venerdì 24 gennaio 2014

L'insostenibile insofferenza degli Italiani verso l'economia

Salve a tutti,
Rimango spesso sorpreso di come l'italiano medio quasi rinneghi la comprensione dei fenomeni economici, anche di quelli piu' importanti, come se non fossero di sua pertinenza.

Come se le scelte di Draghi & Co. per esempio, non influenzassero la vita di ognuno di noi. Conoscenze vaghe e confuse, giustificate da risposte come: "a me non parlare di economia, non ci capisco proprio nulla!" sono diffusissime. Vengono anche spesso date con l'aria di chi la sa lunga, come se il non saperlo fosse motivo di vanto invece che (come dovrebbe essere) profonda vergogna.

Ad esempio, se l'italiano medio sapesse che cosa è (davvero) il MES o l'importanza che ricopre la sovraneità monetaria, non ci sarebbero nemmeno i discorsi sull'euro e sull'austerità. Sarebbero due cazzate così grandi che ce ne saremmo tirati fuori da un pezzo con il 99% del consenso popolare. Invece sembra che per quasi tutti sia meglio stare a sentire il politico di turno che spara balle a raffica o mettersi a vedere interminabili talk-show che parlano del niente.
Anche nella vita di tutti i giorni, come si fa a fare un mutuo senza sapere che cosa sia un tasso d'interesse? Come scegliere tra tasso fisso e variabile se non si conosce la differenza? Perchè in tantissimi stipulano mutui a tassi variabili senza avere idea di che cosa siano e se e' il momento economicamente adatto per farli? Questo e' un esempio, ma la lista è interminabile.

Da oggi in poi mi piacerebbe in alcuni posts, rivisitare con i lettori di questo blog dei concetti di economia basilari, quanto meno per evitare di farsi fottere a sangue da tutti quegli ignoranti che vedo in continuazione in TV. Non si tratta di imparare concetti impossibili (capisco che alcuni non vogliano entrare in dettaglio come possa voler fare io) ma solo il minimo indispensabile per vivere nel terzo millenio, l'era del Dio Denaro.

Chi sono io per dirvelo? Faccio un lavoro scientifico, e mi occupo di economia e finanza per hobby e perchè mi serve per investire bene il mio capitale. Cio' fa di me uno senza conflitto di interessi (e ve pare poco?) che studia questi fenomeni con occhio critico e con passione. Due cose importanti quando vuoi imparare bene un concetto e misurare la realtà con obiettività. Il metodo per valutare oggettivamente i fenomeni che ci circondano e che uso è quello scientifico, ed ho gia' scritto chiaramente che voglio essere valutato da voi con lo stesso sistema. Se scrivo cose che ritenete puttanate perchè senza riscontro con la realtà, avete la mia benedizione per sintonizzarvi su altri siti che ritenete più affidabili.

Vorrei che chi mi percepisce arrogante perchè ho la tendenza a scrivere i concetti con molta decisione capisca che quello che dico è spesso l'equivalente economico del concetto di 1+1=2 nella vita di tutti i giorni. Non è opinabile, è così e basta. La differenza è che certi concetti di economia a scuola non vengono insegnati, forse perchè se tutti li conoscessero non potrebbe esistere una parte di popolazione (piccola) che ne sfrutta un'altra (enorme). 


Il Metodo scientifico
I fenomeni in natura si compongono solitamente di una causa e un effetto. E' da questo evento empirico osservato che si traggono conclusioni, con un ragionevole grado di probabilità (niente è sicuro al 100% in questo universo). Se lancio un sasso da una rupe tutti sanno che andrà giù a causa della forza di gravità. Se qualcuno asserisce che il sasso invece fluttuerebbe nell'aria, deve come minimo fare un esperimento e dimostrarci questa sua teoria. Senno è uno sparaballe, un cazzone. Siamo d'accordo? Ora se uno va in televisione e dice che le cose vanno meglio, mentre tutti gli indicatori economici vanno peggio, giustificando il fatto con una serie di chiacchiere senza prove, o manifestazioni di ottimismo (immotivato) sta facendo esattamente ciò di cui sopra: ci racconta che i sassi fluttuano invece di ruzzolare giù dalla rupe. Andrebbe sommerso di pernacchie, invece la cosa agghiacciante è che la maggior parte degli spettatori gli crede, applaude, perchè non capisce un cazzo dell'argomento trattato, anche se quell'argomento è vitale per la loro esistenza!

Quindi anche in economia ci sono decisioni (cause) che generano conseguenze (effetti). E il desiderare certi effetti rispetto ad altri dipende solo da chi beneficia dei risultati. Ad esempio, se la BCE ha come obiettivo il controllo dell'inflazione, è altamente probabile che la sua politica monetaria penalizzerà il lavoro, perchè non immetterà mai abbastanza liquidità nel sistema economico. Anche se quella liquidità arrivasse nel mercato reale, andrebbe a surriscaldare i tassi di interesse e l'inflazione, e qui la BCE interverrebbe di nuovo contrastando la ripresa per contenere l'aumento dei prezzi. Insomma la BCE per statuto deve in qualche modo controllare che una eventuale ripresa... non decolli abbastanza! Non c'è discussione su questo, è il sasso che ruzzola, causa ed effetto. Chiunque dice il contrario sta ciurlando nel manico, perchè alla prova dei fatti, nessuno alla banca centrale europea è interessato alla ripresa dei paesi europei in difficoltà se segue questa politica. Questa è la realtà oltre le chiacchiere. La prova: dopo anni di politiche della BCE la disoccupazione è diminuita? No. La crescita (dell'economia reale) è ripartita? No. Come si fa allora ad asserire il contrario con serietà? Ce ne vuole di pelo sullo stomaco per rimanere seri mentre lo si dice.

Se una ripresa ci fosse, sarebbe merito delle politiche economiche europee? Lo vedremo in caso, e lo faremo con lo stesso metodo oggettivo di prima. Nessuno vuole essere prevenuto, ma solo scoprire la verità.


Grandi balle di questi ultimi anni
Ora dovreste essere gia' in grado di scoprire solo dopo queste poche righe la balla numero uno che ci viene propinata in continuazione, cioè che l'euro è la moneta che fa il bene degli europei. Cosa è successo negli ultimi anni? L'euro ha mantenuto la sua forza e il suo valore. Perfetto! Ha aiutato i lavoratori europei allora? Col piffero! L'euro fa bene alla gente europea ricca (che di norma non lavora, ma fa lavorare le proprie ricchezze per lei), che ha visto il proprio capitale al sicuro dall'inflazione e dalla svaluatazione monetaria. Per i più poveri, o quelli che vivono del loro lavoro, l'euro è una iattura, che alla mancanza di liquidità unisce la caduta delle esportazioni che genera altra recessione, e ripeto che asserire il contrario è solo segno di manifesta incapacità o malafede. Bruxelles stessa, nel suo ultimo rapporto, ammette che oggi in Europa un quarto della popolazione europea (125 milioni) è a rischio indigenza.

L'altra balla magagalattica, è che senza euro staremmo peggio. Guardate sotto


Prima dell'euro avevamo un reddito pro-capite simile ai tedeschi (ebbene si), ed adesso guadagnamo quel tanto che basta alla sopravvivenza in un paese civile, cioè mangiare, bere, riscaldare casa, pagare l'affitto o il mutuo (e le tasse più alte d'Europa). Questi sono i fatti. Se qualcuno vuole contestarli, porti altri fatti e non chiacchiere. Se fosse vero infatti che la crisi è "mondiale", perchè i tedeschi sono diventati più ricchi e noi dei poveracci? (vi prego, non mi dite che lavorano di più e meglio, ho passato 4 anni in Germania e lo so benissimo cosa fanno) E perchè negli Stati Uniti la disoccupazione è calata e la borsa sale da anni e macina record?


Conclusione
A conclusione di tutto il discorso e di quello che vi ho mostrato, vi invito a riflettere sulle righe che seguono con molta attenzione.

Per chi non lo avesse ancora capito, per rimettere in equilibrio i paesi nello scenario attuale dell'euro, la BCE (con la complicità dei governi Europei) ha deciso di impoverire tutti i popoli Europei.
 
Capito? Ti dicono che vogliono far partire una ripresa ma in verità ti impoveriscono, ti tolgono tutto, e ti fanno lavorare con salari da terzo mondo per reggere questo sistema che serve a:
  1. far competere il nostro salario quello di altri continenti più poveri,
  2. far si che chi è straricco non veda il suo patrimonio eroso dal tempo.
Dimmi, ora che lo sai, non sei almeno un po' incazzato?
 
Pensi ancora che non sapere un cazzo di economia sia una cosa da intellettuale intelligentone?

Voteresti quelli che vogliono che l'euro (non l'Europa) rimanga (a queste condizioni, con altri accordi sarebbe anche possibile)? O, alle prossime elezioni, la loro posizione sull'euro sarà la discriminante con cui deciderai chi votare, visto che è la causa di tutti i nostri mali attuali?

Hai capito che la Markel sta facendo quello che Hitler non è riuscito a fare neanche con le bombe e i carri armati?

1 commento:

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