sabato 17 febbraio 2018

Aggiornamento FTSE MIB al 16 febbraio 2018

C'è un primato che abbiamo perso già dal 2009, ma che forse pochi conoscono.
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Infatti non siamo più i più longevi d'Europa. Ciò non deve sorprendere. Solo nell'ultimo anno quasi 12 milioni di persone non si sono curate perché non hanno potuto permetterselo. E per coloro che lo ignorassero, il nostro corpo è un pezzo unico, non si può curare un organo per volta se si vuole vivere a lungo. "Saltare" il dentista ad esempio, pregiudica altri organi, come il cuore.

Non a caso siamo stati superati da un paese come la Spagna, dove la sanità è rimasta sempre pubblica (senza ticket) e il clima e la dieta sono ottimali ed a costi accessibili. Badate che negli ultimi 3-4 anni anche in Spagna o in Francia l'aspettativa di vita è scesa. L'Europa non fa bene a nessuno: se aumentano le disuguaglianze è facile morire prima mentre vivere più a lungo se si è ricchi rimane comunque più difficile.

E' finita con un epilogo ovvio il lavoro della Commissione Banche con a capo Casini. Nella relazione finale si legge che "la Consob e Bankitalia non hanno fatto un buon lavoro nel tutelare il risparmio". E' incredibile, ci sono voluti 34 parlamentari strapagati per partorire in tre mesi qualcosa che i lettori di questo blog avevano capito dopo 5'. Niente male. Davvero.

Vi risparmio opinioni sulla campagna elettorale. Il panorama è agghiacciante. Personalmente non mi vengono più nemmeno i conati, sono andato oltre. Semplicemente non capisco più niente, è come se passeggiassi dentro un quadro surrealista, tra le bombette di Magritte e gli orologi di Dalì.

Casapound è rimasto l'unico partito con il programma scritto sulla base della Costituzione Italiana del '48. Ecco come siamo messi. Ho comunque scoperto che anche Nino Galloni si è candidato. Per chi vuole avere la coscienza a posto è un'ottima scelta, ma servirà solo a quello visto che il suo partito non entrerà mai in parlamento.

Rimango della mia opinione. Al momento la scelta migliore rimane l'emigrazione, visto che vincerà nuovamente una coalizione unioneuropeista. Il problema è che se continua il percorso di censura a livello europeo, bisognerà andare lontano, sicuramente fuori dai confini del Continente. Vedremo.

Nel caos della campagna elettorale, l'ISTAT ci dice che la crescita del PIL nel 2017 è stata dell'1,4%. Esattamente quella, a mia memoria, prevista da Bagnai all'inizio dell'anno scorso.


Passiamo a cose meno importanti (si far per dire): la borsa. Milano è a fair-value, e per quello che vedo, ancora in conformazione rialzista. Ha rimbalzato sulla media mobile del ciclo a 18 mesi ma se l'annuale deve chiudersi potremmo vedere un'altra discesa fino ai 21500.












Attenzione però: in questo crollo CS si è fatto vedere in maniera predominante. In fondo il grosso del rialzo potrebbe essere stato fatto e dunque ci avviciniamo alla fase di distribuzione.


Mi scuso per essermelo perso, ma l'altro indicatore sullo S&P aveva dato un segnale di entrata a rialzo esattamente il 9 febbraio. Finora ha sbagliato solo una volta, ma bisogna anche dire che WS non ha fatto altro che salire in questi anni. Difficile sbagliarsi dunque. Occhio che anche qui la pacchia sta per finire!













Invece il dollaro? Sembrerebbe che ci siamo - potremmo a breve (cioè in qualche mese) vedere l'inizio del rafforzamento che ci potrebbe portare al super-dollaro tanto chiacchierato dai traders negli ultimi anni (sotto vedete la Bussola sull'EURUSD)

Alla fine potrebbero aver ragione anche loro - hanno solo sbagliato un po' il timing...

A proposito del report scorso dove parlavamo di inflazione. Che succederebbe se andassimo in recessione, ma allo stesso tempo l'inflazione si alzasse come dicono i soloni in TV?

Entreremmo nel fantastico mondo della stagflazione, l'anticristo della finanza. E ci entreremmo con le Banche Centrali con le baionette spuntate e senza colpi in canna.

Bella prospettiva.


5 commenti:

  1. Sul discorso emigrazione anch'io la pensavo come te, poi ho cambiato decisamente idea. Non ho nessuna intenzione di auto-esiliarmi all'estero. L'Italia è (nonostante tutto) uno dei posti migliori dove vivere al mondo, ed ho come l'impressione che se ne siano accorti un po' tutti tranne - paradossalmente - chi ci vive, cioè noi. Difendiamo il nostro paese prima che ce lo portino via, prima che lo trasformino in un qualcosa in cui non ci riconosciamo più.

    Per quanto riguarda il voto l'unico consiglio che posso dare è quello di affidarsi alle persone ed alle loro idee, senza curarsi troppo della divisa che indossano.
    Questo tanto per capirci mi porterà a mettere la croce su un partito che, lontano anni luce della mia sfera antropologica, mai e poi mai avrei immaginato di poter votare.. ma purtroppo siamo in guerra, e bisogna decidere da che parte stare.

    Riusciremo in mezzo a tutto questo macello a fare anche due soldi in borsa? Speriamo dai :)

    un saluto
    Andrea

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    1. Ciao Andrea,

      Ma io non ho mai detto che l'Italia non sia un posto bellissimo dove vivere, ci mancherebbe. Ma ormai è un posto impossibile dove vivere, a meno che tu non abbia tanti soldi (e solo quelli, perché se hai un'azienda ti sfondano).

      Te lo dice uno dei pochi che parla di altre realtà e le ha vissute: 10 anni tra Grecia, Spagna, Irlanda, Germania e Svizzera. Sono tornato perché qui è tutto più bello (clima, cibo, attività, cultura), conscio che con la mia preparazione avrei anche trovato qualcosa da fare (ed infatti ho un lavoro non opprimente, altrimenti non lo avrei accettato).

      Il costo della vita qui è allucinante e va sempre peggio. Prova a farti un giro nei paesi sopra: in Germania avevo lo stipendio più alto (con un inquadramento più basso) e la vita costava il 30% in meno. In Grecia vivevo con 250€ al mese...

      E poi ho capito che per questo paese non c'è speranza: siamo 4 gatti a discutere tematiche importanti e che sanno cosa andrebbe fatto per risollevare il paese. Anche Bagnai e Borghi messi insieme, quanti voti prendono? Se solo il 5% del paese ha capito che succederà se non cambiamo registro, come eviteremo il disastro?

      Io ci provo a fare la mia parte come posso, ricevo diverse mail di gente che mi ringrazia per aver capito qualcosa, o quantomeno per averli indirizzati dai vari Mori, Bagnai, Galloni, Mazzalai, etc. per approfondire. Ma siamo sempre pochi purtroppo.

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  2. Caro Ivano,

    ieri eravamo due gatti, oggi quattro, domani saremo otto e così via. La mia speranza è questa. Ed il merito sarà tuo e di tutti quelli che hai citato.

    Condivido in pieno (e con una certa angoscia) le criticità che hai esposto a cominciare dal costo della vita, ma io a vivere in Nuova Zelanda non ci voglio andare. Preferisco lottare qui.

    Piuttosto, parlando di downshift, metterei al primo posto nella to-do-list l'abbandono delle grandi città. Basta andare in provincia e molte voci di spesa si dimezzano. Se non ricordo male anche tu vivi a Roma dunque sai di cosa parlo..

    Andrea

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    1. Al momento vivo in provincia di Milano e onestamente o vai a vivere tra i boschi e nei paeselli sperduti, oppure di abbassare il costo della vita non se ne parla. Qui in un paese spendo come in una media città in Spagna o in Germania. Poi domani visita e... 30€ di ticket. Poi medico e altre 30€. Parcheggio 2€, benzina per arrivarci (perché i mezzi non ci sono), etc. etc. A questo mi riferisco.

      Però comprendo il tuo punto di vista, stimo il coraggio e anche io lotterò come posso.

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  3. Ciao Ivano. Se mi posso permettere, ti dico che i tuoi post, anche se siamo in pochi a leggerli (forse la colpa non è dei contenuti ma della scarsa visibilità del blog) meritano solo applausi a scena aperta. Sappiamo che quello che dici è vero perché lo viviamo tutti i giorni sulla nostra pelle. Pertanto non ti scoraggiare e continua a scrivere. Il silenzio è complice dell'inganno e della malafede.

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