Pages - Menu

mercoledì 30 luglio 2025

Analisi fondamentale + analisi tecnica: il binomio che nessuno utilizza

Voglio farvi vedere il grafico di DOW chemicals, azienda che ho iniziato a monitorare. Essendo una azienda ciclica, bisogna capire bene quando entrare (e ancor di più quando uscire).


Secondo i miei conti l'azienda vale... dipende!

Se la valutiamo in base al ritorno sul capitale, l'azienda vale 38$. Se valutiamo il patrimonio, ne vale 16. La situazione è simile a quella di BTI, che a livello patrimoniale vale 8$ e in base al ROI 38$.

E' ovvio che per entrambe, il mercato le valuta in base al ROI visti i prezzi. Se rischiassero il fallimento, probabilmente le valuterebbe in base al patrimonio.

Ma allora perché comprare BTI a 28$, e non DOW a 25$, se il target è lo stesso?

E qui entra in gioco l'analisi tecnica, quella che gli youtubers cialtroni che sono diventati tutti specialisti di finanza visto che si trovano in un bull market che dura da 15 anni, chiamano nella migliore delle ipotesi "inutile geometria soggettiva". Ma in fondo, c'è anche chi dice che il value investing è "ludopatia". Ma che ti puoi aspettare da gente che vende consulenze e non sa leggere un bilancio?

Vi devo dire, che a mia conoscenza, sono praticamente l'unico "fondamentale" che usa l'analisi tecnica per entrare su un titolo. Segnalatemi altri che lo fanno perché sarebbero ottimi spunti di analisi per me. Mi sembra impossibile non lo faccia nessuno.

Nella figura in cima all'articolo è evidenziato un triangolo isoscele, che in analisi tecnica, indica solitamente una continuazione del trend principale, raramente una inversione di tendenza. Qualche giorno fa infatti rompe il canale inferiore con gap. Da manuale di analisi tecnica direi. Invece BTI mostrava una chiara figura di accumulazione, almeno secondo me.

La morale è che:

  • Se DOW vale 38$, a meno che non quoti minimo 26$ non vale la pena comprarlo.
  • Ma se i 26$ cadono dentro una figura di continuazione del trend ribassista, comprare lì è MOLTO rischioso. Meglio aspettare. Quando il mercato è pessimista, le quotazioni diventano funzione del solo panico.
Comprare senza conferma "tecnica" non è sbagliato di per se. Se l'azienda vale, in 3-5 anni i risultati si vedranno. Ma con l'interpretazione del movimento di prezzi e volumi si riduce il rischio e spesso si aumenta il rendimento (perché compri più basso). Ma questo tipo di analisi va fatta al momento giusto, sennò non aiuta ma anzi conferma dei pregiudizi.

Ora sappiamo che DOW è sottovalutata ed è una buona azienda. Bisogna solo aspettare il momento giusto per entrare.

E chi lo sa se DOW nel frattempo non diventi una pessima azienda, ed allora stare fuori sarebbe stata un'ottima idea?




33 commenti:

  1. Ciao Ivano, è molto interessante questa discussione sul ruolo congiunto di analisi fondamentale e tecnica. Provo a dirlo con parole mie, cerco di basare le scelte strategiche sull'analisi fondamentale, guardando al posizionamento di un'impresa nel contesto in cui opera, alla sua gestione, a come duella con i rivali. Guardo ai trend storici di ricavi, utili, generazione di flussi di cassa a copertura di eventuali dividendi, livello di indebitamento, efficienza nell'impiego dei capitali nell'attività caratteristica (ROIC); la scommessa è se questi andamenti passati possono ragionevolmente proseguire.
    Per passare ai fatti, il primo vincolo è quello della liquidità disponibile; non ho giri strani, nulla da ripulire, ho pure controllato in cantina, nessuna stamperia di carta moneta e nei paraggi non si hanno evidenze di miniere di alcun tipo.
    Avere competenze di analisi tecnica aiuterebbe, ma lì mi sento debole;
    per massimizzare l'utilità in fase d'ingresso, quando un business pare ben impostato ma le quotazioni sono in una fase NO.
    Faccio l'esempio di GREGGS che è nel mirino.
    Non ha raggiunto un MAX storico precedente a 3.362, da quota 3.222 ha iniziato nel mese di settembre del 2024 a declinare, senza che i parametri di analisi fondamentale, a mio avviso, fossero peggiorati. Ha superato in discesa un'importante livello di supporto (minimo precedente) collocato a 1626, risalente a settembre 2022. Armandosi di pazienza, il prossimo supporto storico da tenere d'occhio sarebbe a 1.100 (settembre 2020). Come minimo, c'è da pazientare fino a settembre 2025, visto che questo mese non ha recato particolare fortuna ai corsi azionari della compagnia.
    Prendere posizione sulla società è l'obiettivo strategico.
    A livello tattico, per comperare più azioni con lo stesso stock di capitale, cercherò di utilizzare i miei rudimenti di analisi tecnica.
    In fase di uscita, lascio un business al suo destino quando non lo ritengo più tale.
    Se rimane ben impostato e l'analisi tecnica indica ribassi, il mio cervellino dice "incrementare", borsellino permettendo.
    Un caro saluto raggiunga tutti.
    Moris

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per l'analisi tecnica, io ho un libro che si chiama technical analysis of stock trends, di edwards and magee. Ovviamente lo schifano tutti perché è vecchissimo, sopra ci sono ancora i grafici fatti con la carta millimetrata ed esempi risalenti al crollo del '29! Secondo me è fatto benissimo, e forse è proprio perché è vecchio che funziona cosi bene.

      Per GREGGS, il problema è la crescita. Sta dappertutto e quindi gli investitori vedono difficile un ampliamento in UK. E' anche nella mia lista, ma ancora non ho stimato il valore equo.

      Elimina
    2. Per quanto Greggs sia gia' molto diffuso in Uk, nel 2025 contano di aprire ulteriori 140/150 punti vendita, arrivando a quota 2.750 e dintorni, locale piu' locale meno. Nel lungo periodo, che non saprei quantificare, dichiarano di poter arrivare a 4.500; a redditivita' costante per punto vendita, senza travaso di clientela, da un posto all'altro, c'e' un upside potenziale dei ricavi di oltre il 50%. Il punto critico, secondo me, per un qualcosa che ha successo in GB, musica a parte, e' valicare i confini. Non vale il soft power che tanto aiuta gli USA; una cosa di moda in "America" ha discrete chance di fare tendenza in giro per il mondo. Vedi coca cola, pepsi, mc donald's, starbucks, hardrock cafe, kfc. Greggs, piu' che intasare il regno di Re Carlo, avrebbe bisogno di attraversare la manica. Ho visto i menu' pranzo, pasta e pizza sono proprio basici. Dove gia' si rischia la salute ogni giorno, tra bigmac, panini e piadine varie, potrebbero trovare spazio. Il ceo, una signora inglese, e' stata insignita del grado di commendatore dell'ordine dell'impero britannico, per i servigi resi nel settore dell'ospitalita'. Speriamo che le sue ambizioni non siano finite li'. In molti ambiti, vedi settore bancario, assicurativo, telefonia, trasporti ferroviari, si punta ancora sui campioni nazionali e sul vincere a casa propria. 27 orticelli + 1. Aggiungi pure Norvegia, Svizzera, Islanda ma la musica e' quella. E i successi rimangono bonsai. Di nuovo, un caro saluto. Moris

      Elimina
    3. Ne possono fare anche 9000, ma se li mettono uno affianco all'altro, non otterranno molto. Se cominciano ad allargarsi all'estero, allora il discorso cambia. Li valuterò, sono il McDonald dei poveri, quindi si abbinano perfettamente al mio profilo :-D

      Elimina
  2. Premetto subito che non sono un'esperto di value investing.
    Ricordo comunque di aver letto da qualche parte qualcosa sulla strategia di Benjamin Graham basata sul NCAV (Net Current Asset Value)
    https://en.wikipedia.org/wiki/Net_current_asset_value
    Anche Warren Buffett l'ha utilizzata all'inizio della sua carriera di investitore per fare il suo primo milione di dollari.
    NCAV=Valore Patrimoniale Netto Corrente=Attività correnti - (Passività totali + azioni privilegiate)
    Nella pratica l'obiettivo è quello di trovare azioni che vengono scambiate in borsa a un prezzo inferiore al loro NCAV. Anzi Graham consigliava di limitare la ricerca alle azioni che quotano a meno di 2/3 del loro NCAV. La strategia consiste nello scovare aziende il cui prezzo di mercato è inferiore ai 2/3 del valore di liquidazione dell'azienda, in modo che, se le attività correnti (contanti, crediti, magazzino) dovessero essere liquidate e tutti i debiti pagati, quello che rimane in valore sarebbe superiore al prezzo corrente di mercato. Faccio notare che le attività correnti non comprendono le immobilizzazioni materiali; se si riuscisse a liquidare anche queste (nel caso fossero presenti) il valore di liquidazione sarebbe ancora maggiore. In sostanza una vera e propria strategia "deep value".
    Il NCAV è molto facile da calcolare per chiunque perchè deriva da dati certi desumibili dello Stato Patrimoniale del Bilancio dell'azienda. Naturalmente, una volta calcolato i 2/3 del NCAV, sarà necessario dividere quel valore per il numero totale delle azioni ordinarie in circolazione per trovare il NCAV per azione e poterlo confrontare con il prezzo di borsa dell'azienda e accertarsi che quest'ultimo sia inferiore.
    Personalmente non credevo fosse possibile trovare aziende con quotazioni così basse ma appena mi sono messo a cercare ne ho trovate in poco tempo ben 7: Astrotech Corporation (ASTC), GigaMedia Limited (GIGM), Tantech Holdings (TANH), Golden Heaven Group Holdings (GDHG), Electronic Systems Technology (ELST) e Bon Natural Life Limited (BON).
    Non mi sono spinto oltre e non ho analizzato le aziende dal punto di vista fondamentale, per cui non sono in grado di dire al momento se si tratti di aziende prossime al fallimento oppure di aziende con potenziale di ripresa e solo temporaneamente sottovalutate perchè stanno attraversando un periodo di difficoltà e il mercato le ha eccessivamente penalizzate.
    Tuttavia penso che se da una minuziosa analisi fondamentale si dovesse rilevare per esempio che l'azienda fa comunque utili, ha una buona qualità del management, una sufficiente liquidità, bassi o nulli livelli di indebitamento e un NCAV in aumento, un pensierino all'acquisto si potrebbe anche farlo, analisi tecnica permettendo. Anzi penso che un x10 (o addirittura un x20) si possa ottenere proprio con aziende di questo tipo, poco amate, poco liquide e completamente snobbate dagli investitori istituzionali e per questo eccessivamente bastonate dal mercato, puntando sul fatto che, prima o poi, il mercato stesso realizzerà il valore reale del titolo.
    Mi piacerebbe approfondire l'argomento. C'è qualcuno che ha già utilizzato questa strategia d'investimento?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Aziende come quelle che trovava Graham non esistono più, al limite forse le troveresti dopo un altro '29. Ti consiglio di vedere i grafici delle aziende che hai trovato, io ho visto solo i primi due ma mi sono stati sufficienti. Il problema è che oltre a trovare aziende con prezzo<NCAV, devono anche avere un business. Se sono solo aria fritta, i loro assett evaporeranno nel giro di qualche mese, e la strategia risulterà inutile.

      Elimina
    2. Carissimi, pure il cielo si è accorto dell'allineamento di opinioni, in questo thread, tra il padrone di casa ed il sottoscritto; e infatti piove :)) Poi, complimenti a Fabio, nella sintesi ha reso in modo mirabile il pensiero di Graham che aveva ispirato i passi del giovane Buffet. Da quanto ho avuto modo di apprendere, avanti negli anni, il nostro Warren ha incontrato Munger, sposando pure le sue sue di idee in fatto di value investing. In breve, Charlie sosteneva che pure un business costoso, se è in forte crescita e questa è verosimilmente destinata a durare, può essere attraente. Ovviamente il prezzo di acquisto non deve essere astronomico. Non si tratta di comperare a qualunque condizione ma di essere disposti a pagare caro un ottimo business, attendendo pazienti che nel lungo periodo possa giustificare il prezzo iniziale e risutare comunque vantaggioso. Buffet ha il grande merito di aver colto il buono che c'era nelle idee di Graham e di Munger, e di aver fatto seguire i fatti alle parole, mettendole in pratica.
      Nel mio piccolissimo, cerco di individuare aziende profittevoli più che convenienti rispetto al valore di libro e agli utili di breve periodo. L'ideale è avere una trend line, più che decennale, crescente nei ricavi e nell'EPS. Debiti sotto al 100% (meglio ancora sotto al 50%) rispetto ai mezzi propri. Guardo poi il FCF per capire se i flussi di cassa delle attività operative bastano a coprire gli investimenti. Alcuni business sono così capital intensive nella spesa per investimenti da assorbire tutta la nuova cassa generata nell'esercizio e magari non basta, bisogna far nuovi debiti. In ultimo, mi interessa capire il contesto generale in cui quell'azienda combatte, quale è il suo posizionamento rispetto agli avversari, e ovviamente (qui arrivano a bomba Buffet e Munger) se c'è un vantaggio competitivo destinato a durare.
      Sono così tante le variabili che tra centinaia di aziende che osservo ogni anno, alla fine ne ho scelte ben poche, anche per vincolo della liquidità disponibile. Non posso comprare con buoni sentimenti e basta:P Fineco non ci casca.
      Sull'abbinamento tra analisi tecnica e fondamentale, leggevo le newsletter, di oramai 25 anni fa di Francesco Carlà. Si era specializzato sulle aziende in ambito tecnologico, gran conoscitore di quelle operanti nel campo dei videogame.
      Non si perdeva una fiera di settore, valigia alla mano girava il mondo per incontrare gli operatori più interessanti.
      In fase di primo ingresso era drastico. Dopo aver individuato la preda in base ai fondamentali, stabilita la cifra da investire in quel singolo titolo, iniziava con metà importo, se saliva mediava al rialzo considerando questo fatto (comprare a prezzi rincarati) una conferma della strategia e non una iattura. Se invece il mercato andava giù, non gli remava contro e dopo un -5% dimezzava quanto acquistato, se si arrivava a -10% liquidava la posizione e attendeva tempi migliori per rientrare, sempre che i fondamentali non fossero mutati in peggio. Di mediare al ribasso, almeno in fase di primo ingresso non se ne parlava proprio. Invece, su un'attività in ptf da tempo, con prezzi di carico più bassi rispetto a quelli di mercato corrente, in caso di pullback, che non portava in rosso la posizione, approfittava per incrementare.
      Ultimamente lo seguo molto meno perchè i concetti basilari si ripetono e tante discussioni sul suo profilo FB sembrano create ad arte per pasturare, e attirare nuovi clienti verso i servizi in abbonamento.
      Su youtube seguo volentieri Davide D'Isidoro, il suo è proprio un approccio value investing, chi vuole qualcosa di più avanzato può aderire al suo gruppo discord ed entrare in contatto con altri investitori, che si muovono in quell'ottica, e con i loro approfondimenti.
      Infine, in passato avevo segnalato AUTOUNCLE come caso di studio, posso aggiungere MEDPACE, che opera in campo sanitario e supporta chi deve affrontare le fasi di trails clinici per i nuovi principi attivi, e i relativi iter autorizzatori con le autorità competenti.
      Al solito, un caro saluto a tutti. Moris.

      Elimina
    3. Secondo me bisogna distinguere tra mediare al ribasso (che non si fa) ed accumulare. Ad esempio su BTI non ho mediato al ribasso ma ho accumulato, perchè avevo individuato una zona di accumulazione. Invece è vero che sui forum, come quello di investing, è pieno di gente che sta sotto del 40-50%, e media al ribasso, spesso perdendo ancora più soldi. Se stai sotto del 50%, significa che hai comprato perchè il prezzo "è sceso di tanto", non perchè hai una idea del valore dell'azienda. Personalmente non esco in perdita a meno che i fondamentali non peggiorino quel tanto che basta da superare il mio margine di sicurezza. Se investo. Se faccio trading ovvio le condizioni sono differenti.

      Ho visto il canale di Davide e l'approccio mi piace, però mi manca sempre la "ciccia", cioè il valore equo dell'azienda, e l'analisi rischi/benefici non sempre è presente. Molti di questi canali di fatto fanno il riassunto dei bilanci e delle trimestrali, o presentano l'azienda. Onestamente ci vedo un valore relativo, almeno nel mio caso. La cosa che più mi aiuta è venire a conoscenza di aziende di cui ignoravo l'esistenza.

      Elimina
  3. Carissimi, come caso di studio per le ferie, segnalo una piccolina nostrana. Con tanta voglia di crescere. ENERVIT. Arrivata in borsa nel 2008, ha una trend line di ricavi e utili interessante, basso debito. Anno dopo anno lo sport amatoriale e' decollato, e' mutata la sensibilita' generale, quando ero ragazzino lo sport era cosa per pochi estimatori e per chi eccelleva nelle varie discipline. Adesso la salute a tavola e un po' di sport sono alleati. Enervit ha sgomitato per crearsi uno spazio. Come corridore amatoriale, trovandola ovunque tra i prodotti destinati agli sportivi, credevo gosse il brand di qualche multinazionale molto strutturata. Che si era aperta a questo mercato di nicchia. Rispetto all'alimentare classico di lago consumo ed al farmaceutico tradizionale. In modo assai conservativo stimo ricavi 2025 a 115 mln euro, rispetto ai 96 del 2024. Con upside potenziale del 19% anno su anno. Ultimamente l'azione e' salita, ha un P/E che ha superato 15. In caso di volatilita' e ritracciamento verso 3,2 euro, si puo' valutare un ingresso. Dalla sua parte ha il fatto di partecipare al megatrend generazionale del salutismo e il brand ha una sua reputazione. A livello dimensionale non c'e' un vantaggio competitivo, anzi e' molto piccola. Piu' che sulla reclam generalista punta sulle sponsorizzazioni che, immagino, sia una scelta dettata dal budget. Ci sono limiti di capitale disponibile per gli jnvestimenti e l'accelerazione della crescita. La guerra sui prezzi per questo genere di prodotti deve essere molto serrata. Ho calcolato un margine di utile netto sui ricavi che non arriva sl 5%. Tocca vendere 20 per guadagnare 1. La compagnia e' in mano ai figli del fondatore sia a livello azionario che gestionale. Provero' ad approfondire la ripartizione geografica delle vendite. Un caro saluto. Moris

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Moris, ho già valutato questa azienda. Il problema è che il prezzo cresce poco, ed è perchè l'azienda è sopravvalutata (almeno, questa è la mia interpretazione). Sempre per me, FV a 2,6€, ingresso a non più di 2€. Allora è un affare.

      Elimina
  4. Non so se lo segui,ma cosa ne pensi del fatto che mazzalai dopo aver chiuso i commenti sul suo blog ,ora sembra aver alzato bandiera bianca annunciando un temporaneo ritiro?
    Dopo più di 5 anni di difesa ad oltranza dei Treasuries molla la spugna?
    Secondo te che possibilità ci sono che diventino ,specie per chi mangia in euro,carta igienica?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io lo capisco sul tema dei commenti. Ripetere 100 volte la sctessa cosa è frustrante. Per il resto lo vedo attivo su X e il blog, non capisco come si sia ritirato.

      Elimina
    2. sui commenti se la giocava con te: 4 gatti...se poi uno non accetta le critiche

      Elimina
    3. Nessuno ti costringe qui. Preferisco 3 gatti contenti che 3000 infelici. Ricorda che le critiche devono essere costruttive, altrimenti non le distingui dagli insulti come finalità.

      Elimina
  5. "se poi uno non accetta le critiche" era riferito a mazz.
    Oggi dal suo blog " Noi ci fermiamo qui, molto probabilmente ci fermeremo per un po’ di tempo o scriveremo più di rado.
    Se riusciamo, in settimana usciremo con l’ultimo Machiavelli, buona estate a tutti, un abbraccio Andrea"
    Sperando che sia dovuto all'esasperazione.

    RispondiElimina
  6. Ciao Ivano, sempre per ENERVIT, stimando nell'esercizio 2025 ricavi a 115 mln euro e utili netti a 5 mln, vedrebbe un P/E forward rispetto ai prezzi odierni (3,76) di circa 12,80 e per un acq a 2 euro/azione l'ipotetico P/E forward sarebbe di 6,80. Un gran bel margine di sicurezza in ingresso. Ci vorrebbe, senza considerare
    una debacle aziendale interna, un qualche cataclisma finanziario generale ma a quel punto sarebbero molte altre le realta' che che diverrebbero convenienti. Nello specifico, per ENERVIT, ho verificato la concentrazione geografica del fatturato. Dopo 17 anni a piazza Affari, concentra ancora in Italia il 78% dei ricavi. Avrebbe bisogno di accordi di distribuzione come minimo nel resto d'Europa. Qui da noi si e' fatta un nome e poco per volta e' cresciuta. Pero' e" limitante. Vedo in questo aspetto il suo tallone d'Achille. Saluti. Moris

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nel 2022, un amico mi disse lo stesso di META, quando gli dissi che bisognava entrare a 100$ e quotava 300$. Sono d'accordo con te, ma in borsa a volte è la realtà che supera la fantasia, ed in quel momento bisogna approfittarne. Sto valutando un'azienda che è troppo bella per essere vera, nei prossimi giorni condivido. Però è complicato parlare di aziende scrivendo, mi chiedo se non dovrei fare video o podcast.

      Elimina
    2. Ciao Ivano, mi hai fatto venire la curiosita', aspettiamo il tuo canale youtube. Per chiudere su Enervit, ma potrei riferirmi pure a B&C Speakers, quando c'e' un potenziale inespresso piu' che pensare a cose nuove, sarebbe il caso di escogitare il modo per liberare quel potenziale. Per Enervit immagino accordi di distribuzione fuori Italia, per B&C, azienda toscana che produce componentistica di qualita' nel settore audio e serve il segmento professionale, bisognerebbe puntare ai volumi del segmento consumer, magari acquisendo un marchio gia' affermato e portandoci dentro i livelli di qualita' che la distingue. Per Greggs vedrei bene un'alleanza commerciale con Cake box, sono ottime le sue torte e si possono vendere a fette. Una sorta di simbiosi, visto che i dolci di Greggs mi sembrano poca cosa e Cake box non ha una capillarita' distributiva paragonabile all'altra societa' . Dovremmo diventare azionisti motivatori :) Al solito, un caro saluto raggiunga tutti. Moris

      Elimina
    3. Moris pensi troppo secondo me. Nelle buone aziende, il management ti sorprende sempre positivamente, non c'è bisogno che ci pensiamo noi. Grazie per le tue interessanti riflessioni.

      Elimina
  7. Comunque il 30 luglio pubblico questo post, ed il 4 agosto youtube mi legge nel pensiero ed esce questo. Non è il mio modo di operare al 100%, ma siamo lì https://www.youtube.com/watch?v=uVdwI9OcL-I

    RispondiElimina
  8. In quanto detentore di Treasuries cosa ne pensi del video ?
    Domanda anche per Tomba,ma verosimilmente si defilerà...
    p.s. circa Mazzalai dato che aveva avuto seri problemi di salute mi auguro che li abbia risolti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. puoi spiegarti meglio perchè non vedo il nesso

      Elimina
    2. copiando il link viene il video "il più grande trasferimento di ricchezza della storia è appena iniziato" e parla del collasso del dollaro
      https://www.youtube.com/watch?v=uVdwI9OcL-I

      Elimina
    3. 1) Il collasso del dollaro non era quello che intendevo evidenziare quando ho postato questo video. 2) Della morte del dollaro ho ampliamente discusso. 3) Se cala il dollaro, sarà per il taglio dei tassi, quindi per l'effetto convessità del trentennale il bilancio finale sarà comunque più positivo di adesso.

      Elimina
  9. Ciao Ivano, alla luce di questa notizia https://www.alimentando.info/usa-il-ceo-di-kraft-heinz-conferma-la-possibilita-di-una-scissione/ come valuti attualmente la società? Confermi la valutazione che facesti circa un paio di anni fa (se ben ricordo) o è cambiato qualcosa?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi sembra una situazione analoga a WBD, con la creazione di una "bad" company. Secondo me è sempre molto difficile proiettare il futuro di acquisizioni, cessioni e split, perchè entrano in mezzo dinamiche sociali interne di fatto invalutabili. C'è chi ci si cimenta, io preferisco di no. Detto ciò, KHC ha i numeri di due anni fa, ma il pessimismo che regna nel settore la penalizza in particolar modo. Pepsico, Conagra, Nestle... sono molte le corporation alimentari che "soffrono". Alla luce del sentiment negativo quindi il titolo si trova in "hold", e che sia giusto o no, per il mercato il FV di Kraft è la valutazione attuale.

      Elimina
    2. Dimenticavo. Ciò che teme il management di Kraft, è che le vendite peggiorino ad un punto tale da rendere il dividendo insostenibile. Se lo tagliassero, il titolo crollerebbe. Dopo anni che attendono un miglioramento del mercato, si sono arresi all'evidenza che non possono più attendere.

      Elimina
    3. Grazie per le risposte Ivano.

      Sto seguendo con molto interesse tutti i tuoi ultimi post sulle valutazioni, che trovo molto interessanti ed istruttivi e sto cercando di imparare. Ho provato a fare un compitino su questa azione Watches of Switzerland Group (WOSG), il principale player britannico nella distribuzione di orologi e gioielli di alta gamma e la trovo abbastanza interessante in ottica value. So che forse il mercato del lusso non è il tuo settore preferito ma, se te la senti, potresti fare una valutazione sul fair value dell'azienda e dirmi se potrebbe rientrare nei tuoi parametri di interesse? Per questioni di spazio non scrivo la mia lunga analisi ma ti indico solo il prezzo target a 2-3 anni che mi sono posto: 700GBP.

      Elimina
    4. Carissimi, rieccomi, ho provato a squadernare i conti di KHC dal 2016, anno successino alla fusione, fino al 1° semestre 2025. Sia l'andamento dei ricavi che dei costi della produzione sono linee rette sostanzialmente piatte. Si è tratto della somma di due business senza particolari sinergie. Non è cresciuto il fatturato nè sono state fatte economie di scala per ridurre i costi. Il 75% del fatturato è in nord america, in quel tipo di mercato dai gusti ormai consolidati da generazioni, più che aumentare le spese in reclam come spesso accade per i prodotti di lago consumo, non mi viene in mente altro. Sul fatto di aprirsi a nuovi mercati, nelle regioni del mondo di piu' recente benessere (India, Cina, Nigeria) ci si va a scontrare con forti tradizioni alimentari locali. I condimenti che fanno leccare i baffi in Usa e Canada non so come vengano accolti altrove.
      Dai dati TTM (trailing 12 months), è probabile che un eventuale dividendo a valere sull'esercizio 2025 non sarà coperto dagli utili.
      Il capex è stato in calo fino al 2019 poi ha iniziato a crescere anno dopo anno.
      Il FCF degli ultimi 5 anni è stato adoperato per pagare i dividendi e gli incrementi negli investimenti.
      Nel 2021 vedo una forte diminuzione dei debiti a lungo termine, di quasi il 30%, in un solo anno. I soldini sono stati recuperati da disponibilità di cassa cresciute con i tagli negli investimenti degli anni precedenti, più una quota da FCF dell'esercizio, e proventi da dismissioni.
      Dopo la fusione il numero di azioni è sostanzialmente stabile, bayback non ne hanno fatto.
      In estrema sintesi, qui per calare i debiti senza toccare i dividendi,
      avevano tagliato il capex per 5 anni.
      A meno di una marcata inversione di tendenza nel 3° e 4° trimestre di quest'anno, mi sa che ci sono i presupposti, per chi ne è capace, per impostare una strategia short, in vista di una debacle nel 2026, per il possibile taglio del prossimo dividendo.
      Spannnometricamente, questo potevo, al solito, un caro saluto agostano raggiunga tutti. Moris

      Elimina
    5. Non consiglio di vendere allo scoperto titoli che per natura sono difensivi. Le dinamiche delle multinazionali dell'alimentare non sono poi così lineari: KHC sta assumendo da 3 anni persone in R&D. Se riescono ad espandersi con nuovi prodotti in altri mercati la situazione si ribalterebbe. Personalmente sto aspettando un eventuale taglio del dividendo che porterebbe l'azione a valutazioni ridicole, ma non sono così certo che ci sarà.

      Elimina
  10. Uno spettacolo:posti un video con una previsione del collasso del dollaro, che quindi a rigor di logica dovrebbe quanto meno dar da pensare ai detentori di Treasuries e invece che ne ha al 90% del ptf pensa ad azioni esotiche che ricordano Clinton Cards e non lascia nessun commento

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Capisco, ma magari abbiamo già da tempo la nostra strategia sui bonds e non passiamo più tempo a discuterne, siamo andati oltre. Io ho le obbligazioni che volevo, ora il mercato offre altre occasioni e quindi sono concentrato altrove. Magari altre persone qui hanno strategie simili.

      Elimina

ATTENZIONE: Postando un commento accetti la privacy policy di questo sito, redatta in adempimento dell’art. 13 del D. Lgs. 196/2003 e dell’art.13 del Regolamento UE n. 2016/679. La privacy policy è visibile da tutte le pagine del blog mediante link nel menù principale in alto a destra.