domenica 2 febbraio 2020

Aggiornamento FTSE MIB al 31 gennaio 2020 ----------------------- Influenze cinesi


I paesi in via di sviluppo ci deliziano con un'altra fantastica epidemia. E mentre tutti pensano al vaccino (da fare, oppure intanto usiamo quello antinfluenzale normale che non serve per il coronavirus ma tutto fa brodo), nessuno pensa che se dormi insieme alle galline o tratti gli animali così...


...prima o poi qualcosa dovrà succedere.

Oppure siamo vittime di un complotto ed il virus è stato fatto scappare apposta, dopo essere stato creato in un laboratorio. Senza entrare nel dettaglio (da dove viene, quanto è grave, dobbiamo preoccuparci, possiamo mangiare al ristorante cinese, etc., tanto non le sapremo mai le risposte a queste domande) preoccupiamoci delle influenze sull'economia anche noi (in questo mondo di malati mentali infatti, anche di fronte ad un rischio potenzialmente mortale si pensa ai soldi).

Il virus sta facendo ballare le borse ma la realtà e che storicamente le stesse se ne sono sbattute alquanto delle varie epidemie.


Questa volta sarà diverso? Chi lo sa, ma forse questo evento fa solo da detonatore (o solo da temporanea frenesia) ad una situazione che conosciamo bene, e che vede l'economia in forte affanno (infatti i treasury a trent'anni continuano a salire).

A beneficio di chi ancora non lo avesse capito, riformulo:

C'è una grossa differenza tra speculazione e investimento. In un periodo come questo, possiamo anche vedere le borse continuare a salire, tra un buyback ed un QE che non è un QE, ma ciò solo nasconde la situazione fondamentale sotto, che ha forti corrispondenze con il pre-crollo del '29.

A chi specula (o polemizza) con i vari Tesla, Atlantia, Juve, Telecom, etc. posso solo dire di stare attenti: quando la pacchia finirà le aziende solide si ridimensioneranno, le altre spariranno, e con loro i loro azionisti. Ed è impossibile prevedere quando questo accadrà, oppure qualcuno di voi sapeva che sarebbe crollato il ponte Morandi, e che i Benetton avrebbero rischiato di perdere la concessione delle autostrade?

Se le borse salgono, ed allo stesso tempo le obbligazioni a lungo e l'oro fanno lo stesso, significa che i mercati si aspettano un periodo di bassa inflazione e bassa crescita.

Una deflazione alla Giapponese probabilmente, in tutto l'occidente. Ma in Giappone, prima della deflazione, ci fu il crollo del Nikkei, che non si riprese MAI PIÙ da quel giorno.
Trent'anni non sono ancora bastati a raggiungere il massimo storico (neanche ad andargli vicino veramente...).

A beneficio anche di quelli che dicono che nel lungo periodo la borsa è sempre l'investimento migliore.

Saluti
Ivano


41 commenti:

  1. Ciao Ivano,
    Oltre a treasury cosa ne pensi di obbligazioni collegate all'inflazione x contenere rischio recessione?
    Silvio

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    1. Fanno parte dei cosidetti portafogli all-season, e di principio non sono contrario. È che credo fermamente che di inflazione non ne vedremo almeno per i prossimi 5 anni, quindi si rischia di bloccare parte del capitale inutilmente. Attenzione poi: obbligazioni collegate all'inflazione NON difendono necessariamente dalla recessione. Per difenderti da quest'ultima, servono titoli da 1 a 3 anni ma anche da 5 a 10 anni vanno bene.

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  2. Ciao Ivano, a saperlo che avresti scritto un articolo sul coronavirus ....

    Ricopio qui il mio commento dell'1/2/2020 postato nei commenti dell'articolo precedente perchè più pertinente all'argomento.

    http://www.centerforhealthsecurity.org/event201/

    https://www.youtube.com/watch?v=QNzXOteRfm8&feature=emb_title

    Vi prego di guardare attentamente la data dell'evento (18 ottobre 2019).

    Riassumendo, per chi non mastica bene l'inglese, il Johns Hopkins Center for Health Security in collaborazione con il World Economic Forum e la Bill and Melinda Gates Foundation (un gruppo di autodidatti globalisti) solo tre mesi prima della comparsa del coronavirus in Cina, hanno condotto una "simulazione pandemica" chiamata "Evento 201" focalizzata non sull'ebola, sull'influenza suina o sull'aviaria, ma proprio sul coronavirus. La simulazione presenta la diffusione del coronavirus in Sud America, attribuita alla trasmissione da animale (maiali) a uomo. La conclusione dell'esercizio è stata che i governi nazionali non erano per nulla preparati ad affrontare un simile evento, con un punteggio di 40 su 100. La simulazione ha proiettato oltre 65 milioni di morti in tutto il mondo.

    Il video mostra invece come sia stata la multinazionale farmaceutica statunitense Johnson & Johnson a consigliare la simulazione del coronavirus, una delle aziende che potrebbe finire per guadagnare miliardi dalla progettazione di un vaccino.

    Purtroppo, negli ultimi decenni, non è la prima volta che poco prima di un grande evento di crisi o attacco terroristico, le autorità stessero eseguendo simulazioni per quell'esatto evento proprio prima che accadesse (vedi per esempio attentato dell'11 settembre 2001 alle torri gemelle e attentato del 2013 durante la maratona di Boston).

    Interessante infine notare che un rappresentante della Johnson & Johnson, durante l'Evento 201, abbia "suggerito" che un'autorità economica "globale" incaricata di finanziare e procurare vaccini per varie nazioni in crisi era un'"opzione" per risolvere la pandemia.

    Di seguito un riepilogo della situazione attuale e alcuni spunti personali (da vero complottista!) su cui riflettere.

    L'establishment globalista ha creato la più grande bolla finanziaria nella storia moderna attraverso lo stimolo delle banche centrali, gonfiando un rally artificiale altamente instabile nei mercati e creando anche nuovi massimi del debito nazionale, del debito delle imprese e del debito dei consumatori. I fondamenti economici hanno inviato allarmi negli ultimi due anni e la "bolla di tutto" sta mostrando segni di implosione. È solo una questione di tempo prima che la farsa collassi da sola. I globalisti hanno bisogno di capri espiatori, ma hanno anche bisogno di un evento o ondata di eventi così distraenti che le persone non saranno in grado di discernere ciò che è realmente accaduto.

    Il motivo per cui i globalisti vogliono un collasso è semplice: hanno bisogno di crisi per manipolare le masse affinché accettino la centralizzazione totale, un sistema monetario globale e una governance globale. Sono anche credenti rabbiosi nell'eugenetica e nella riduzione della popolazione. Per lo meno, una pandemia globale è un evento utile per loro; ma la tempistica dell'evento coronavirus e la sua "simulazione" altamente accurata solo tre mesi fa suggeriscono anche il loro potenziale coinvolgimento, dato che arriva proprio mentre l'implosione della "bolla di tutto" stava accelerando.

    La domanda è: il coronavirus potrebbe essere il "cigno nero" che i globalisti stavano aspettando (o pianificando) da sempre?
    La pandemia succede solo per offrire una scusa perfetta per la creazione di un'autorità finanziaria mondiale per farvi fronte, che da temporanea potrebbe poi diventare in realtà permanente?

    Ai posteri l'ardua sentenza!

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    1. Si Fabio avevo letto ma il post era già quasi pronto. Le notizie in arrivo sono in parte incoraggianti: gente che viene dimessa, virus che fuori dalla Cina sembra contenuto. Per capire davvero la pericolosità, dovremmo sapere esattamente i contagiati. Un virus che fa 300 morti su 3000 contagiati è ben diverso da uno che ne fa 300 su 300000. La mortalità sembra del 2% ma secondo me è ancora difficile stimarlo al momento. Per il resto non capiremo mai che è successo davvero, quindi le tue teorie per quel che mi riguarda sono tutte plausibili.

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    2. Giusto per uno spunto in più...inchiesta di qualche tempo fa

      http://espresso.repubblica.it/attualita/2014/04/03/news/salute-quel-business-segreto-della-vendita-dei-virus-1.159618

      Marco

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  3. "Comunque ad avercene di Praya fra gli ospiti del blog... almeno si alimenta il dibattito"
    bravo Paolo, tu si che cogli la mia ironia, il mio intento spiritoso, simpatico, arguto e frizzante.

    Altro che quel talebano, catastrofista, ingrugnito e lamentoso di mr-so-tutto-Ivano... lui dovrebbe preoccuparsi più di stesso e delle figuracce quando scrive anzichè prendere in giro chi ha 38 milioni di azioni da quasi mille dollari....

    ma vediamo quale altra profezia ci tirerà fuori il nostro oracolo, sono curioso...:-)

    io continuerò a esercitare i miei diritti, la mia funzione opposizione, di voce fuori dal coro di questo teatrino divertente ma disinformativo che è "borsole", una opposizione costruttiva, un governo "ombra", una resistenza civile contro Ivan il Terribbile del Webbb....

    ~ praya ~

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    1. Amico mio, se ce l'avessi con te ti avrei già oscurato. Invece la mia missione è riportare all'ovile le pecorelle smarrite come te. Mi raccomando, riempiti anche tu di Tesla a 900$, sono un affare. Un po' come Bitcoin a 15.000$...

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    2. Ecco, ora che le hai comprate a 900$ e sono a 760$ (-13%) inizia lo squaquerone. Avranno rintracciato? Vendo? Le tengo?

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    3. Ora il sudore ed il mal di pancia, siamo a 720$ (-18%), e le candele giapponesi indicano ribasso. Sarà vero? Di chi ci possiamo fidare? Restiamo dentro? Usciamo?

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    4. Ma hai ragione, Elone Muschio non piange, lui è contento. Lui è un visionario, più o meno come i suoi seguaci. Fa i dindini con denaro non suo, o come pittorescamente si dice dalle mie parti, fa il frocio col culo degli altri.

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  4. E intanto gli indici azionari continuano a salire imperterriti. Innegabile che si cinfigurino mancati guadagni per chi è fuori da un pezzo come me e attende il crollo. Forse davvero l'unica soluzione è comprare sempre un tot al mese senza vendere mai salvo esigenze.
    Mimmo

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    1. Se hai questa indole ti consiglio un portafoglio all-season tipo quello di Paolo, così non soffrirai la sindrome da treno perso. Ciao

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    2. No Mimmo, poteva essere così prima del 2000, ma adesso che una crisi fa diminuire il portafoglio del 50% non più.

      A titolo esemplificativo riporto il backtest effettuato sullo stesso strumento finanziario (fondo americano che investe sullo S&P500) a partire dal gennaio 1999 fino ai nostri giorni nell'ipotesi di rendimento buy and hold e nell'ipotesi di entrata ed uscita con media mobile semplice a 10 mesi.

      Buy and hold

      Rendimento medio annuo composto: + 6,59%
      Max drawdown: - 50,97%
      Deviazione standard: 14,41%
      Anno migliore: + 32,18%
      Anno peggiore: - 37,02%

      SMA 10 mesi

      Rendimento medio annuo composto: + 7,89%
      Max drawdown: - 16,76%
      Deviazione standard: 9,47%
      Anno migliore: + 32,18%
      Anno peggiore: - -6,24%

      10.000$ si sarebbero trasformati in 38.369$ con il buy and hold e in 49.544$ con la strategia media mobile, con un drawdown 3 volte più basso, e una volatilità molto minore.

      E alla prossima crisi che verrà il divario di performance si amplificherà ancora di più. Senza oltretutto contare che nei periodi in cui si era fuori dal fondo azionario, si poteva investire in titoli di stato guadagnando ulteriormente dall'intero portafoglio.

      Ora so che non è facile attenersi a regole ferree di investimento quando le cose non vanno come si vorrebbe, ma è proprio in quel momento che si distingue il bravo investitore dal mediocre.

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    3. L'all-season ed altri portafogli simili funzionano sul principio che quando un asset scende gli altri lo coprono. Nel momento in cui l'azionario sale, il portafoglio guadagna, quando scende, gli altri assets ne attenuano la caduta. Il ribilanciamento, di solito annuale, permette di fatto di comprare gli asset che sono scesi di prezzo (e che hanno dunque più probabilità di essere intorno ad un minimo). Le performance sono più o meno quelle descritte da Fabio, ma con volatilità e drawdown ancora minori.

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    4. Dimenticavo. 1) Il vantaggio del portafoglio è che sei sempre "dentro" con qualcosa, così se sei un tipo che si innervosice a stare fuori rimani più tranquillo. 2) In più in periodi di sali-scendi dell'indice non devi continuamente entrare e uscire. 3) non uscendo mai dalle posizioni, non devi pagare tasse sul capital gain e puoi reinvestire (ma ciò presuppone che rimpingui il portafoglio con capitale fresco nel ribilanciamento)

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    5. Sintesi esatta del perché ho allocato una buona percentuale dei miei risparmi in questo portfolio.
      In fondo credo bisogna imparare a conoscersi e come si reagisce alla volatilità, sia quando si perde, sia quando si teme di non aver guadagnato.

      Come detto sono nuovo negli investimenti e non ho molto tempo, a causa del mio lavoro, per approfondire quanto vorrei.
      Pertanto il mio ragionamento è stato: scelgo uno strumento poco rischioso il quale mi permette di avvicinarmi agli investimenti, imparare con la pratica e capire come reagisco alla volatilità
      Poi a lungo andare vedrò.
      Concettualmente la questione del bilanciamento annuale sopra citata è perfetta per chi è emotivo: sei costretto a vendere ciò che va bene, per comprare ciò che va male. Non e' un passaggio mentale banale.

      Poi, per una percentuale dei miei risparmi, seppur più piccola, seguo Ivano.
      Insomma Ivano, mi son fidato più di Dalio che di te, non te la prendere a male :)

      Per Praya: un blog senza troll (si dice così?) non è un blog che si rispetti. Personalmente hai il mio supporto emotivo e ci vuol coraggio a far la parte dell'antagonista.
      Però nel merito non mi hai ancora convinto. Non capisco perché dovrei fidarmi ciecamente del mercato azionario, sperando che mi stacchino i dividendi. E se poi smettono? E se nel frattempo le azioni crollano? come sono protetto?
      E te lo dico, perché lavoro in una multinazionale enorme, nella quale tutto andava benissimo, poi si son resi conto che non andava affatto bene, le azioni sono crollate e i dividendi li hanno tagliati al minimo.

      Mi fa piacere per chi avesse Tesla in portafoglio, ma c'e' anche chi vince al gratta e vinci: io non gioco

      Ciao
      Paolo

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    6. Per Fabio

      Nei tuoi conteggi non consideri le tasse e le commissioni di compravendita, credo. Per il resto, condivido. Il problema è che, per iniziare un trading System del genere, serve un crollo vero che non avviene dal 2009.
      Poi una curiosità : come fai ad essere così certo che tale crollo si manifesterà prossimamente?
      Colgo l'occasione per ringraziarti per tutte le statistiche interessanti che pubblichi.
      Ciao.
      Mimmo

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    7. Da tutte le analisi che avevo fatto a suo tempo, sono solo quattro i portafogli per cui vale la pena restare sempre investiti e che danno discreti rendimenti nel tempo con bassa volatilità.

      Portafoglio permanente di Harry Browne
      25% Azioni
      25% Obbligazioni a lungo termine
      25% Obbligazioni a breve termine
      25% Oro

      Portafoglio per tutte le stagioni di Ray Dalio e Tony Robbins
      30% Azioni
      40% Obbligazioni a lungo termine
      15% Obbligazioni a medio termine
      7,5% Materie prime
      7,5% Oro

      Portafoglio farfalla d'oro di Taylor
      20% Azioni
      20% Azioni small cap
      20% Obbligazioni a lungo termine
      20% Obbligazioni a breve termine
      20% Oro

      Portafoglio di Larry Swedroe
      15% Azioni small cap USA
      7,5% Azioni small cap Internazionali
      7,5% Azioni mercati emergenti
      70% Obbligazioni a medio termine

      Vanno ribilanciati almeno una volta all'anno, meglio ogni sei mesi per importi di portafoglio consistenti.

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    8. Per Mimmo

      Sì, tutti i conteggi non tengono conto delle tasse e delle commissioni di compravendita.

      Per l'implementazione di un sistema del genere non è necessario attendere un crollo, ma può essere fatta in qualsiasi momento.

      Non posso essere certo del quando, ma i mercati prima o poi tornano ad allinearsi con la situazione dell'economia, che al momento non è per niente rosea. Oggi i mercati sono drogati dalla liquidità immessa dalle banche centrali, ma non ho mai visto mercati salire in eterno. Personalmente non ho problemi ad aspettare, racimolando quanta più liquidità possibile per quando sarà di nuovo il momento giusto di entrare.

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    9. Ivano, Fabio

      una domanda sul mio all-wheater.
      Io l'ho ricreato così con ETF, magari può essere interessante per qualcuno

      Qualche suggerimento?

      - Treasury 10+ LU1407890620, 40%
      - Treasury 7/10 IE00B1FZS798, 15%
      - Stock Emerging IE00BKM4GZ66, 6%
      - Stock World IE00B4L5Y983, 6%
      - Stock US IE00BJ0KDR00, 18%
      - Gold GB00B00FHZ82, 7,5%
      - Commodities IE00BD6FTQ80 7,5%

      Per esempio una cosa che non mi piace molto sugli ETF dei treasury è che non reinvestono i dividendi.
      In generale non so se gli strumenti/ETF scelti siano effettivamente i migliori

      Che ne dite?

      Grazie
      Paolo


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    10. Ciao Paolo,

      l'ETF sulle commodities fa uso di futures. Io lo sostituirei col più tranquillo LU1829218749. Il treasury 7/10y ad accumulazione dei proventi è LU1681040652, mentre per quello oltre 10y non ne esiste uno ad accumulo. Sulla parte azionaria eliminerei lo Stock World (che è sovrappesato sugli USA che già possiedi) e lo sostituirei con un ETF sull'Europa e uno sul Giappone, naturalmente rivedendo i pesi dei quattro azionari.

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    11. Fabio,

      non vorrei approfittarmi troppo, ma hai qualche ISIN per gli azionari che menzioni?
      Sulle percentuali, come vedi ho tenuto gli USA molto sovradimensionati rispetto agli altri. Tu come divideresti tra i 4 panieri? (Giappone, Europa, USA, Emergenti?)

      Paolo

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    12. mi inserisco. personalmente usa predominante, europa giappone emergenti in parti uguali

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    13. Un world e un emergenti vanno più che bene. Due etf con costi bassi, buoni volumi e spread. Altrimenti c'è il Vanguard all world che ha tutto a distribuzione ma con volumi Bassini su Milano. Personalmente farei 75 azionario globale sviluppati e 25 emergenti con ribilanciamento annuale.
      Mimmo

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    14. ETF Europa IE00B4K48X80
      ETF Giappone LU1681038912

      Direi anch'io USA in misura predominante, europa, giappone, emergenti in parti uguali.

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    15. Grazie mille ragazzi, molto utile. Credo che aggiusterò il mio 6% e 6% con questi 3 ETF. Era anche la mia idea.

      Ecco, questi suggerimenti secondo me valgono ben più di un albero.
      Che di conseguenza ho appena piantato e regalato alla mia compagna, alla quale gli alberi piacciono a prescindere dall'ecologia ed ovviamente dal portfolio di Dalio,
      ciao a tutti
      Paolo

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  5. Carissimo Paolo,

    premesso come dice il detto "al mondo di sicuro c'è solo le tasse e la morte", direi che dovresti fare uno screening su vari parametri, tipo vantaggio competitivo, dividendi crescenti e payout ratio inferiore al 60%, faccio un esempio un'azienda distribuisce dividendi crescenti da 15 anni con un dividend ratio del 35% significa che hanno molto profitto accantonato, tu stai sempre in guardia e controlla le trimestrali, le cose non accadono dalla mattina alla sera, se vedi che per pagarti i dividendi stanno aumentando il payout ratio, vendile.

    Ci sono tantissimi blog, anche italiani, che rendicontano questa strategia, che mi pare l'unica verso la l'indipendenza finanziaria. Aveva iniziato cosi anche "partitodazero", poi anche lui s'è fatto ingolosire dalle opzioni, dal tradare gli indici su o giù, perché ripeto ci vogliono anni di pazienza e sacrifici, ma come cantavano david gilmour, the narrow way, o Lao Tse Tung, la via della virtù è stretta, quindi mio piccolo Jedi fortificati scegliendo la strada della disciplina, fai come Ulisse e resisti al richiamo delle Ivane tentatrici, il diavolo ti si presenterà sempre sotto le forme più ammalianti...

    ~ praya ~

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    1. Oh, finalmente si può ragionare su dati concreti praya.

      D'accordo su tutto, ma l'anno scorso, quando il mercato azionario statunitense non era ancora così cresciuto, avevo provato a fare uno screening con parametri di impostazione personali sulla borsa americana (tra i quali c'erano anche P/E, EPS, P/BV, P/CF, P/fatturato ecc.) e sai quanti titoli che li rispettavano ho trovato? Zero!
      Ammetto che forse i parametri richiesti fossero un po' troppo stretti, ma la domanda è: non è meglio comprare queste buone aziende quando i prezzi sono un po' meno tirati? Nel caso di un crollo del mercato quando si è ancora in fase di accumulo del capitale i dividendi ricevuti non compensano le perdite in conto capitale. Diverso è invece il caso in cui la fase di accumulo sia terminata e si voglia integrare ad esempio la pensione con entrare diverse: in questo caso sì avrebbe senso la strategia da te proposta.

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  6. Carissimo Praya,

    che le cose non accadano da un giorno all'altro e' parzialmente vero. Vedi crash di mercato.
    Ergo, perché invece di puntare solo su azionario, non dovrebbe essere conveniente una soluzione maggiormente bilanciata?
    D'altra parte anche le obbligazioni staccano le cedole, se è questo che ti interessa.

    Credo che la tua strategia possa avere un senso, seppur con dei rischi, nel momento in cui hai già accumulato un capitale tale per cui, tramite i dividendi, riesci ad avere rendite passive che ti siano sufficienti.

    Però, per arrivare a quel punto, il tuo capitale deve crescere costantemente, quindi devi proteggerlo. Quindi secondo me, o sei conservativo alla Ivano (treasury) o per l'appunto ti crei un portfolio bilanciato.

    Sulla questione della disciplina, mi sembra che qui se ne predichi forse fin troppa. Mimmo sta sollevando in questo post dubbi proprio in tal senso.
    Non sarai per caso tu il diavolo tentatore che cerca di ammaliarci con avventure rischiosissime alla Tesla maniera? D'altra parte il diavolo si presenta sempre sotto le forme più ammalianti

    Ciao
    Paolo

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    1. Uhhh a proposito di Tesla, siamo a 700$. Che facciamo lascia o raddoppia?

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    2. Comunque non è disciplina, penso solo che i treasury ora siano una win-win situation a basso rischio, mentre l'azionario è molto rischioso.

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    3. Questo è chiaro e magari è solo una questione semantica.
      Diciamo che trovo "disciplinato" continuare a perseguire una soluzione che si ritiene essere profittevole e poco rischiosa nel medio-lungo periodo, piuttosto che farsi per l'appunto ammaliare da un +200% o quanto ha fatto Tesla in questi giorni.
      E io sono d'accordo

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  7. Comunque scherzi a parte e per onestà intellettuale, c'è da dire che la strategia prospettata da praya è una delle migliori in assoluto, solo che, secondo me, non è questo il momento per iniziarla mentre è invece il momento di metterla in stand-by per riprenderla in tempi più propizi.

    Sarebbe invece interessante se, tutti insieme, provassimo a definire un giardinetto di parametri fondamentali su cui basarsi per l'acquisto di buone aziende, che ne dite?

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    1. Io credo che la cosa più facile sia farsi un fondo a campione sullo Star (per chi investe in Italia). Se ci fosse un ETF su quello, basterebbe metterlo in portafoglio insieme ad una parte obbligazionaria e sedersi in poltrona. Altrimenti aziende solide dalla tabellina del fair-value che ogni tanto pubblico.

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    2. Questa è una proposta interessante! Per chi come me è più indietro in queste cose potrebbe essere un ottimo spunto!

      Marco

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    3. Ciao Marco, credo di poter risolvere il tuo problema subito, almeno per quanto riguarda il mercato americano.

      Su internet è acquistabile "Il piccolo libro che batte il mercato azionario" di Joel Greenblatt https://www.amazon.it/dp/B009D7XNXC/ref=dp-kindle-redirect?_encoding=UTF8&btkr=1 nel quale l'autore spiega la sua formula magica per battere l'indice americano S&P500 il 96% delle volte con un rendimento annuale di 17 anni del 30,8%. La formula, riassunta in nove punti, è leggibile anche su wikipedia https://en.wikipedia.org/wiki/Magic_formula_investing

      Il bello di tutto questo è che esiste un sito al quale ci si può registrare https://www.magicformulainvesting.com, che effettua tutto il lavoro di scansione in modo del tutto gratuito. Non dovrai far altro che acquistare le aziende proposte e il gioco è fatto!

      Fabio

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    4. Sicuramente una buona lettura ed un ottimo approccio. Sono sempre un po' scettico però, visto che comunque si parla di investire solo in azionario e il periodo preso in considerazione non è lunghissimo.

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    5. Grazie Fabio! Questo per me è sicuramente un ottimo spunto!
      Penso che sia giusta anche l'osservazione di Ivano e mai lascerei il 100% in azionario. Riprendo quello che scrivi qui sopra "non è questo il momento per iniziarla mentre è invece il momento di metterla in stand-by per riprenderla in tempi più propizi", la mia intenzione è quella di imparare la teoria aspettando i "momenti propizi" per la pratica.

      Grazie ancora!
      Marco

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  8. Buonasera Ivano,
    tanto per testare le diverse tipologie di approccio (borsole vs praya)
    ho confrontato il valore attuale di Eni con il fair value che avevi inserito.
    Effettivamente il prezzo attuale (12.91) è più basso del FV (14.67) circa del 12% e considerando anche il rendimento da dividendo al 6.5% (fonte https://it.finance.yahoo.com/quote/ENI.MI/key-statistics/), pensavo che potesse essere un buon affare, ma poi valutandone il payout ratio a 121% ho pensato che il dividendo non può essere sostenibile, praticamente non ha abbastanza utili per pagare i dividendi.( come può essere??) dove è sbagliato il ragionamento?
    Grazie
    Silvio

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    1. Ciao Silvio. Il FV misura il prezzo che dovrebbe avere il titolo in base ai suoi fondamentali (che andrebbero anche riaggiornati, scusatemi ma sono stato occupato col conto etoro). Ma i prezzi di borsa scontano le aspettative future del titolo, ed in più ci sono titoli dove c'è più o meno scpeculazione. Ecco perchè spesso uno si trova prezzi molto lontani da esso. Ora, il FV è il presente, ed è l'unica certezza che abbiamo, poichè nessuno prevede il futuro e molte analisi infatti si rivelano sbagliate. Il discorso è che se compri un titolo sottovalutato dunque, difficilmente anche se le cose vanno male perderai l'investimento. Se compri aziende solide idem. Quanto sottovalutato? Almeno un 30%, se vuoi fare un affare. E poi al momento giusto: se sei in caduta libera il prezzo può discostarsi dal FV in maniera marcata. Ricorda poi che anche a me a volte i FV escono senza senso. Dove vedi i punti interrogativi nella tabella, il FV che ho trovato è totalmente distaccato dalla realtà, che finche non capisco il perchè preferisco non pubblicarlo. Il petrolio va verso un calo se andremo in recessione, ergo Eni vicina la suo FV forse non è un grande investimento. Enel era un titolo migliore, anche se rischioso perchè pieno di debiti. Ora si trova in sopravvalutazione, quindi a comprarlo ti esponi ad un rischio elevato.

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