mercoledì 9 ottobre 2019

Mettiamoci il presepe


Non posso definirmi di certo una persona credente.

Ho una formazione scientifica, e credo che le religioni siano l'oppio dei popoli, uno strumento che si è rilevato molto efficace per controllarli.

Se infatti non vivi con l'incubo dell'inferno, pensando che il mondo sia una valle di lacrime, come fanno le élites a convincerti a comportarti bene ed a sgobbare la maggior parte della tua vita (per guadagnarti il paradiso)?

Sono uno che legge Biglino, che potrebbe riempire i server di Spotify con le bestemmie che ho pronunciato, che se tocca l'acqua santa rischia...

...eppure sono uno che non vuole togliere il crocefisso dalle aule delle scuole.

E perchè mai, se sono un tale miscredente?

Perchè il crocefisso non è solo un simbolo della religione cattolica, ma uno degli ultimi baluardi della difesa della famiglia che questo culto porta con se. Ebbene si, anche le religioni possono inculcare messaggi positivi.

La famiglia come mattoncino, unità di base, cellula, che da vita ad uno Stato. Non si tratta dunque di discettare su come debba essere costruita una famiglia, ma sulla stessa esistenza di essa come elemento fondante di una comunità.

Questa famiglia attaccata da tutte le parti perchè nel mondo neoliberista che si vuole creare non c'è spazio per gli Stati, che devono dissolversi per permettere la creazione di esseri umani senza identità che servano solo a lavorare ed a consumare.

Una comunità ha le sue usanze e tradizioni, che nel bene e nel male, ne identificano il passato. Senza passato, senza identità, un popolo non può esistere. Non a caso gli abitanti di Stati di costituzione recente, come l'Australia, spesso vanno alla ricerca delle loro origini, per capire chi sono e da dove provengono.

Il minimo che possa fare chi si unisce ad una comunità dunque, è rispettarne gli usi e costumi. Anche perchè come fai a vivere a braccetto con persone di cui aborri lo stile di vita?

Si dice che il crocefisso spaventi i bambini di altre religioni. Allora facciamo così, togliamolo è mettiamoci un presepe. Personalmente anche io lo preferirei.

Uno di quelli piccolini, come la foto sopra, solo con Giuseppe, Maria e Gesù. Non un evento tragico, ma di gioia, per la nasciata di un figlio. Un simbolo che ancor di più rappresenti la famiglia, qualunque essa sia. Famiglia come istituzione dove si insegna il rispetto, l'amore, la convivenza e perchè no, anche la diversità. 

Se non volete metterci neanche un presepino, allora il messaggio è chiaro: al potere abbiamo gente che vuole che il neoliberismo faccia l'ultimo passo, sconvolgendo ove possibile la società nella sua parte fondante ed intima, per distruggerla e renderla finalmente "fluida".

Allora insieme al crocefisso per favore, levate tutto. La domenica, Natale, Immacolata, Ferragosto, Pasqua... che li teniamo a fare? facciamo i liberisti fino in fondo: trecentosessantacinque giorni l'anno di lavoro, possibilmente per parecchie ore, così da produrre al massimo, ed essere super efficienti, e far fare tanti soldini ai nostri padroncini.

Come dite? Senza feste quando si spende per consumare?

Amici miei, c'è lo shopping online! Su Amazon cinque minuti ed una carta di credito et voit-là, che ci vuole? Un Glovo che ti porta la spesa a casa, e la vita ti sorride! Tanto la maggior parte di quello che produciamo è inutile, ed i vari cibi che mangiamo si assomigliano sempre di più. Possiamo comprare senza quasi vedere.

E dopo aver finalmente tolto quell'orrendo uomo inchiodato mani e piedi dalla vista dei nostri bambini innocenti, potremo finalmente goderci il meritato relax davanti alla televisione, consci di aver fatto la scelta giusta.

1 commento:

  1. E' un riflessione che ho fatto anche io più volte. Qual'è la migliore tattica per distruggere una comunità e renderla strappata, senza radici, senza cultura, senza senso del futuro? Distruggere la sua cellula funzionale più piccola, cioè la famiglia. Non distruggono il singolo individuo perché gli serve, ma gli serve solo in quanto numero. E tanto per carne più fresca e malleabile ci sono sempre Africa e Asia.

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