domenica 6 settembre 2020

Aggiornamento del 4 settembre 2020 ------------------------- Bentornati

Photo credit. Bentornati sul blog a tutti i Lettori, assidui e meno assidui.

Inizio col ringraziare Fede, Federico, Max bip, Paolo, Mauro i quali hanno piantato altri alberi nella foresta di Borsole. Ultimamente non stavo controllando, e quindi forse ho perso qualcuno per strada o magari sto ringraziando qualcuno due volte. Perdonatemi nel caso!

Siamo arrivati a 17. Con un po' di sforzo possiamo superare in numero la foresta di qualche banca...

Pensavo che agosto sarebbe passato più tranquillo, invece ne sono successe di cose interessanti, anche se per la strategia che seguiamo qui non faranno molta differenza.

Prima di iniziare con l'economia e la finanza però, devo ancora smaronarvi con la storia del Covid19. Lo so che ad alcuni di voi non interessa, e che molti trovano anche fuori luogo i miei "pensieri", ma vi invito a riflettere su una cosa che per me è ormai assodata. Questa pandemia, di fatto, sta venendo usata per oscurare altri avvenimenti, molto ma molto ma molto ma molto ma molto più gravi della stessa (che, a conti fatti, per il momento, è come una sindrome influenzale o poco più).

Inoltre, che ci crediate o no, la salute di chi segue il sottoscritto, al di là del fatto che concordi o no su quello che scrivo, mi interessa, perchè è sintomo dell'uso del pensiero critico, una rarità di questi tempi. L'unica rarità che può salvarci.


Il COVID SECONDO I MEDIA E LA VERSIONE UFFICIALE

Che cosa ci hanno detto dunque i media nostrani da gennaio? I primi due mesi dell'anno, gennaio e febbraio, ci hanno detto che non c'era pericolo, che l'unico virus era quello del razzismo e che dovevamo abbracciare un cinese.

Dopodichè, a metà marzo cambia tutto. Ci troviamo di fronte ad un virus micidiale, pericolosissimo, che attacca i polmoni e li riduce come scroti sgonfi di un novantenne. Si procede ad un lockdown totale, e si deridono quei paesi che il lockdown invece non lo vogliono fare (e non lo faranno), in base a delle simulazioni che prevedono migliaia di persone in terapia intensiva e altrettante morte. Indicativa la simulazione che dice che in Italia in caso di fine del lockdown a maggio, le persone ricoverate in terapia intensiva sarebbero 150.000. Quelle poi effettivamente riscontrate sarebbero poi state circa 400. Non è la sola informazione terroristica mascherata da modello matematico che ha sbagliato clamorosamente, ma è da notare che queste modelli-profezia continuano ad essere sfornati, continuano a cannare, ma la gente continua a crederci!

Mentre nei media impazzano notizie funeste, nei canali di informazione alternativa si scatena la controinformazione, da quella seria a quella più fantasiosa. Il SARS-Cov2 non esiste. Esiste ma non è grave come si dice. È colpa del 5G. È colpa dei rettiliani. È colpa di Bill Gates. E via discorrendo.

Escono numerose smentite e rettifiche, aggiunte, spuntano fuori i guanti, poi abbandonati, poi le mascherine da tutte le parti. La FIAT invece di fare merdomacchine finalmente decide di fare merdomascherine.

Ad oggi la situazione non è risolta, e ci prepariamo per la seconda ondata di contagi, morti e malati, seconda ondata che, qui in Spagna, si dice sia già in atto. Dove la vedano, non si sa.


Ma la gente ci crede e porta la mascherina anche al cesso ed usa il gel disinfettante come l'acqua minerale.

L'OMS ci avvisa che questo casino durerà per almeno altri 2 anni, e scienziati famosi ci dicono che porteremo mascherine anche dopo il vaccino, perchè non si sa mai. Il vaccino in produzione più promettente è un vaccino sperimentale prodotto dalla MODERNA. Tale vaccino dovrebbe inserire nel DNA del vaccinato la sequenza di alcune proteine del SARS-Cov2, in maniera tale che l'immunizzazione sia costante e duratura. E trasmissibile teoricamente alla prole. Se tale modifica del DNA possa produrre effetti collaterali a lungo termine, non lo sa nessuno, ma vista l'emergenza in atto il gioco vale la candela. Gli effetti collaterali a 3-5-10 anni sono soprattutto infertilità maschile e malattie autoimmuni


COSA CI DICONO I DATI UFFICIALI, OGGI

I dati dell'Istituto Superiore di Sanità ci dicono che, al momento, in Italia, quest'anno sono morte circa 10.000 persone in più rispetto al 2016, anno in cui si riscontrò un'altra forte epidemia influenzale. Altri confronti non si riescono a fare, visto che i dati non si trovano. Tale numero non dovrebbe destare stupore in quanto non abbastanza alto da dover adottare misure draconiane che hanno distrutto l'economia del paese come una guerra.

I dati spagnoli dicono lo stesso. Non solo, ma in spagna dal 2004 è in atto un deciso incremento delle morti annuali, che rende i numeri di quest'anno assolutamente nella norma.

Le persone non muoiono più come prima. Questo è un dato di fatto. A sostenuti numeri di positivi, corrispondono percentuali di morti simili a quelle della comune influenza. Inoltre, sembra che i morti di Covid19 siano stati, diciamo, sopravvalutati, come spiega il governatore del veneto Zaia.

Al di là del virus, sembra che la malattia non attacchi i polmoni, ma provochi delle tromboembolie. C'è chi dice che per questo è morta tanta gente: terapie sbagliate perchè non si conosceva la causa della morte, perchè le autopsie non venivano fatte. Curiosità spagnola: i cadaveri morti Covid anche qui non sono stati studiati, perchè il governo li ha classificati come "radioattivi".


COSA STA EFFETTIVAMENTE SUCCEDENDO: TRA REALTÀ e MINISTERO DELLA VERITÀ

La narrazione ufficiale vuole che crediamo che questa pandemia, se mai fosse giustificata nei numeri (e non lo è), non sia finita e dobbiamo vivere in una "nuova normalità" per molto tempo, forse per sempre.

Sappiamo per certo alcune cose.

1 - La prima è che un positivo ad un tampone non è un malato, e che comunque un asitomatico non trasmette il virus ma "potrebbe" farlo. È in base a quel potrebbe che le misure in atto vengono di fatto giustificate.

2 - Verificate da voi stessi che i paesi dove ci sono state le restrizioni maggiori, sono anche quelli con più malati e morti. In Argentina ed a Panama sono in lockdown da marzo (!) ed i contagi, i malati ed i morti non accennano a diminuire. La Spagna è il paese dove più si porta la mascherina, e quello con più contagiati. la Svezia non ha effettuato il lockdown e ad oggi non registra morti e pochi positivi al tampone.

3 - I tamponi danno molti falsi positivi. Io evito il tampone con ogni mezzo possibile. Oltre a non servire a nulla (soprattutto se siete asintomatici) ed essere costoso, può farvi entrare in una spirale perversa di quarantene e limitazioni alla libertà da cui potrebbe non essere facile uscire.

4 - Il SARS-Cov2 uccide chi già sta male, in particolare per quelle patologie croniche dovute allo stile di vita della nostra società perversa: diabete, pressione alta, problemi cardiaci, obesità. Datevi una regolata e se volete e non avete controindicazioni mediche fatevi come me un bel grammo di vitamina C al giorno che aiuta. Per la vitamina D e lo zinco, che sono raccomandati, informatevi perchè non ne conosco il giusto dosaggio.

5 - Il SARS-Cov2 non uccide più come prima, neanche la popolazione a rischio. Inoltre tutte le presunte complicazioni nei bambini, inclusa la sindrome di Kawasaki, non sono dimostrate e forse dovremmo dire che sono smentite dai bassi numeri di morti giovanili attribuite al Covid19 (morti che comunque avevano altre patologie).

6 - Le mascherine chirurgiche, cioè quelle più usate e consigliate, sono inutili e ciò è scientificamente dimostrato da 40 anni di ricerche mediche. Qui la bibliografia che ne tratta, ripresa da una newsletter che ricevo periodicamente.

  • Ritter et al., in 1975, found that “the wearing of a surgical face mask had no effect upon the overall operating room environmental contamination.”
  • Ha’eri and Wiley, in 1980, applied human albumin microspheres to the interior of surgical masks in 20 operations. At the end of each operation, wound washings were examined under the microscope. “Particle contamination of the wound was demonstrated in all experiments.”
  • Laslett and Sabin, in 1989, found that caps and masks were not necessary during cardiac catheterization. “No infections were found in any patient, regardless of whether a cap or mask was used,” they wrote. Sjøl and Kelbaek came to the same conclusion in 2002.
  • In Tunevall’s 1991 study, a general surgical team wore no masks in half of their surgeries for two years. After 1,537 operations performed with masks, the wound infection rate was 4.7%, while after 1,551 operations performed without masks, the wound infection rate was only 3.5%.
  • A review by Skinner and Sutton in 2001 concluded that “The evidence for discontinuing the use of surgical face masks would appear to be stronger than the evidence available to support their continued use.
  • Lahme et al., in 2001, wrote that “surgical face masks worn by patients during regional anaesthesia, did not reduce the concentration of airborne bacteria over the operation field in our study. Thus they are dispensable.”
  • Figueiredo et al., in 2001, reported that in five years of doing peritoneal dialysis without masks, rates of peritonitis in their unit were no different than rates in hospitals where masks were worn.
  • Bahli did a systematic literature review in 2009 and found that “no significant difference in the incidence of postoperative wound infection was observed between masks groups and groups operated with no masks.
  • Surgeons at the Karolinska Institute in Sweden, recognizing the lack of evidence supporting the use of masks, ceased requiring them in 2010 for anesthesiologists and other non-scrubbed personnel in the operating room. “Our decision to no longer require routine surgical masks for personnel not scrubbed for surgery is a departure from common practice. But the evidence to support this practice does not exist,” wrote Dr. Eva Sellden.
  • Webster et al., in 2010, reported on obstetric, gynecological, general, orthopaedic, breast and urological surgeries performed on 827 patients. All non-scrubbed staff wore masks in half the surgeries, and none of the non-scrubbed staff wore masks in half the surgeries. Surgical site infections occurred in 11.5% of the Mask group, and in only 9.0% of the No Mask group.
  • Lipp and Edwards reviewed the surgical literature in 2014 and found “no statistically significant difference in infection rates between the masked and unmasked group in any of the trials.” Vincent and Edwards updated this review in 2016 and the conclusion was the same.
  • Carøe, in a 2014 review based on four studies and 6,006 patients, wrote that “none of the four studies found a difference in the number of post-operative infections whether you used a surgical mask or not.”
  • Salassa and Swiontkowski, in 2014, investigated the necessity of scrubs, masks and head coverings in the operating room and concluded that “there is no evidence that these measures reduce the prevalence of surgical site infection.”
  • Da Zhou et al., reviewing the literature in 2015, concluded that “there is a lack of substantial evidence to support claims that facemasks protect either patient or surgeon from infectious contamination.”

Ho verificato i links uno ad uno, e sono tutti attendibili. Al contrario, i papers che dimostrano l'efficacia delle mascherine sono spesso fallaci, ed oltre a riportare conflitti di interessi più lunghi della discussione, sono anche stati disegnati in maniera errata, a detta degli stessi autori (cercavano altri rapporti causa-effetto...). Se le mascherine dunque non pregiudicano la salute come qualche medico dice, sicuramente non servono a nulla.

7 - Durante l'epidemia di spagnola del 1918-20 c'era in corso una guerra mondiale. Noi siamo vicini ad un conflitto tra Turchia e Grecia, tra Russia e USA e tra USA e Cina. Il Libano è esploso... perchè qualcuno faceva giardinaggio! Tutto coperto dalla narrazione della pandemia. La storia non si ripete ma ama far la rima. I ricconi di tutto il mondo si stanno trasferendo in Nuova Zelanda.

8 - Qualcuno sta facendo leva sulla pandemia per instaurare una sorta di regime sanitario, dove alla fine avremo perso altre libertà personali. Tutto ciò avviene col beneplacido della popolazione, che è frastornata da una narrazione che nei numeri non esiste.

9 - Io non farò i vaccini raccomandati, nè l'influenza nè il Covid, neanche sotto tortura. Qui ognuno decide per se quindi questo non è un consiglio, ma una esternazione personale. Essa viene dal fatto che il vaccino influenzale non solo è poco efficace, ma aumenta il rischio di prendersi il Covid in forma grave (gli studi nel video me li sono controllati tutti)

Il vaccino per il Covid invece, è di fatto un vaccino non solo non sperimentato a dovere, ma anche basato su una tecnologia mai vista prima (che, devo ammettere, dal punto di vista del ricercatore, è incredibilmente affascinante). Per una malattia che alla mia età uccide una persona su 100.000 (forse) mi sembra che non vi sia rischio/beneficio sufficiente.

C'è chi dice che il vaccino potrebbe creare a lungo termine problemi al DNA (di fatto lo modifica, almeno per ciò che riguarda moderna) e sterilità, dovuta al fatto che il recettore al quale il Covid si aggancia, l'ACE2, è espresso molto di più nei testicoli che nei polmoni.


MA VENIAMMO ALL'ECONOMIA

Ed ora occupiamoci della ciccia del blog. I rendimenti dei treasury sono sostanzialmente fermi nello stesso range da diversi mesi.

"Secco" Powell ha parlato la settimana scorsa fondamentalmente dando ragione a questo blog e agli altri che dicono la stessa cosa da anni.

Da questa situazione non se ne esce, si continuerà con QE infiniti fino a che non ci sarà più niente da comprare, anche se l'inflazione sale oltre in 2%. Ovviamente questo è mangime per polli: la FED ha capito che siamo in deflazione e che di "vera" inflazione non vedremo neanche l'ombra. La sistemeranno un po' come cercano di sistemare il numero dei disoccupati, taroccando un po' i numeri.

La sostanza secondo me, è che ci avviamo ad un controllo della curva dei tassi in stile Giapponese. Il decennale americano finirà sotto zero e il trentennale a zero. Come minimo. Lì, quando non ci saranno più altre opzioni, vedremo tassi molto negativi, l'ultima spiaggia per cambiare il corso dell'economia. Quanto tempo ci vorrà non lo so.

Nel frattempo, vedremo un azionario crescere? Non lo so, sicuramente quando scenderà non raggiungerà più i massimi per molti anni, questo è il vero problema. Quelle perdite saranno irrecuperabili. Le aziende sono quasi tutte incredibilmente sopravvalutate, e molte di fatto già non riescono a recuperare i massimi di marzo. Gli indici sono tenuti in piedi dai FAANG e qualcun altro, una situazione di crescità non organica ed incredibilmente rischiosa. Avete visto che succede se Apple fa -8%, giusto?

Il dollaro balla sulla resistenza di cui abbiamo già parlato. Se rompesse non si sa dove potrebbe arrivare. Un target può essere 1.26, dove passa la MM a 200 giorni.

Posso solo dire che se i tedeschi, che già hanno avuto una bella botta, sono contenti di perdere altre quote di export, che così sia. Se vogliono l'eurone, si accomodino. La BCE che farà? Ricordate quendo dissi che ad un certo punto dovranno scegliere tra aiutare le persone o far cadere l'euro e l'unione?

La bravura qui è quella di rendersi conto quando uscire dall'azionario e dai treasury, perchè un giorno anche tutta la carta straccia stampata finirà nell'economia reale, facendo partire l'inflazione. Ma non per molti anni, almeno secondo me. Insomma lo so che è una ovvietà, però almeno qui sappiamo che sta succedendo a livello macroeconomico, i rischi che stiamo corrrendo, e non è cosa da poco.

Personalmente ritengo che al momento i portafogli in stile all-weather (azionario, obbligazionario, oro e metalli preziosi) siano i più promettenti, anche se io non ci metterei più del 15% di azionario, e non meno del 20% di oro. È ovvio che chi segue un portafoglio specifico non dovrebbe cambiarlo per nessun motivo, perchè si basa proprio sull'idea di non cambiare, per nussun motivo al mondo.

Ed eccoci al collegamento col Covid. Qualsiasi problema economico da qui in poi verrà riportato come causa alla pandemia in atto. Ecco perchè è importante che questa duri il più possibile. I media e la politica sono i poteri dedicati a far si che questo accada. E non fatevi neanche infinocchiare dal fumo della propaganda: il fine ultimo è la distruzione della classe media, e l'inoculazione di questo vaccino, che se i timori sono veri ridurrà finalmente la popolazione, tra cancri ed infertilità indotta. Ci sono due vie per far si che l'umanità non distrugga il pianeta: una è educarla, l'altra dominarla. La prima è molto difficile, la seconda non solo più facile, ma adatta alle menti psicopatiche che sono in cima alla piramide. 

Non disperate: questo periodo nella sua angoscia è storico, mai visto prima, potenzialmente unico per fare un sacco di soldi o assistere ad un salto nella consapevolezza dell'essere umano. Sempre che non diventiamo tutti schiavi con la mascherina e il tatuaggio quantico.

Per chiudere, non so se ricordate quante volte abbiamo parlato della necessità del sistema finanziario di fare "RESET", vista l'insostenibilità del debito, soprattutto privato. Ora, avete visto il tema della prossima conferenza di Davos? No? Guardate sotto.













Scendete ancora






















"Per un nuovo contratto sociale centrato sulla dignità umana..."

Daje a rideeeeeeeeeeee! Ormai sono a volto scoperto perchè pensano che la gente è scema e non ci arriva proprio. Forse hanno ragione, forse no.


Un saluto

Ivano


Link all'aggiornamento precedente

22 commenti:

  1. Ciao. Non capito: dici che il trentennale USA renderà zero con deflazione, ma non sai quando. Poi dici che bisognerà essere bravi ad uscire al momento giusto causa inflazione. Dunque fino a che non si arriva a zero di rendimento, possiamo stare tranquilli. Giusto? Altrimenti non mi spiego le due visioni contrapposte.
    Grazie e ben tornato.
    Tex

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    1. Si giusto, ma questa è la mia visione, supportata dai fatti di cui discutiamo da due anni. Posso anche sbagliarmi, e vedere i tassi che salgono. In questo gioco non ci sono certezze. Al momento quello che so è che con un mondo mezzo bloccato e milioni di persone disoccupate, l'inflazione può salire solo se la taroccano.

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    2. In effetti questa è anche la visione condivisa dagli ultimi report Bridgewater, come per esempio nel link che avevo postato come commento ad un post precedente.
      Unica differenza è che Dalio e i suoi sostengono che la Fed abbia le armi per uscire dalla deflazione abbastanza velocemente, stampando moneta.
      Il dubbio su all weather sul quale mi sto interrogando non è tanto nel breve (visto che un aumento dei tassi nel breve è poco probabile e visto che c'è ancora un pò di spazio di discesa dei tassi), ma più sul medio/lungo.
      Che senso può avere un all weather o simili in un contesto di tassi a zero o negativi? I bond rappresenterebbero davvero un cuscinetto per il portfolio, in assenza di redditività? O aumenterebbero invece solo il rischio del portfolio stesso?
      E poi, se in un portfolio si eliminasse la sezione bond, con cosa ti tuteli in caso di decrescita dei mercati? Il timore è che una gestione passiva dei propri soldi, alla quale auspicherei almeno per la porzione rilevante dei miei risparmi, stia diventando obsoleta in questo contesto
      Ciao
      Paolo

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    3. Dalio ha creato l'allweather nel 2007 se non erro, quindi è tarato per i tempi che vedeva profilarsi (in quella crisi Dalio pensava di essere già al capolinea). Sicuramente l'AW in termini di bond è molto sbilanciato sul lungo periodo. L'alternativa in previsione di inflazione sono i TIPS, ma diversi studi fanno notare come alla fine non siano così performanti.

      È una bella gatta da pelare, ma alla fine certi portafogli si sono dimostrati vincenti anche quando non ci si aspettava lo fossero. Portafogli con mix di bond a breve e lungo termine ad esempio si sono comportati inaspettatamente bene anche in anni di alta inflazione.

      A me preoccupa l'azionario. Se l'americano farà come il giapponese, la borsa non vedrà più certi massimi, e quindi lì si perderanno soldi che non si rivedranno mai più.

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    4. La Fed sta cercando, per l'ennesima volta, di far aumentare l'inflazione stampando moneta, una cura che ha già dimostrato di non funzionare. L'inflazione dell'offerta di moneta non crea necessariamente l'inflazione dei prezzi, o meglio l'offerta di moneta gonfiata crea inflazione dei prezzi solo dove scorre il denaro. Per anni il denaro gratuito o quasi è finito a gonfiare i prezzi di azioni e obbligazioni, ma non i prezzi di beni e servizi i quali aumentano quando si mette l'ulteriore offerta di moneta direttamente nelle mani delle persone attraverso l'aumento dei salari, maggiori sussidi di disoccupazione e assegni di stimolo, a parità di beni e servizi disponibili.

      Emettendo moneta a debito il flusso di denaro viene sì creato, ma non nel "giusto ambiente", ovverosia nell'economia reale. Basterebbe notare come la velocità di circolazione della moneta sia calata proprio in concomitanza con il punto in cui i consumatori sono stati costretti a indebitarsi per sostenere il loro tenore di vita.

      Seconda considerazione

      https://fred.stlouisfed.org/graph/?g=vlo3

      Questo è il grafico della differenza tra il PIL effettivo degli Stati Uniti e il PIL potenziale (quello che gli economisti chiamano "output gap"). Tanto più la linea va in negativo, tanto più l'ambiente è deflazionistico perchè significa che l'economia ha capacità inutilizzate. Lascio a voi ulteriori commenti.

      Terza considerazione
      Ho fatto un piccolo esercizio: ho considerato i rendimenti dei titoli di stato americani a 10 anni e li ho confrontati con quelli di titoli altrettanto sicuri come quelli tedeschi e giapponesi; ho anche preso in esame la variazione del tasso di cambio EUR/USD e USD/JPY nel periodo considerato. Ebbene, nonostante il recente calo del dollaro (in particolare nei confronti dell'euro) un ipotetico investitore giapponese od europeo troverebbe ancora di gran lunga conveniente investire in treasuries americani piuttosto che in titoli di stato locali.

      Quarta considerazione
      Nel lungo periodo la crescita del PIL reale di un paese può essere approssimativamente considerata pari alla somma del tasso di crescita della popolazione in età lavorativa più il tasso di crescita della produttività del lavoro: per gli Stati Uniti entrambe queste due variabili sono in calo da circa un decennio. Visto quindi che il movimento dei tassi è altamente correlato al movimento della crescita del PIL, il quale è tendenzialmente in calo, ben difficilmente i tassi potranno aumentare (e i prezzi dei treasuries scendere) in un prossimo futuro.

      Quinta considerazione
      Se c'è una cosa che ho imparato nella mia vita di trader e investitore è che, nel corso della storia, non sono mai fondamentali a raggiungere il mercato, ma il contrario! Le azioni non sono l'economia, ma l'economia è un riflesso di ciò che supporta i prezzi delle attività più elevati: i profitti aziendali. L'unica domanda è: che cosa provocherà questa inversione? Ritengo che sarà un evento esogeno e inaspettato che colpirà a sorpresa e arriverà quando gli investitori inizieranno a "scontare" gli avvisi, presumendo che siano sbagliati. E quando accadrà il danno sarà consequenziale e il dollaro salirà.

      Sesta ed ultima considerazione
      Portafogli poco correlati e ben diversificati come l'all weather continueranno a fare bene, ma i rendimenti nel prossimo decennio saranno, secondo me, molto bassi. Il vero "must" sarà utilizzare più sistemi di trading che creino condizioni di drawdown e di rischio diverse dal punto di vista della probabilità e che siano il meno possibile omogenei fra loro, in modo così da poter scegliere il più adatto alle contingenti situazioni di mercato.

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    5. Vorrei aggiungere all'attenta analisi di Fabio:

      punto 1: da tenere d'occhio proprio la velocità di circolazione: sarà quella che ci indicherà se e quando potrebbe riiniziare il ciclo e generarsi inflazione.
      punto 6: la tua proposta può venire da un portafoglio "allargato" a più strumenti o a gestione attiva, dove si possa ad esempio passare da un AW a un GB. Nel caso della gestione attiva si richiedono più conoscenze e più tempo. Per allargare posso dirvi dopo 6 mesi di prova su eToro che un 2% di BTC in portafoglio aiuta i rendimenti dello stesso, essendo spesso scorrelato da azionario e oro.

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    6. Non posso che essere d'accordo con voi.

      Il problema credo sia la sintesi di queste 2 vostre affermazioni:

      Fabio: "Portafogli poco correlati e ben diversificati come l'all weather continueranno a fare bene, ma i rendimenti nel prossimo decennio saranno, secondo me, molto bassi."

      Ivano: "Nel caso della gestione attiva si richiedono più conoscenze e più tempo".

      L'AW è comodo e tranquillizzante per i propri risparmi, poichè ti senti protetto anche nei momenti di crollo. Almeno io ho reagito così durante il COVID. Passare ad una gestione attiva, richiede quanto detto da Ivano, insieme a nervi ben più saldi.

      Per GB, Ivano, intendi Golde Butterfly? Se capisco bene: secondo te può aver senso passare da un portfolio ad un altro a seconda delle condizioni? E secondo quali principi?

      Grazie a tutti come sempre.
      Paolo

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    7. A proposito di BTC esiste questo ETF (DE000A27Z304) che replica l'andamento del Bitcoin, buono per chi non volesse acquistare direttamente il sottostante.

      Già che ci sono vorrei spendere un paio di parole su quello che sarà, in un prossimo futuro, l'investimento più performante: l'ORO. Ci sono talmente tante circostanze economiche a favore di un imponente rialzo che non credo di sbagliarmi.

      https://invst.ly/s266f

      Nel medio periodo sembra stia formando un triangolo ascendente: la probabile rottura del lato superiore dovrebbe segnare la ripresa del trend al rialzo.

      Molto più interessante invece la condizione di lungo periodo, perchè se dovesse ripetersi la situazione del passato potrebbe essere possibile moltiplicare il capitale investito per diverse volte.

      https://www.macrotrends.net/1333/historical-gold-prices-100-year-chart

      Negli anni '70 si ebbe il bull market più lungo e famoso di questo metallo. Dall'inizio del 1970 alla fine del 1974 l'oro ebbe un rialzo delle quotazioni del 586,1%; poi fece una correzione del 47% prima di riprendere con un successivo rialzo molto più forte del precedente pari al 743,5% nel 1980.

      Il pattern degli anni '70 è incredibilmente simile a quello che sta succedendo in tempi più recenti. Tra il 2003 e il 2011 il rialzo dell'oro è stato del 634,1%; poi, tra il 2012 e il 2015 è arrivata una correzione del 42,6%. Ora la risalita è appena iniziata, e se dovesse ripetersi con le stesse proporzioni di quella degli anni '70, dovrebbe portare l'oro a 8.000 dollari.

      Personalmente mi accontenterei anche di meno, resta il fatto che il potenziale di rialzo è comunque parecchio elevato visto che qualcosa di molto simile si sta preparando.

      Staremo a vedere, alla prossima.

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    8. Si intendo il Golden Butterfly. Passare da uno all'altro è di fatto una gestione attiva semplificata. Immaginiamo ad esempio, di avere un GB (40% azionario, 40% bond e 20% oro) fino al 2018. Da li capiamo che l'azionario rischia mentre meglio avere più bond a lungo. Si può passare a un AW modificato (tenendo il 20% di oro, facendo scendere la quota di azionario) oppure un PP (25 oro, 25 azionario, 50 bond). Da tenere in considerazione che il cambio oltre a poter non essere giusto, può presupporre un pagamento maggiore di tasse dovuto al capital gain.

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    9. Vorrei aggiungere, che Chi Sa nella storia della finanza si è sempre spostata dall'azionario all'obbligazionario in funzione del ciclo economico a 10 anni e delle condizioni macro. Oro in situazioni particolari. Tutto ciò è venuto meno col QE, che ha fatto salire tutto indistintamente. Questa di fatto è una gestione attiva di un portafoglio che contiene un solo assett.

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    10. Lasciamo da parte il trading e proviamo a dare una risposta a questa domanda fatta da Paolo: "Se capisco bene: secondo te può aver senso passare da un portfolio ad un altro a seconda delle condizioni? E secondo quali principi?"

      La mia risposta è un sì deciso. Dati i 4 strumenti di un portafoglio come il Permanent di Browne per esempio, si potrebbe considerare una variazione dei pesi tenendo presente la fase del ciclo economico in cui ci trova:
      Ripresa: allora sovrappeso azioni growth
      Espansione: allora sovrappeso azioni value + commodities
      Rallentamento: allora sovrappeso obbligazioni a breve termine + cash
      Contrazione: allora sovrappeso obbligazioni a lungo termine
      Per i più pigri che preferiscono la "pappa pronta" si potrebbero variare i pesi seguendo le indicazioni di questo ottimo sito https://logical-invest.com/app/strategy/pp/enhanced-permanent-portfolio-strategy (registrazione gratuita per dati in tempo reale).

      Sempre facendo riferimento al portafoglio Permanent si potrebbero anche variare i pesi a seconda del tipo di strategia utilizzata:
      per esempio strategia "trend follower": si investe nei soli ETF (sempre al 25%) che hanno i prezzi sopra a SMA a 10 mesi e, se il prezzo scende sotto, si resta in contanti (data del controllo ultimo giorno del mese);
      oppure si potrebbe decidere per una strategia "momentum": si investe al 50% cadauno nei soli 2 ETF col maggior rendimento degli ultimi 6 mesi, con revisione del portafoglio ogni ultimo giorno del mese.
      Qui per scegliere quale strategia adottare nel momento contingente basta tener presente che le strategie trend following performano meglio delle strategie momentum subito dopo un mercato ribassista dovuto ad una recessione, ma devono essere fermate durante i mercati laterali, mentre le strategie momentum funzionano bene durante le recessioni e le correzioni a breve termine, ma peggio durante le fasi di ripresa e durante forti cali e crescite repentine.
      Si potrebbero considerare altre regole operative, come uno stop loss anti crash del 7% su base di 3 settimane nella strategia momentum, raggiunto il quale si esce, oppure le regole operative per definire un mercato laterale (durante il quale stare fuori) nella strategia trend follower (qui avrei delle idee, ma il discorso diventerebbe un po' troppo lungo e complesso).

      Il punto è che bisogna considerare l'intero portafoglio come fosse un unico strumento (le cui quotazioni non si possono trovare belle e pronte).
      C'è un minimo di lavoro da fare ma ne vale decisamente la pena, perchè i rendimenti aumentano a fronte di un rischio di drawdown che diminuisce.

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    11. E' una bella idea Ivano. Ma delle commodities dell'AW che se ne fa?

      Su BTC: se anche Fabio comincia and interessarsene... lo vedevo più scettico di tutti, se non ricordo male

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    12. Le commodities dell'AW sono prevalentemente petrolio... Devo dirti io dove andrebbero messe se seguissi una gestione attiva? Riguardo BTC, io lessi un paper dove dimostravano che un 1-2% fa da hedging molto bene, ed effettivamente non è male. Una tale percentuale fa si che anche se sparisse non pregiudicherebbe il portafoglio in maniera irrimediabile.

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    13. Per come sono fatto Fabio direi che sono più propenso a seguire il ciclo economico che il trend.

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  2. Si sono d'accordo sull'azionario.
    Il punto sarebbe, che, qualora questo crollasse, ti rifaresti almeno in parte con gli altri asset. Ovviamente è teoria, ma è la base della filosofia di certi tipi di portfolio.
    Oro, come dici tu, è ovviamente un'idea e fra le righe dei report Bridgewater che ho letto, credo che anche loro stiano pensando ad un incremento della posizione. Sempre che poi quello che che scrivono o dicono rappresenti la verità. In generale però il loro canale youtube è gratuito ed interessante. Suggerisco personalmente la visione.

    Un'altra domanda: ma i bond cinesi? Rappresentano secondo te un'alternativa, seppur ovviamente in proporzioni ridotte?

    grazie
    Paolo

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    1. Attenzione, nei portafogli come AW gli asset servono a fare hedging, "coprire" le altre posizioni, non ha "rifarsi" delle perdite. Se l'azionario va giù, gli altri assets come bond e oro vanno su e limitano le perdite, cioè riducono la volatilità del portafoglio, evitando anche abbandoni dovuti a perdite elevate che impattano a livello emozionale. Un conto è un drawdown massimo del 10-15%, un altro è una scoppola del 40%. L'idea di fondo però, è che nel lungo periodo tutti gli asset salgano. L'oro sale seguendo la perdita del valore del dollaro, i bond staccando cedole, e l'azionario perchè il PIL mondiale cresce sempre. Il ribilanciamento annuo aiuta a "vendere sui massimi e comprare sui minimi". Ma che succede se un intero assett come l'azionario non recupera le perdite? È un po' come il bond negativo che non stacca più cedole...

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    2. I bond cinesi hanno il rischio cambio, e Pechino svaluta in continuazione. Il dollaro invece in ogni momento di panico si rafforza.

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  3. https://www.ft.com/content/41970bab-beb5-4e83-aa78-29e939f4041b?shareType=nongift

    Abbiamo qualche indizio su dove provenivano i soldi del rialzo dei FAANG...

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  4. Buongiorno a tutti,
    devo assolutamente sconfiggere la pigrizia e decidermi a leggere questo libro
    https://www.corriere.it/economia/opinioni/20_settembre_10/investitore-intelligente-miglior-libro-soldi-mai-scritto-perche-momento-leggerlo-e76d79ca-f2af-11ea-86fc-7fbaee355822.shtml
    saluti

    Moris

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    1. Se conosci l'inglese puoi prendere intanto una scorciatoia: https://www.youtube.com/watch?v=npoyc_X5zO8&t=617s

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  5. "Grande reset", ecco il programma

    https://www.globalresearch.ca/imf-wef-great-lockdown-great-transformation/5721090

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