Sono usciti altri dati sul Covid-19. Guardate un po' la figura sotto presa da Repubblica.
Vista così sembrerebbe che l'ultimo decreto era fondamentale per arginare l'epidemia.
Invece se vediamo meglio notiamo che il trend di crescita dei guariti non è cambiato. Non solo, nei dati di crescita percentuali nella figura in basso, ci accorgiamo che sin dall'inizio la tendenza dei contagi era in discesa e quindi che il "Chiudi Italia" non è servito ad una beneamata fava, o forse al limite ad una favetta.
Ricordate poi che qualsiasi misura mostra i suoi effetti dopo 10 giorni, tempo di incubazione media del virus. Le modalità più libertine del decreto dell'8 marzo erano già sufficienti, perchè un virus che si tramette per contatto, con goccioline di saliva o con aereosol, non può trasmettersi all'aria aperta se si mantengono le distanze di sicurezza (che sono di 2-3 metri, non di 1). Invece questi espertoni ci hanno rinchiuso in casa, mettendo a repentaglio la nostra salute fisica e mentale. Chi sta contando i suicidi e le morti per diabete, cardiopatie, malattie polmonari, che hanno tra le cure attività all'aria aperta?
A ulteriore prova di quello che dico, ci sono i dati dei cugini spagnoli: dopo tre settimane di reclusione totale, tutte le curve appaiono seguire la stessa dinamica dell'Italia. Tempi differenti, restrizioni differenti nel tempo, stesso risultato.
Abbiamo insomma dimostrato matematicamente che per attuare misure del cazzo, ci vogliono sicuramente teste... geniali! Teste che poi ci verranno a dire che siamo salvi grazie a loro, con altre teste che gli crederanno.
Ecco dunque la solita megaballa smentita dagli stessi dati, che funziona perchè la gente legge ma non capisce.
Polonio: “Che cosa state leggendo, mio signore?” Amleto: “Parole, parole, parole”.
Andiamo a vedere un po' di Bussole del Forex visto che parliamo di tendenze. EURUSD:
Vista così sembrerebbe che l'ultimo decreto era fondamentale per arginare l'epidemia.
Invece se vediamo meglio notiamo che il trend di crescita dei guariti non è cambiato. Non solo, nei dati di crescita percentuali nella figura in basso, ci accorgiamo che sin dall'inizio la tendenza dei contagi era in discesa e quindi che il "Chiudi Italia" non è servito ad una beneamata fava, o forse al limite ad una favetta.
Ricordate poi che qualsiasi misura mostra i suoi effetti dopo 10 giorni, tempo di incubazione media del virus. Le modalità più libertine del decreto dell'8 marzo erano già sufficienti, perchè un virus che si tramette per contatto, con goccioline di saliva o con aereosol, non può trasmettersi all'aria aperta se si mantengono le distanze di sicurezza (che sono di 2-3 metri, non di 1). Invece questi espertoni ci hanno rinchiuso in casa, mettendo a repentaglio la nostra salute fisica e mentale. Chi sta contando i suicidi e le morti per diabete, cardiopatie, malattie polmonari, che hanno tra le cure attività all'aria aperta?
A ulteriore prova di quello che dico, ci sono i dati dei cugini spagnoli: dopo tre settimane di reclusione totale, tutte le curve appaiono seguire la stessa dinamica dell'Italia. Tempi differenti, restrizioni differenti nel tempo, stesso risultato.
Abbiamo insomma dimostrato matematicamente che per attuare misure del cazzo, ci vogliono sicuramente teste... geniali! Teste che poi ci verranno a dire che siamo salvi grazie a loro, con altre teste che gli crederanno.
Ecco dunque la solita megaballa smentita dagli stessi dati, che funziona perchè la gente legge ma non capisce.
Polonio: “Che cosa state leggendo, mio signore?” Amleto: “Parole, parole, parole”.
Andiamo a vedere un po' di Bussole del Forex visto che parliamo di tendenze. EURUSD:
La musica non cambia.
EURCHF:
Il caro vecchio franco svizzero è sempre un evergreen nelle crisi, e si sta comportando come nel post crisi 2008, rafforzandosi in barba ai fondamentali. La BNS lo permetterà?
EURCHF:
Il caro vecchio franco svizzero è sempre un evergreen nelle crisi, e si sta comportando come nel post crisi 2008, rafforzandosi in barba ai fondamentali. La BNS lo permetterà?
USDJPY:
Stagnante, ma con quella che potrebbe essere la formazione di un triangolo ribassista e la bussola che punta all'ingiù. Se la situazione economica peggiora ed andiamo in deflazione, non mi sorprenderei che i soldi volassero sullo yen.
Oggi basta così, non so che altro dirvi. Facciamo solo un riassunto delle aspettative dell'anno:
- Interessi sui treasury in lenta ma inesorabile discesa
- Rafforzamento del dollaro sull'euro ma in generale a livello internazionale
- Caduta dei mercati progressiva ma probabilmente fatta tra un rimbalzo del gatto morto e l'altro. Dobbiamo arrivare almeno ad un -70% dai massimi storici, più o meno come nel '29.
A presto.
Grazie Ivano per i tuoi acuti commenti sui fatti di attualità: leggo il tuo blog più per questo che per la borsa, dato che il trading non fa per me. Mi conforta sapere che c'è ancora qualcuno che si pone il problema delle libertà personali, tra tanta gente che plaude ad ogni irrigidimento, additando come irresponsabili untori tutti quelli che mettono il naso fuori di casa.
RispondiEliminaGrazie a te. Comunque non c'è solo trading, ma anche investimento, ed io direi che qui trattiamo molto più il secondo che il primo. Ciao.
EliminaCosa ne pensi del P2P lending e in questo tipo di investimenti in generale su piattaforme quali Bondora o Mintos?
RispondiEliminaIvan.
Ivan mi dispiace ma non mi sono mai informato a fondo su questo. In generale, presti a dei privati invece che a delle aziende. Visto che io non so valutare se un privato mi restituirà il prestito mentre so valutare una azienda, preferisco l'investimento azionario.
EliminaUna cosa in più. Vista la situazione finanziaria globale occhio a prestare soldi a privati. Molte aziende chiuderanno e tanti si troveranno senza reddito...
EliminaInteressante l'analisi che hai fatto su USDJPY, del tutto condivisibile.
RispondiEliminaSolitamente il cambio tra yen e dollaro americano viene preso come misura della tensione della speculazione internazionale. Poichè i tassi giapponesi sono a zero da molto tempo, gli speculatori trovano conveniente indebitarsi in yen per investire in asset a rischio. Nel momento in cui le turbolenze prendono il sopravvento, smontano velocemente le posizioni in yen uscendo dal rischio, trovandosi costretti a ricomprare yen per restituire i prestiti precedentemente stipulati: lo yen quindi si rafforza. Nei momenti di massimo rischio lo yen tende ad aumentare nei confronti del dollaro.
Come l'oro, il franco svizzero e il dollaro americano anche lo yen è considerato una valuta rifugio. Inoltre quando il differenziale di rendimento tra il governativo decennale statunitense e quello giapponese tende a restringersi come adesso https://invst.ly/qd9nv, il cambio USD/JPY dovrebbe spingersi più in basso.
WARNING !!!!!!!
RispondiEliminaIn questo periodo di forzato lockdown sono alquanto vigile e attento alle notizie che via via ci provengono da varie fonti sull'attuale periodo di crisi sanitaria ed economica.
Sul sito della Fed di New York ho trovato questo articolo https://libertystreeteconomics.newyorkfed.org/2020/04/the-value-of-opacity-in-a-banking-crisis.html, a mio avviso molto inquietante e che deve far riflettere. Sostanzialmente la Federal Reserve di New York (non un organismo periferico qualsiasi, ma la principale filiale operativa del Fed) sulla base di un'analisi approfondita della crisi del 1929, lascerebbe trasparire l'utilità di secretare i bilanci bancari nei momenti di crisi.
La ratio del "suggerimento" dovrebbe essere questa: meglio non far conoscere i bilanci di banche che, in un periodo in cui i mutui delle famiglie non verranno pagati per mesi, potrebbero portare a disparità tra i bilanci delle banche più in difficoltà rispetto a quelle che invece potranno rimanere a galla. Infatti ci potrebbe essere il pericolo di fughe di capitali o comunque travasi di liquidità verso gli istituti migliori. E se per una singola banca i depositi vengono a mancare il suo default è certo: anzi si aprirebbe una serie di problematiche a catena che neppure tutti gli sforzi monetari della banca centrale riuscirebbe più a controllare.
A mio modo di vedere la cosa è gravissima. Anche le banche sono aziende e abbiamo il sacrosanto diritto di conoscere la situazione finanziaria, patrimoniale e reddituale dell'istituto in cui teniamo i nostri soldi!
E se questo vale per l'America, cosa dovremo dire in Europa, dove la situazione del sistema bancario è ben peggiore?
L'ho già detto ma è sempre meglio ripeterlo: non tutte le banche sono uguali ed è quanto mai necessario fare molta attenzione in che banca depositiamo i nostri risparmi.
Grazie Fabio. Purtroppo ho già ammesso in passato questa mia grave lacuna che fatico a colmare: mentre sulle attività industriali sono abbastanza bravo a valutare la solidità, sul settore bancario no. Sarebbe bello sapere come valutare la solidità bancaria, al di là degli indicatori che tutti conoscono (e dei quali quindi non saprei stimare l'attendibilità).
EliminaIo uso solo due indicatori che nel tempo hanno dimostrato la loro affidabilità.
EliminaIl primo è il Common equity tier 1 (il famoso Cet1) che si trova allegato ai bilanci (o ai report delle trimestrali) delle banche. E' dato dal rapporto tra il patrimonio della banca (capitale versato + riserve + utili non distribuiti) e gli impieghi ponderati per il rischio. Naturalmente più è alto e più la banca risulta solida dal punto di vista patrimoniale; è bene sia comunque sempre superiore al 10,5%. E' un parametro affidabile al 100% anche se conoscibile solo a determinate scadenze e quindi non sempre aggiornato al momento del calcolo. E' individuabile facilmente, soprattutto per le banche più solide, che spesso sbandierano il loro alto Cet1 come motivo di vanto.
Come secondo parametro io uso mettere a confronto l'andamento del titolo bancario in borsa con l'indice di riferimento. https://www.borsaitaliana.it/borsa/indici/indici-settoriali/grafico.html?indexCode=IT8300&lang=it Andando sul sito della borsa italiana prendo il grafico a 5 anni del FTSE Italia banche e nello spazio "cerca titolo da comparare" inserisco il codice della banca che mi interessa e schiaccio il tasto compara: quello che cerco è un grafico della banca che sta al di sopra del grafico dell'indice, il che mi indica che la banca in questione sta facendo meglio della media delle banche italiane.
Spero di essere stato utile.
Grazie Fabio
EliminaGrazie Fabio !!!! buono a sapersi....per tempo
RispondiEliminaIo, anche per altri motivi, ho vari conti. Cerco di distribuire il capitale, anche se non so se davvero possa servire.
RispondiEliminaMa se una banca fallisce, agli investimenti che hai fatto tramite quella banca, tipo ETF, cosa succede?
Ciao
Paolo
Avevo scritto qualcosa al riguardo tempo fa proprio su questo sito, ma non ricordo dove.
EliminaSe possiedi titoli azionari della banca fallita perdi tutto.
Se possiedi obbligazioni della banca fallita sei ugualmente chiamato a farti carico delle perdite, al pari dei correntisti.
I correntisti (o i titolari di conti deposito) sono però garantiti fino a 100.000 Euro dal Fondo Interbancario di tutela dei depositi. Attenzione però: questo Fondo non ha risorse illimitate ed è nato per assicurare i conti correnti, non per risolvere crisi bancarie: vedete voi!
Se invece hai altri tipi di investimenti nel conto titoli (altre azioni, fondi comuni, ETF, titoli di stato ecc.) non perdi niente e il conto titoli potrà essere o trasferito presso altra banca di tua scelta, o passato automaticamente ad un eventuale nuovo istituto di credito che sorge ex-novo dalle ceneri della vecchia banca fallita o che la rileva.
Il problema più grande nasce proprio salla soglia dei 100.000 euro, che rende molti tranquilli, un po' come quelli che si mettono la mascherina senza sapere che posizionata male è più pericolosa che non metterla. Questi non riescono a trovare 500 miliardi per mandare avanti l'economia italiana, figuriamoci se sanno come tutelare 4000 miliardi di depositi!
EliminaIn più c'è il bail-in, la legalizzazione del furto.
Diciamo che più il deposito è basso, più si è "sicuri". Potrebbero decidere arbitrariamente che solo i depositi fino a 50.000 o 20.000 sono tutelati.
Assolutamente d'accordo, anche per questo ho vari conti
EliminaEsatto, ed è quello che mi aspetto succederà.
EliminaFuori tema, lo so, ma vorrei fare alcune riflessioni su quella che passerà alla storia come la "manovra più grande mai vista in Italia", il tono vuole essere ovviamente sarcastico; mi sto riferendo al recente "decreto liquidità" varato dal governo Conte https://www.corriere.it/economia/finanza/20_aprile_06/prestiti-piccole-aziende-stato-garantisce-100percento-restituzione-sei-anni-821fdf9c-7846-11ea-98b9-85d4a42f03ea.shtml col quale si "invitano" di fatto gli imprenditori in difficoltà finanziaria a chiedere prestiti alle banche a tassi agevolati con possibilità di rimborso in 6 anni e garanzia pubblica a copertura da parte dello Stato in caso di mancato rimborso del prestito, per un importo pari a 400 miliardi di euro.
RispondiEliminaProvate un attimo a seguirmi in questo ragionamento.
Dal sito https://tradingeconomics.com/italy/government-revenues si evince che le entrate da tassazione medie mensili per il periodo che va dal 1980 al 2020 del governo italiano risultano pari a 26,28 miliardi di euro, quindi 315,36 miliardi all'anno. Ora poichè il trend è in aumento, possiamo ragionevolmente supporre che negli ultimi anni le entrate fiscali risultino più alte, come risulta per esempio dal calcolo relativo all'anno 2019, nel quale sono risultate pari a 526,04 miliardi. Prendiamo quindi per buono un dato annuo dai 400 ai 500 miliardi di euro annui. Notate anche voi una "strana analogia" con quei 400 miliardi stanziati dalla manovra? Ecco il ragionamento: poichè è evidente che il governo non potrà quest'anno chiedere quei 400-500 miliardi di tasse ai cittadini come al solito, ecco la "geniale idea": perchè non affidare alle banche il compito di assicurare buona parte di questo gettito fiscale? Infatti, si noti bene, lo Stato non spende davvero quei 400 miliardi stanziati, ma si limita a garantirli. 400 miliardi per 6 anni fanno 67 miliardi l'anno. Facendo l'ipotesi peggiore che ogni anno fallisca il 10% delle aziende che chiederanno quei prestiti, la massima perdita annua per lo Stato sarebbe di 6,7 miliardi da ripagare alle banche per crediti inesigibili. Si ottiene quindi il risultato che per un esborso di 6,7 miliardi le banche vengono "arruolate" dallo Stato come erogatori di liquidità per le imprese, in modo da mettere in grado queste ultime di pagare di nuovo quei 400-500 miliardi l'anno negli anni futuri.
Il governo sa bene che la probabilità di pagare quella cifra per le imprese l'anno prossimo sarà davvero molto scarsa, ma almeno mette in sicurezza il gettito fiscale di quest'anno e scongiura un possibile declassamento dei nostri titoli di Stato da parte delle implacabili agenzie di rating. Inoltre guadagna tempo e può continuare a sperare in un miracolo da parte dell'Eurogruppo o della BCE.
Il decreto liquidità è sospeso fino all'approvazione da parte della Commissione Europea. In tempi normali verrebbe sonoramente bocciato come aiuto di Stato, ma vogliamo scommettere che visto che accontenta le banche questa volta riceverà l'OK di Bruxelles.
Il settore privato italiano era uno dei meno indebitati d'Europa, ben sotto la media, ma ecco che, con l'avvallo dello Stato, si riuscirà a mettere le mani anche su questo.
Chiuso ragionamento. Spero solo di farvi capire con chi abbiamo a che fare. Le piccole imprese chiuderanno per sempre, le grandi delocalizzeranno definitivamente e io di certo ...... non morirò in Italia!
E siccome mi sembra che anche qui seguiranno le orme italiane, ho paura che dovrò scapparmene anche da qui. Avevo detto che Sanchez avrebbe distrutto la Spagna, ma pensavo lo avrebbe fatto in ventanni. Si vede che è proprio bravo.
EliminaIl Covid-19 ha purtroppo favorito per l'accelerazione degli eventi.
RispondiEliminaSecondo i dati dei miei indicatori, l'inizio della recessione verrà decretato in marzo o aprile 2020 per gli Stati Uniti.
RispondiEliminaCredo che ormai non servono neanche più gli indicatori...
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