mercoledì 20 febbraio 2019

Il reddito di Finlandia

Sembra essersi concluso l'esperimento del reddito di cittadinanza in Filandia.

Il verdetto, a detta dei titoli dei giornalai italiani, è chiaro: l'esperimento finlandese è stato un flop.

È davvero così? E' stato davvero così un disastro?

Se andiamo a leggere (scegliete un giornale a caso, addirittura le parole usate negli articoli sono identiche!) capiremo che:
  1. Il reddito di cittadinanza non ha aiutato nessuno dei partecipanti a trovare lavoro. O meglio, il numero di disoccupati nel campione di riferimento, in percentuale non è cambiato significativamente rispetto alla totalità dei lavoratori
  2. Il reddito minimo garantito ha avuto conseguenze positive per la salute e l'equilibrio psichico dei partecipanti, che dopo esami medici nel corso e a conclusione del test si sono rivelati meno stressati e piú capaci di concentrarsi
Secondo il giornalista Tuomas Muraja, che ha partecipato all'esperimento, "col reddito minimo mi è stato comunque possibile tentare con calma di inserirmi nelle offerte di lavoro che mi venivano presentate, perché ero libero da stress da ansia di povertà".

In un mondo dove il lavoro tra poco non esisterà più, perchè ormai abbiamo tutto, in termini di materialità, a me sembra al contrario un esito grandioso. La prova che con un minimo di sicurezza economica, alla portata di questo mondo, aumenta il benessere totale della società. Il concetto di fondo sarebbe che se non vuoi fare nulla la società ti da la base per vivere, (neanche sopravvivere), e se vuoi di più puoi avere uno dei pochi lavori rimasti.

Negli ultimi anni abbiamo perso molto in termini di emotività, serve il tempo per noi stessi ed eventualmente se servono dei lavoratori, sono proprio quelli che potrebbero generare ricchezza in termini di evoluzione e benessere fisico, categorie in cui la passione ti dovrebbe spingere e non il profitto.

Oppure vogliamo medici e ricercatori che operino solo per soldi invece che per vocazione?

Tra pochi anni, i robots faranno tutto il necessario per farci vivere. A che serve parlare ancora di lavoro nella vecchia accezione? Serve solo ad una cosa: a creare un mondo dove un gruppo di persone letteralmente riduce in schiavitù il resto dell'umanità.


Appuriamo anche una cosa, a beneficio di quelli che l'eurononcentranullaècolpanostra.

"La Finlandia si trova da quattro anni di gravi difficoltà economiche con un tasso di disoccupazione che è appena sceso sotto il 7 per cento, ben piú alto che negli altri 4 Stati membri della Comunità nordica, cioè Svezia, Norvegia, Danimarca, e Islanda."

Facciamo un gioco, si chiama "trova le differenze". Vi aiuto:

Svezia,           tasso disoccupazione, 6.5%;      inflazione, 2%;      moneta, corona svedese
Norvegia,       tasso disoccupazione, 3,8%;   inflazione, 3.5%;   moneta, corona norvegese
Islanda,          tasso disoccupazione, 1.7%;   inflazione, 3.4%;   moneta, corona islandese
Danimarca,    tasso disoccupazione, 3.8%;   inflazione, 0.8%;   moneta, corona danese
Finlandia,       tasso disoccupazione, 5.4%;   inflazione, 1.2%;   moneta, euro

Ovviamente è un caso che i paesi della comunità nordica più nei guai (a parità di "virtuosità") per bassa inflazione e tasso di disoccupazione siano la Finlandia che è l'unico che adotta l'euro, e la Svezia che ha adottato una politica di immigrazione totalmente aperta.

Si sa, la vita è piena di coincidenze.

4 commenti:

  1. Un mondo dove - cito - "un gruppo di persone letteralmente riduce in schiavitù il resto dell'umanità" non è altro che la fotografia della nostra attuale società ed è il motivo per cui le élite plutocratiche non permetteranno mai l'avvento del modello di società da te auspicato.
    Perché aprire le gabbie e liberare gli schiavi proprio ora, quando si è ad un passo dalla vittoria finale?

    Sarò pessimista io, ma pasti gratis in futuro non ne vedo per nessuno, neanche per chi sapesse/volesse accontentarsi delle briciole.

    Un saluto
    Andrea

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  2. https://antonioportobello.wordpress.com/category/signoraggio-lisola-dei-naufraghi/

    Provate a leggere questo racconto trovato su internet, probabilmente la miglior forma di "reddito di cittadinanza" possibile.

    Cosa ne pensate?

    Ciao
    Fabio

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  3. Penso che andrebbe pubblicata e distribuita nelle scuole. Al netto di qualche inevitabile imprecisione, è un'ottima introduzione per cominciare a comprendere le storture del monetarismo e della moneta-debito.

    Saluti
    Andrea

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