gli ultimi vent'anni di Wall Street infatti, sono anomali in fatto di riprese dai crolli.

Quello che mi sono sempre chiesto di questi investitori, è come si sarebbero comportati durante il crollo del '29. Infatti Buffet, Dalio, Lynch, Munger, etc., hanno si incontrato crolli nel loro percorso, ma mai di tale entità in termini di discesa e durata. Hanno, questo si, saputo battere il mercato in periodi di crescita. Questo li ha fatti arricchire enormemente.

Solo uno ha vissuto la Grande Depressione di quelli famosi, ed è Benjamin Graham, il mentore di Warren Buffet. In questo video, preso da un canale normalmente affidabile, è uscita la cronistoria di Graham, e finalmente mi sono potuto togliere questo dubbio.

Cosa ha fatto dunque il fondo di Graham e il suo capitale durante il più grande crollo del secolo? Cosa ha fatto il padre del Value Investing per non venire travolto?

Nell'intero periodo tra il 1929 e il 1932, il fondo di Graham perse il 70%, peggio dell'S&P500. Poiché per scelta Graham percepiva solo una percentuale sui guadagni del fondo, per 5 anni non vide un centesimo. Si portava però una eredità di circa 7-8 milioni di dollari (ai prezzi attuali) quindi di fame non è di certo morto.

Dal grafico nel video, si evince che il patrimonio di Graham ha recuperato le perdite all'incirca quando lui aveva 56 anni, 20 anni dopo. E lui era uno bravo. Fondamentalmente, divenne milionario (ai corsi di allora) grazie all'acquisto di una grossa fetta di GEICO, la stessa assicurazione che fece ricco Buffet.

Adesso forse sarà più chiaro a molti perché in questo periodo, persone come me sono investite in treasuries o liquide, e "compricchiano" solo qua e là un po' di azionario.

Graham era già milionario di fatto, e poteva permettersi anche di sventrare il suo patrimonio e stare senza entrate qualche anno. Di fatto, quando il mercato ha ricominciato a salire, lui ha anche ricominciato ad incassare. Con i clienti, suppongo, sotto del 70%...

Io invece, posso solo prendermela con me stesso per non essere diventato ricco come lui a trent'anni. Ma, come molti che leggono, ho avuto una famiglia che mi ha insegnato che per riuscire nella vita dovevo avere un buon lavoro (sigh). E non ero così intelligente da pensarla diversamente, almeno fino ai trent'anni.

Adesso però, non posso rischiare di perdermi per strada il 70% e rivederlo in vent'anni. Mi conviene molto di più restare sul sicuro e se mai ci sarà un crollo e saremo vivi alla fine, sfruttare una occasione che capita una volta ogni secolo.

Questo non vuol dire che ho ragione io, ma che nella mia situazione, è la strategia che ritengo migliore. Altri probabilmente, la pensano in maniera differente. E va bene così.

16 commenti:

  1. Ti faccio i miei complimenti per questo pezzo. Qui sei stato chiarissimo e apprezzo le tue considerazioni. A volte ho percepito presunzione. Ora, invece, mi tolgo il cappello di fronte a questa umiltà. Scrivi cose sensate, relative a un futuro che nessuno conosce.
    Grazie.
    Tex

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  2. Anch'io ti faccio i complimenti.
    Mi hai dato lo stimolo per studiare gli ETF sui bond, prima non mi interessavano, adesso penso sia il tempo giusto, grazie Ivano.

    ~ praya~

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  3. Dici bene Ivano. Il problema dei grossi drawdown è che l'effetto "compounding" viene completamente distrutto dalle perdite e il tempo perso solo per "tornare in pari" a seguito di un'importante correzione del mercato è tutto tempo sprecato per il raggiungimento dei nostri obiettivi finanziari. E negli ultimi 120 anni il tempo medio per recuperare le perdite dei quattro grandi bear market che si sono avuti è stato di 11 anni e mezzo.
    Tanto per fare un semplice esempio, se ci aspettiamo una media del 10% di rendimento per 5 anni e riusciamo ad ottenerlo per i primi 3 anni, ma al quarto anno perdiamo il 10%, al quinto anno, perchè il piano d'investimento possa essere rispettato, dobbiamo riuscire ad ottenere un rendimento di più del 34%.

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  4. Carissimi....bentrovati;
    In linea di principio, se hai davanti abbastanza tempo, gli 11 anni di "time to recovery" citati da Fabio, possono essere una grande occasione per individuare aziende con i conti in ordine e sottoprezzate a causa della forte recessione in atto. Insomma, un'occasione per separe gli stracci dalla seta proprio quando il "bear" market non fa "prigionieri". 4 eventi in 120 anni significa che in 30 anni di operatività finanziaria vi è quasi la certezza di diverne fronteggiare almeno uno. Se li puoi eliminare fatteli amici. Bisogna organizzarsi prima per sapersi gestire poi, quando ci si trova in mezzo. Tra i due estremi (rimanere "all in" sullìazionario, senza fare nulla, e tornare completamente liquidi mettendo i soldini sotto il materasso) esistono possibilità intermedie. Ad esempio un PTF "all seasons", diversificato su azioni, bond, oro e ribilanciato periodicamente, a livello di back test, immagino che riduca sia i massimi drawdown che i tempi di recupero. Ormai vi ho tomentato con la media profonda mensile a 40 mesi, sull'S&P500; con una parte del capitale, finchè l'indice S&P500 sta sotto questa media mobile, in affiancamento al PTF di cui sopra, un PAC impostato sulle aziende che conservano una profittabilità anche in mezzo alla buriana lo farei.
    Per il PTF core, quello segnalato da Ivano in altra discussione (gyroscopic investing desert ptf), può essere una soluzione:
    se i conti sono corretti
    https://www.lazyportfolioetf.com/allocation/gyroscopic-investing-desert-portfolio/
    +6.16% annualizzato per 153 anni non è poi così male male, se commisurato all'impegno nella gestione, stimato in 30 minuti all'anno :P
    Nei guai che non ti auguri, cerchiamo soluzioni.
    saluti a tutti.
    Moris

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    1. Due commenti. 1) personalmente, non sto cercando aziende nel time to recovery, ma adesso. Per esperienza, guardare bilanci devastati durante una recessione aiuta ma solo se si ricorda il passato "radioso". Inoltre, le aziende scendono e salgono tutte insieme. Già adesso, molte buone aziende hanno rintracciato pesantemente. Il problema è che nonostante ciò sono lontane dal fair value... 2) Alcune simulazioni di lazy PTF non prendono in considerazione il periodo della grande depressione quindi fate attenzione.

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    2. Attenzione a prendere i rendimenti passati di lunghissimo periodo di un lazy PTF sperando di poterli replicare anche nel futuro, si potrebbe rimanere profondamente delusi. Ne sanno qualcosa gli sfortunati investitori che avevano iniziato ad investire in azioni poco prima del crollo del mercato del 1929, che avrebbero ottenuto un rendimento medio annuo di solo il 2,21% nei successivi 40 anni (fino al 1969). Altro che 10%! Questo per dire che quello che fa la differenza nel lungo periodo sono anche le valutazioni eccessivamente alte nel momento in cui si inizia ad investire.
      E' vero che non possiamo sapere cosa ci riserverà il futuro, ma possiamo essere certi, matematicamente parlando, che per esempio i rendimenti obbligazionari degli ultimi quarant'anni con tassi in diminuzione e poco rischio, non potranno essere replicati nei prossimi quaranta. Sono anche state fatte delle simulazioni secondo le quali portafogli molto popolari come l’All Seasons, il Permanent e il 60/40 registreranno negli anni futuri una riduzione del 10 – 20% del rendimento annuo, con un significativo aumento del massimo drawdown.
      Di tutti questi fattori è necessario tenerne conto nella costruzione del proprio piano finanziario. Pertanto, durante periodi di valutazioni alte, gli investitori, secondo me, dovrebbero optare per strategie di portafoglio più "attive", con l'obiettivo di preservare il capitale concentrandosi più sui rischi e meno sui potenziali guadagni.

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    3. Errata corrige: Inoltre, le aziende NON scendono e salgono tutte insieme.

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    4. Concordo con Fabio, pero' se ci pensiamo bene essere attivi con un lazy portfolio é un ossimoro. Il rischio di rendimenti non ottimali é insito nella gestione quasi nulla. Riassunto dei consigli che sono venuti fuori da varie discussioni per essere un po' piu' attivi: 1) scegliere I titoli della parte azionaria 2) uscire ed essere liquidi e/o investiti in obbligazioni e/o oro quando le valutazioni sono alte. 3) investire é un concetto ampio: si puo' investire in se stessi, in autosufficenza, in salute.... Alla fine tutte queste attivita' hanno un rendimento economico anche se indiretto.

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    5. Fabio Andrea scrive"E' vero che non possiamo sapere cosa ci riserverà il futuro, ma possiamo essere certi, matematicamente parlando, che per esempio i rendimenti obbligazionari degli ultimi quarant'anni con tassi in diminuzione e poco rischio, non potranno essere replicati nei prossimi quaranta" ...e il 90% del suo portafoglio è in Treasuries...

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    6. Anche un lazy portfolio può essere opportunamente lavorato. Prendiamo come esempio il Permanent (25% Azioni, 25% Obbligazioni a lunga scadenza, 25% Oro, 25% Cash). Un primo modo potrebbe essere quello di investire solo sugli asset in trend rialzista (p.es. superiori alla loro media mobile a 200gg) e rimanere in contanti sugli altri. Un secondo modo potrebbe essere quello di portare la percentuale azionaria al 50%, eliminando la liquidità, quando il mercato azionario è superiore alla sua media mobile a 200gg, mentre quando è inferiore uscire dal 25% sull'azionario e trasferirlo in liquidità. Un terzo modo potrebbe essere quello di trasformarlo da statico in tattico seguendo regole ben precise. In quest'ultimo caso si richiede un po' di lavoro. Per esempio: 1) l'ultimo giorno di ogni mese selezionare tra gli asset azioni, obbligazioni e oro solo quelli che sono al di sopra della loro SMA a 10 mesi 2) solo tra gli asset che sono sopra alla SMA a 10 mesi determinare l'allocazione iniziale utilizzando la parità di rischio 3) successivamente applicare un filtro di volatilità del 7% all'asset allocation calcolata al punto 2) sulla base di un lookback di 2 mesi 4) aggiungere contanti se la volatilità è superiore al 7%.

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    7. Beh Rita, non intendo certo tenerli per quarant'anni.

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    8. Caro Fabio Andrea,dato che tu,come Ivano e me con i Treasuries sei in perdita e le cedole alleviano molto parzialmente il passivo,non pensi che c'è il rischio di rimanere incastrati per molti anni?
      Hiroo Onoda a fatto il suo tempo e non voglio emularlo,Mazzalai riporta i dati di zerohedge o di qualche sconosciuto che delira su Twitter ,dati che negano la realtà ,ma ha una sua platea,d'altra parte qualsiasi stupidaggine scrivi sul web ha sempre un suo seguito di idioti.
      Il leit motiv é che le BC saranno costrette a riportare i tassi a 0 .
      Sapendo che questa è stata la causa dell'attuale situazione ,ho uno la pensa come Mazzalai ,che sostiene nelle BC sono tutti incapaci ,oppure magari qualche dubbio gli viene.
      Non intenderei tenerli per altri 22 anni...

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  5. Buongiorno, ma se per ipotesi saranno proprio gli Stati Uniti ad andare in malora con la perdita della fiducia nel dollaro, non potrebbero essere a rischio i loro titoli di stato? Per la liquidità, sono comunque sempre valute fiat destinate a finire anch'esse in malora sotto le montagne di denaro "stampato" senza un valore di beni prodotti.. intanto Russia e Cina continuano ad accumulare oro fisico, che ne pensa dell'argento, petrolio e materie prime ..

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    1. Oggi in Italia vedo prezzi in aumento con materie prime a livelli del 2019. I soldi stampati non c'entrano nulla, si chiama speculazione fatta sulla pelle di noi poveracci. Se la gente non lo capisce perche' smettere? Quando andranno in malora ne riparleremo. Intanto I cinesi che volevano spodestare il dollaro ne ricomprano a vagonate.

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  6. Che succederà ai titoli di stato “sicuri” americani, se saranno proprio loro ad andare in malora, titoli di stato e dollaro che fanno riferimento ad un’economia inflazionata da montagne di denaro di carta, il contante è sempre valuta fiat svalutabile dall’inflazione, ormai il mondo sta cambiando velocemente e le vecchie certezze potrebbero non essere così sicure, Cina e Russia accumulano oro fisico da anni, al green chi ci crede, che pensa del petrolio, oro, argento, materie prime ..

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    1. Loro accumulano per il progetto di valuta dei brics, e perche' sanno che l'occidente é fuffa finanziaria. E quella loro non possono farla piu' di tanto ;). Il potere logora chi non lo ha...

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