sabato 19 giugno 2021

Aggiornamento al 18 giugno 2021 ---------------------------------------- schizofrenia

La Fed ha parlato, e l'oro è crollato, su una ipotesi di tapering nel "vicino" 2023...

Voglio farvi vedere una cosa, un modello che uso per stimare il fair-value dell'oro in base alla massa monetaria immessa nei circuiti finanziari.


Nel cerchio rosso si vede come usciamo letteralmente dal grafico, cioè dai fondamentali, dalla razionalità, per andare nell'assurdo, nell'incalcolabile. Per farla breve, un'oncia dovrebbe valere 25.000$. Perchè ne vale allora solo 1800? Guardate nel passato, come l'oro per 10 anni non segui la stampa di moneta, finchè non la raggiunse di colpo.

Al momento, come abbiamo detto più volte, il denaro non arriva nel mondo reale, e quindi quella parte di rialzo che l'oro subisce a causa dell'inflazione non può esistere... Perchè siamo in deflazione!

Quando ho visto l'oro crollare del 5% c'era davvero da ridere. Come se improvvisamente, la promessa di un tapering (a cui non verrà dato un seguito, ndr) facesse sparire le tonnellate di denaro immesse e che verranno immesse ancora quest'anno e il prossimo. Quel denaro prima o poi arriverà tra i comuni mortali, e l'oro seguirà, almeno in parte.

Ed i rendimenti dei treasuries? Hanno fregato i soliti polli. Sono saliti, e tutti a shortare. E poi boom! Tutto come prima.

Molto interessante però il fatto che il decennale si è mosso parecchio subito dopo le dichiarazioni della Fed, ma il trentennale no. Di fatto i rendimenti sono scesi dal pre-Fed.

Ma come, con promesse iperinflazionistiche nei prossimi anni, i tassi che più dovrebbero risentire di questa situazione si muovono dall'altra parte?

Ma non sarà mica che la Fed sta mettendo mano alla curva dei tassi, per appiattirla come ci raccontiamo da tre anni? Chissà!

C'è anche una buona opportunità per uno short sul rame.

Io personalmente pero entrerò se ci sarà il pull-back, perchè il movimento è stato improvviso e violento, ed il primo target dal massimo assoluto è stato già raggiunto.


Per finire, oggi non parlo di virus mortali, ma di pornografia

Arrivaste mai impreparati a quando vi servirà un abbonamento a youporn per mandare i figli a scuola.


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16 commenti:

  1. Ciao Ivano ma quindi secondo te dove stiamo andando?
    Avrei anche studiato economia ma non vedo più un filo logico nelle reazioni dei mercati né nelle quotazioni dei diversi tipi di titoli
    Ciao Fabrizio

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    1. Stiamo in una depressione dovuta al debito, andiamo a tassi zero. Nel frattempo, misure straordinarie hanno creato bolle da tutte le parti. Il mercato dei bond e delle valute, che sono mercati fatti solo da professionisti e molto grandi, essendo difficilmente manipolabili, sono gli unici in grado di riflettere la realtà. Materie prime, azionario, petrolio, oro... tutto il resto è saltato. Un giorno i nodi verranno al pettine e tutto dovrà riequilibrarsi.

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  2. https://it.investing.com/news/stock-market-news/bullard-confonde-anche-i-treasury-futures-dow-200-punti-2004656

    Guardate cosa dice questo genio!

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    1. Possono dire quello che vogliono. Che aumentino pure i tassi, ci sarà da divertirsi!

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  3. Non si capisce più nulla. Volatilità incredibile sui titoli di stato Usa che, storicamente, dovrebbero essere tutt'altro.
    Tu dici che è un settore di mercato non manipolabile, ma allora mi spieghi tutta questa volatilità? Grazie.
    Tex

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    1. Certo che si muovono sulle news anche quelli. Ma è inutile, tanto la realtà bussa alla porta prima o poi. È solo stress.

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  4. Che circo. Da 1,9 a 2,1 di rendimento in poche ore il trentennale. Per il momento il pollo mi sento io che vedo chi è su azionario guadagnare un sacco di soldi da parecchio tempo.
    E finiamola di dire che non si fa trading ma si investe. Ok. L'unica cosa che conta è quanto si guadagna nel medio lungo periodo, diciamo 10 anni. Per il momento chi ha investito a caso ha fatto meglio di ciò che scaturisce leggendo i post. Come al solito, puntualizzo che si tratta di fatti e non di critiche. Le somme si tireranno fra qualche anno, ma, per il momento, l'unica roba buona era l'azionario. Parlo di investimenti. Le cripto non le considero tali, dunque non fanno testo.
    Tex

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    1. Primo: chi ha investito in bond negli ultimi 20 anni ha fatto più soldi che con l'azionario. Secondo, chi investe a caso prima o poi perde tutto, un po' come chi vince al superenalotto. Terzo, non ne posso più di spiegare il concetto rischio/rendimento. Posso solo dirti che se sei insoddisfatto è pieno di altri siti web dove hanno fatto fantastiliardi negli ultimi anni.

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    2. raga...calma....fa caldo !!!!
      una curiosità, i grafo_guru di questi siti web, quando trovano il tempo per spendere i fantastiliardi ??

      ps. al solito...di palo in frasca,
      per fare esercizio su Quantalys, in versione entry level rigorosamentre free, ho individuato questo PTF, basato su 3 etf, in ottica molto consevativa, bassa volatilità e ovviamente rendimento atteso contenuto, esposizione in valuta forte (CHF) che si può ulteriormente rafforzare come bene rifugio, in caso di cataclismi finanziari:
      CS Swiss Franc Bond CHF Acc (50%)
      UBS MSCI Switzerland 20/35 CHF Acc (40%)
      Xtrackers ETC plc Physical Gold EUR Hedged (10%)
      volatilità attesa 7,24%
      rendimento atteso 3.88%
      evoluzione probabilistica a 10 anni:
      una base iniziale, fatta 100, nello scenario più favorevole diventerebbe 205, in quello mediano 143, in quello sfavorevole 99 con la quasi protezione del capitale iniziale, senza tener conto dell'inflazione che però in area Euro e Franco Svizzero è storicamente bassa.
      Salute a tutti :))
      Moris

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    3. Già, il concetto di rischio ..... questo sconosciuto!

      Direi di parlarne un altro po' invece, perchè è vero che rendimento e rischio vanno a braccetto, nel senso che ad un maggiore rischio corrisponde un maggiore rendimento (anche se a tutti piacerebbe ottenere rendimenti alti rischiando poco), ma mentre il rendimento non è conoscibile a priori e non potrà mai essere "garantito", il rischio, al contrario, può e "deve" essere controllato.

      Per cui quando decidiamo di investire in un asset possiamo farci solo un'idea di quali potrebbero essere i rendimenti sull'orizzonte temporale desiderato (guardando i rendimenti passati), mentre dobbiamo "obbligatoriamente" quantificare i rischi che siamo disposti a correre.

      Ma cos'è dunque questo rischio?

      In finanza le misura di rischio più utilizzata è la volatilità (o deviazione standard) che, secondo me, non è di grande utilità. Quando sai che l'ampiezza e la frequenza delle variazioni in un anno delle azioni è maggiore di quella delle obbligazioni per esempio, questo dato non ti sarà sufficiente per quantificare il rischio del tuo portafoglio.

      Dal punto di vista prettamente pratico trovo migliore quantificare il rischio come "la massima perdita in euro che siamo disposti a sopportare per il nostro patrimonio, considerate tutte le variabili conoscibili a priori (tempo in cui il capitale può rimanere investito senza dover essere usato per qualche spesa, entità del capitale disponibile, nostra condizione lavorativa, capacità di risparmio, obiettivo per cui si investe, eventuali altre entrate periodiche, disponibilità o meno di un fondo liquidità per gli imprevisti, situazione del nucleo familiare, eventuali polizze assicurative ecc.) prima che l'investimento ci provochi una situazione di eccessivo stress psicologico.

      Il rischio è quindi qualcosa di molto soggettivo: solo noi possiamo sapere con estrema precisione qual è la nostra propensione al rischio.

      In pratica potremmo considerarlo come uno stop loss sull'intero patrimonio investibile che, una volta scattato, ci deve fare uscire dall'investimento "senza se e senza ma", prima di iniziare a non dormire più di notte.

      Rimanendo immutate tutte le variabili conoscibili a priori, la propensione al rischio non dovrebbe variare.

      Razionalmente il processo non è difficile con una corretta pianificazione, ma lo diventa se invece si agisce sulla base di ciò che sappiamo e sentiamo in quel momento. Se per esempio il mercato sta salendo del 30% a sei mesi e sul conto hai un milione di euro pronti per essere investiti è facile dire che si è disposti a sopportare un drawdown del 10%. Ma diremmo lo stesso se di quel milione investito adesso avessimo solo 500.000 euro in seguito ad un -50%? Ecco perchè non si dovrebbe investire sulla base di quello che stanno facendo i mercati.

      Quindi prima ci si chiede che cosa si vuole ottenere con il capitale che si desidera investire e poi si quantifica la massima perdita sostenibile chiedendoci come ci si sentirebbe se in dato momento stessimo subendo una perdita del 10, del 20 o del 30%. Una volta definita la nostra propensione al rischio si può tranquillamente passare alla scelta degli strumenti da inserire in portafoglio.

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  5. Leggi bene. Ho scritto 10 anni. Ovviamente, quando ho scritto "a caso" ho eatremizzato per rendere l'idea di quanto irrazionale sia stato (ed è) il mercato. Tu dici (scrivi) la tua è fai bene. Io, lettore, leggo te (ed altri) e prendo le mie decisioni di cui, lo ripeto, sono l'unico responsabile.
    Tex

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  6. Nel ringraziare ognuno per quanto leggo,
    condivido queste riflessioni:
    il MIN livello di rischio (di perdita di valore) che ognuno dovrebbe ammettere di sopportare è almeno quello dell'inflazione della moneta che tutti più o meno adoperiamo; per arrivare a zero rischio, bisognerebbe mangiarsi tutto e subito, ogni volta che realizziamo un introito.
    All'estremo opposto, il MAX livello di rischio a cui possiamo, più o meno consapevolmente, esporci è la perdita del 100% di quanto abbiamo tesorizzato; ad esempio, investendo in un immobile e poi viene il terremoto; oppure in una attività imprenditoriale che fallisce; oppure investendo in aziende quotate e poi arriva la rivoluzione socialista che confisca tutto; oppure prestando soldi ad uno stato che fa bancarotta.
    Tutto ciò premesso, è probabile che accada qualcosa di intermedio.
    Nel caso, proviamo a scendere in campo.
    Azione n. 1: procurarsi un risparmio, possibilmente lecito, pazienza se piccolo, è più importante che sia continuativo; nella partita capitalista tra produttori, consumatori e organizzatori della ricchezza, è il modo per iscriversi al terzo club.
    Azione n. 2 decidere quanta parte del risparmio tengo da parte per gli imprevisti o per bisogni futuri previsti, e quanto posso davvero impegnare, senza una data fissa di scadenza;
    Azione n. 3 si dà battaglia con questa ultima quota parte; a titolo di esempio, visto che mi è utile una certa profondità temporale, tiro in ballo un grafico sull'indice S&P 500 storicizzato, che ho trovato su wikipedia:
    https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/bd/S%26P_500.png
    Dall'epoca della ghigliottina (1789) fino a pochi anni fa, comprendendo la crisi del 2007-2008, i periodi più duri per max drawdown e time to recovery si sono registrati nel 1835 e nel 1929, con quasi trent'anni per ritornare ai livelli pre-crisi, nel primo caso, e circa 25 anni nel secondo.
    In tutti gli altri casi, negli ultimi 232 anni, è andata meglio.
    A questo punto, immaginate la formichina che risparmia qualcosa ma lo fa ogni anno, e lo investe come si fa in un PAC.
    Spannometricamente, nel caso della peggior crisi per profondità-durata (quella del 1835), almeno per le somme investite in quei terribili 30 anni,ritorna in pari dopo circa 15 anni potendo beneficiare degli anni in cui acquista basso, purchè continui a risparmiare e investire, senza scoraggiarsi.
    E per le somme pregresse, investite prima del 1835, già impegnate quando inizia la calamità finaziaria ?
    Viene in soccorso un poco di istruzione e, ad esempio, l'utilizzo di una media mobile molto profonda, a 40 mesi.
    Quando l'indice buca al ribasso questa media, con un intero mese sotto,
    recuperiamo la provvista (pregressa) e, se impenna l'inflazione, la parcheggiamo in oro. In attesa che la situazione si inverta, e l'indice superi al rialzo la MM_40_mesi, per almeno un mese.
    E, però, si continua ad investire il riparmio periodico corrente.
    Tenendo in salvo il pregresso.
    Non tutto dipende da noi:
    conservare il lavoro in un periodo così travagliato, e una capacità di risparmio, ad esempio.
    Oppure avere una buona stella, che ci lascia al mondo almeno per altri 15 anni, possibilmente in salute, con la possibilità di poterla raccontare.
    Per il resto, mi sa che dipende da noi :))
    Ps. per i decenni a venire, visto che un mondo economico a mono-trazione occidendale sembra in via di superamento, propongo di sostituire l'indice S%P 500 con un più realistico MSCI World.
    Saluti a tutti.


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    1. Molto d'accordo su tutto.

      Il mercato oggi è molto sopravvalutato come si può vedere per es. qui https://www.gurufocus.com/stock-market-valuations.php e si rischia, investendo oggi tutto in azioni perchè continuano a crescere, di avere rendimenti negativi come è scritto nell'articolo tra il -1.4% e il -3,2% nei prossimi 8 anni se si optasse per il buy and hold.

      E poichè nessuno ha 200 anni per far crescere i propri risparmi ma, nella migliore delle ipotesi non più di 40, ecco spiegato perchè non ha senso perdere 15 anni o più (quasi metà del nostro ciclo d'investimento medio) solo per tornare in pari.

      In ipotesi come questa i propri obiettivi finanziari difficilmente potrebbero essere raggiunti.



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    2. Ciao Fabio, in effetti un orizzonte temporale a 40 anni (dai 20 ai 60) era proprio quello che avevo in mente; purtropo a 20 anni è molto difficile avere competenze e consapevolezza per iniziare il PAC quanto prima possibile; dopo, a fine ciclo, bisognerebbe sottrarre all'aspettativa di vita di quel momento i propri 60 e suddividere il malloppo per il numero di anni che statisticamente abbiamo davanti....per trasformare il PIL in FIL, felicità interna lorda :)) saluti

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    3. Ciao Moris, hai ragione. Oltre a competenze e consapevolezza a 20 anni bisognerebbe anche avere soldi per investire. Ma da quel che vedo io, in Italia la stragrande maggioranza di giovani, anche avendo la possibilità di risparmio, preferisce vivere a mille l'oggi piuttosto che pensare al domani.

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    4. A 20 anni dovrebbero pensare i genitori ai tuoi investimenti, e questo include una istruzione finanziaria familiare

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